San Liberale di Altino, patrono della diocesi di Treviso, raffigurato nella celebre Pala del Giorgione presso il Duomo di Castelfranco (TV), assieme a san Francesco e alla madonna in trono col Bambino.
(photo by Wikipedia)
In breve
Una leggenda, che secondo R. degli
Azzoni Avogari, studioso trevigiano, sarebbe stata composta nel sec.
X, sfruttando anche elementi tolti da leggende d’altri santi, ed è
conservata in un ms. della fine del sec. XIV e in diversi compendi,
dei quali alcuni anteriori al ms., racconta che Liberale, nato ad
Altino da famiglia appartenente all’ordo equester, fu educato nella
fede cristiana da Eliodoro, primo vescovo della città. Allo studio
della dottrina cristiana, alle preghiere prolungate e alle dure
mortificazioni della carne egli univa l’assistenza ai poveri e agli
ammalati e l’azione vigorosa per sostenere il coraggio dei
credenti, convertire i pagani e gli ariani e opporsi alle loro
prepotenze. Ogni giorno, assisteva alla s. Messa e ogni domenica si
comunicava e, presso cibo solo in quel giorno, restava completamente
digiuno il resto della settimana. Crescendo l’opposizione dei
pagani e degli ariani, Eliodoro affidò la sua sede al vescovo
Ambrogio e si ritirò nelle isole della laguna. Liberale, rimasto
sulla breccia, dopo qualche fempo, preoccupato dell’incapacità di
Ambrogio a tener testa a pagani ed eretici, decise d’andare alla
ricerca di Eliodoro, ma volle prima chiedere lumi al Signore. Mentre
pregava nella cattedrale s’addormentò e nel sonno gli apparve il
suo angelo custode in forma d’uomo dall’aspetto risplendente, che
lo incoraggiò e gli preannunciò vicina la morte. Liberale, visitate
un’ultima volta le chiese della città e dei dintorni, andò a
Castrazone ove era una chiesa dedicata a s. Lorenzo. Non trovando
modo di raggiungere l’isola ov’era Eliodoro, si fermò là
conducendo vita eremitica; ma colpito da grave malattia, poco dopo
morí, il 27 aprile. Clero e popolo lo seppellirono in quella chiesa
entro un’arca marmorea. Attorno a queste linee essenziali e
primitive della leggenda, delle quali però è pur difficile provare
l’attendibilità, s’incrostarono in seguito miracoli ed episodi
tolti per lo piú da leggende analoghe. Secondo R. degli Azzoni
Avogari, il corpo di s. Liberale come quello dei martiri Teonisto,
Tabra e Tabrata sarebbe stato portato a Treviso dagli abitanti di
Altino, quando, nel 452, sotto la minaccia degli Unni di Attila o piú
tardi sotto quella dei Longobardi, si rifugiarono numerosi in quella
città, nella cui diocesi restarono incorporati definitivamente anche
Altino e il suo territorio. Invece, la sede vescovile nel 639, se non
anche piú tardi, passò a Torcello, dove il doge Andrea Dandolo (m.
1354) e poco dopo il domenicano Pietro Calò affermarono essere stati
portati anche i corpi di Liberale, Teonisto, Tabra e Tabrata, per
essere collocati in quella cattedrale. Però la presenza e il culto a
Treviso di quei corpi santi sono attestati, a cominciare dal 1082, da
un crescendo di testimonianze monumentali ed archivistiche man mano
che ci si avvicina alla fondazione, nel 1360 o nel 1365 della
Confraternita di S. Liberale da parte del b. Enrico di Treviso. Fin
dal sorgere del libero comune nel sec. XII Liberale, cavaliere di
Altino, era stato proclamato patrono di Treviso, pur restando gli
apostoli Pietro e Paolo titolari della cattedrale. E patrono di
Castelfranco Veneto lo vollero fin da principio i cittadini mandati
da Treviso nel 1199 a fondare quel castello. La sua tomba a Treviso è
nella cripta della cattedrale e la sua festa è al 27 aprile. La piú
antica iconografia lo rappresenta vestito d’una lunga sottana
simile al camice liturgico e d’una sopravveste più corta simile al
colobion o alla tunicella o alla dalmatica. Invece nella figurina,
scolpita intorno al sepolcro del b. Enrico di Treviso, è rivestito
della clamide dei soldati. Giorgione nella celebre tela del duomo di
Castelfranco lo rappresenta addirittura rivestito di corazza con in
mano la bandiera sella città.
(Autore: Ireneo Daniele , da
ENCICLOPEDIA DEI SANTI)
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