Alessandro Bonvicino detto il Moretto, Cena di Gesù in casa di Simone il fariseo, dalla chiesa di Santa Maria della Pietà a Venezia, particolare.
(photo by Francesco Bianco)
VANGELO
In illo témpore: Rogábat Iesum quidam de pharisǽis, ut manducáret cum illo. Et ingréssus domum pharisǽi, discúbuit. Et ecce, múlier, quæ erit in civitáte peccátrix, ut cognóvit, quod accubuísset in domo pharisǽi, áttulit alabástrum unguénti: et stans retro secus pedes eius, lácrimis cœpit rigáre pedes eius, et capíllis cápitis sui tergébat, et osculabátur pedes eius et unguénto ungébat. Videns autem pharisǽus, qui vocáverat eum, ait intra se, dicens: Hic si esset Prophéta, sciret utique, quæ et qualis est múlier, quæ tangit eum: quia peccátrix est. Et respóndens Iesus, dixit ad illum: Simon, habeo tibi áliquid dícere. At ille ait: Magíster, dic. Duo debitóres erant cuidam fæneratóri: unus debébat denários quingéntos, et álius quinquagínta. Non habéntibus illis, unde rédderent, donávit utrisque. Quis ergo eum plus díligit? Respóndens Simon, dixit: Æstimo quia is, cui plus donávit. At ille dixit ei: Recte iudicásti. Et convérsus ad mulíerem, dixit Simóni: Vides hanc mulíerem? Intrávi in domum tuam, aquam pédibus meis non dedísti: hæc autem lácrimis rigávit pedes meos et capíllis suis tersit. Oscuum mihi non dedísti: hæc autem, ex quo intrávit, non cessávit osculári pedes meos. Oleo caput meum non unxísti: hæc autem unguénto unxit pedes meos. Propter quod dico tibi: Remittúntur ei peccáta multa, quóniam diléxit multum. Cui autem minus dimíttitur, minus díligit. Dixit autem ad illam: Remittúntur tibi peccáta. Et cœpérunt, qui simul accumbébant, dícere intra se: Quis est hic, qui étiam peccáta dimíttit? Dixit autem ad mulíerem: Fides tua te salvam fecit: vade in pace.
Vangelo di Luca 7, 36 - 50
Traduzione:
In quel tempo uno dei Farisei lo pregò di andare a desinare da lui. Ed entrato in casa del Fariseo, si mise a tavola. Ed ecco una donna che era peccatrice in quella città, appena seppe che egli era a mangiare in casa del Fariseo portò un alabastro pieno di profumo; e stando ai piedi di lui, con le lacrime incominciò a bagnarne i piedi, e coi capelli del suo capo li asciugava, li baciava e li ungeva d'unguento. Vedendo ciò il Fariseo che l'aveva invitato, prese a dire dentro di sé: «Costui, se fosse un profeta, certo saprebbe che donna è costei che lo tocca, e com'è peccatrice». E Gesù, rivolgendosi a lui, disse: «Simone, ho da dirti una cosa». Ed egli: «Maestro, di' pure!». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento danari, e l'altro cinquanta. Or non avendo quelli da poter restituire, condonò il debito a tutti e due: chi dunque di loro amerà di più?». Simone rispose: «Secondo me, colui al quale ha condonato di più». Gesù replicò: «Hai giudicato rettamente». Poi, rivolto alla donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua, tu non mi hai dato acqua ai piedi, ma essa li ha bagnati colle lacrime e rasciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato il bacio; ma lei da che è venuta non ha smesso di baciarmi i piedi. Tu non hai unto di olio il mio capo, ma essa con l'unguento ha unto i miei piedi. Per questo ti dico: “le sono perdonati molti peccati, perché molto ha amato". Invece quello a cui poco si perdona, poco ama». E disse a lei: «Ti son perdonati i peccati». E i convitati cominciarono a dire dentro di sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?», Ma Gesù disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va in pace».
Cosa sono le Quattro Tempora?
Quattro serie di tre giorni di digiuno
e di astinenza, istituite dalla Chiesa al principio delle quattro
stagioni dell'anno. Secondo S. Leone Magno questo digiuno è di
origine ebraica; altri autori vi scorgono la continuazione delle
ferie romane di carattere agricolo (feriae messis, vindemiae,
sementiciae). Il Liber Pontificalis ne attribuisce l'istituzione al
papa Callisto I (222). Da principio si avevano solamente tre tempora
(ieiunium mensis IV, VII, X); nel sec. VI S. Gregorio Magno le fissò
definitivamente al mercoledì, venerdì e sabato che precedono le
domeniche 2ª di quaresima, 1ª dopo la pentecoste, 3ª di settembre
e 3ª dell'avvento. Nel sabato delle tempora fu stabilito il tempo
normale delle sacre ordinazioni.
Bibl.: L. Fischer Die kirchlichen
Quatember. Ihre Entstehung, Entwicklung, ecc., Monaco 1914.
(da Enciclopedia Treccani online)
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