domenica 20 novembre 2011

Ventiquattresima (ed ultima) domenica dopo Pentecoste a Venezia


Santa Messa cantata presso la chiesa di San Simon Piccolo a Venezia.
Celebrante don Konrad Zu Loewenstein FSSP.

(foto dal web)


VANGELO

In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis: Cum vidéritis abominatiónem desolatiónis, quæ dicta est a Daniéle Prophéta, stantem in loco sancto: qui legit, intélligat: tunc qui in Iudǽa sunt, fúgiant ad montes: et qui in tecto, non descéndat tóllere áliquid de domo sua: et qui in agro, non revertátur tóllere túnicam suam. Væ autem prægnántibus et nutriéntibus in illis diébus. Oráte autem, ut non fiat fuga vestra in híeme vel sábbato. Erit enim tunc tribulátio magna, qualis non fuit ab inítio mundi usque modo, neque fiet. Et nisi breviáti fuíssent dies illi, non fíeret salva omnis caro: sed propter eléctos breviabúntur dies illi. Tunc si quis vobis díxerit: Ecce, hic est Christus, aut illic: nolíte crédere. Surgent enim pseudochrísti et pseudoprophétæ, et dabunt signa magna et prodígia, ita ut in errórem inducántur - si fíeri potest - étiam elécti. Ecce, prædíxi vobis. Si ergo díxerint vobis: Ecce, in desérto est, nolíte exíre: ecce, in penetrálibus, nolíte crédere. Sicut enim fulgur exit ab Oriénte et paret usque in Occidéntem: ita erit et advéntus Fílii hóminis. Ubicúmque fúerit corpus, illic congregabúntur et áquilæ. Statim autem post tribulatiónem diérum illórum sol obscurábitur, et luna non dabit lumen suum, et stellæ cadent de cælo, et virtútes cœlórum commovebúntur: et tunc parébit signum Fílii hóminis in cœlo: et tunc plangent omnes tribus terræ: et vidébunt Fílium hóminis veniéntem in núbibus cæli cum virtúte multa et maiestáte. Et mittet Angelos suos cum tuba et voce magna: et congregábunt eléctos eius a quátuor ventis, a summis cœlórum usque ad términos eórum. Ab árbore autem fici díscite parábolam: Cum iam ramus eius tener fúerit et fólia nata, scitis, quia prope est æstas: ita et vos cum vidéritis hæc ómnia, scitóte, quia prope est in iánuis. Amen, dico vobis, quia non præteríbit generátio hæc, donec ómnia hæc fiant. Cœlum et terra transíbunt, verba autem mea non præteríbunt.

Vangelo di Matteo 24, 15 - 35

Traduzione:

In quel tempo: Gesú disse ai suoi discepoli: Quando vedrete l’abominazione della desolazione, predetta dal profeta Daniele, posta nel luogo santo: chi legge comprenda, allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano ai monti, e chi si trova sulla terrazza non scenda per prendere qualcosa in casa sua, e chi sta al campo non torni a pigliare la sua veste. Guai poi alle donne gravide e a quelle che in quei giorni allattano. Pregate che non abbiate a fuggire d’inverno, o in giorno di sabato, poiché allora sarà grande la tribolazione, quale non fu dal principio del mondo sino ad oggi, né sarà mai. E se quei giorni non fossero accorciati, nessun uomo si salverebbe, ma quei giorni saranno accorciati in grazia degli eletti. Allora, se alcuno vi dirà: Ecco qui o ecco là il Cristo: non credete. Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti: e faranno grandi miracoli e prodigi, da indurre in errore, anche gli eletti. Ecco, io ve l’ho predetto. Se quindi vi diranno: Ecco è nel deserto, non uscite; ecco è nella parte piú riposta della casa, non credete. Infatti, come il lampo parte da Oriente e brilla fino ad Occidente: cosí sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Dovunque sarà il corpo, lí si aduneranno gli avvoltoi. Ma subito dopo quei giorni di tribolazione si oscurerà il sole, e la luna non darà piú la sua luce, e le stelle cadranno dal cielo, e le potestà dei cieli saranno sconvolte. Allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo: piangeranno tutte le tribú della terra e vedranno il Figlio dell’uomo scendere sulle nubi del cielo con grande potestà e maestà. Egli manderà i suoi Ángeli con la tromba e con voce magna a radunare i suoi eletti dai quattro venti, da un’estremità all’altra dei cieli. Imparate questa similitudine dall’albero del fico: quando il suo ramo intenerisce e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina: cosí, quando vedrete tutte queste cose sappiate che Egli è alle porte. In verità vi dico, non passerà questa generazione che non siano adempiute tutte queste cose. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole no.

Omelia:

"Tutte le genti della terra vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi del Cielo, con grande potenza e gloria, e manderà i suoi Angeli con la tromba e con gran voce, per radunare i suoi eletti dai quattro venti, da una estremità all'altra dei cieli", così il Nostro Signore Gesù Cristo + ci parla oggi, del supremo Giudizio, un dogma di fede espresso nel Credo con le parole: "di là ha da venire a giudicare i vivi e i morti".
Sappiate, carissimi fedeli, in primo luogo che c'è un duplice giudizio: uno particolare ed uno in generale.Il Giudizio particolare avviene subito, dopo la nostra morte, quando ognuno di noi si farà, nelle parole del Catechismo di Trento, giustissimo esame davanti a Dio di quanto ha operato, detto e pensato.Il Giudizio generale, o supremo, avviene alla fine del mondo davanti a tutte le persone che hanno mai vissuto e vivranno su questa terra.Dopo il Giudizio particolare, l'anima sarà consegnata o al Paradiso, o all'Inferno, o al Purgatorio; dopo il Giudizio generale l'anima ad essa riunita al corpo procederà al Paradiso o all'Inferno, poiché il Purgatorio non durerà che fino al Giudizio generale.
Il duplice Giudizio corrisponde al duplice carattere dell'uomo che è allo stesso tempo individuo e membro della società umana, nel Giudizio particolare sarà giudicato come individuo, nel Giudizio generale sarà giudicato come membro della società.
Carissimi fedeli, questa è la realtà per cui, tutta la nostra vita, deve essere una preparazione, facciamo dunque un buon esame di coscienza ogni sera, confessiamoci bene prima di Natale, assistiamo sempre alla Santa Messa domenicale, evitando ogni cattiveria in azione e in parole, ogni fornicazione, ogni egoismo, conducendo una vita santa e buona onde possiamo, di nuovo con le parole del Catechismo di Trento, con maggior sicurezza d'animo aspettare il gran giorno del Signore, anzi, desiderarLo con sommo ardore come si conviene ai Figli di Dio quando, dopo le lotte di questa vita di angosce, il giusto sarà dichiarato vincitore davanti a tutti gli uomini, e entrato nella Patria Celeste vi riceverà onori Divini ed eterni. Amen.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.