giovedì 21 marzo 2019

San Benedetto Abate a Padova


Santa Messa cantata presso la chiesa di San Benedetto Novello a Padova, per le cure del Comitato San Canziano - Padova.
E' intervenuta la Schola Cantorum "Scriptoria" di Este
(direttore don M.Bellinazzo).

(photo and video by Alessandro Franzoni)






VANGELO

In illo témpore: Dixit Iesus pharisaeis: Homo quidam erat dives, qui induebátur púrpura et bysso: et epulabátur cotídie spléndide. Et erat quidam mendícus, nómine Lázarus, qui iacébat ad iánuam eius, ulcéribus plenus, cúpiens saturári de micis, quæ cadébant de mensa dívitis, et nemo illi dabat: sed et canes veniébant et lingébant úlcera eius. Factum est autem, ut morerétur mendícus, et portarétur ab Angelis in sinum Abrahæ. Mórtuus est autem et dives, et sepúltus est in inférno. Elevans autem óculos suos, cum esset in torméntis, vidit Abraham a longe, et Lázarum in sinu eius: et ipse clamans, dixit: Pater Abraham, miserére mei, et mitte Lázarum, ut intíngat extrémum dígiti sui in aquam, ut refrígeret linguam meam, quia crúcior in hac flamma. Et dixit illi Abraham: Fili, recordáre, quia recepísti bona in vita tua, et Lázarus simíliter mala: nunc autem hic consolátur, tu vero cruciáris. Et in his ómnibus, inter nos et vos chaos magnum firmátum est: ut hi, qui volunt hinc transíre ad vos, non possint, neque inde huc transmeáre. Et ait: Rogo ergo te, pater, ut mittas eum in domum patris mei. Hábeo enim quinque fratres, ut testétur illis, ne et ipsi véniant in hunc locum tormentórum. Et ait illi Abraham: Habent Móysen et Prophétas: áudiant illos. At ille dixit: Non, pater Abraham: sed si quis ex mórtuis íerit ad eos, pæniténtiam agent. Ait autem illi: Si Móysen et Prophétas non áudiunt, neque si quis ex mórtuis resurréxerit, credent.

(Vangelo secondo Luca 16, 19 - 31)

Traduzione:

In quel tempo Gesù disse ai Farisei: «C'era un uomo ricco, il quale vestiva porpora e bisso e tutti i giorni banchettava splendidamente. E c'era un mendico, chiamato Lazzaro, il quale, pieno di piaghe, stava buttato al portone di lui, bramoso di sfamarsi con le briciole che cadevano dalla tavola del ricco, ma nessuno gliele dava: venivano invece i cani a leccare le sue piaghe. Or avvenne che il mendico morì, e fu portato dagli Angeli nel seno di Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto nell'inferno. Allora alzando gli occhi, mentre era nei tormenti, egli vide lontano Abramo, e Lazzaro nel suo seno. E disse, gridando: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a bagnar la punta del suo dito nell'acqua, per rinfrescarmi la lingua, perché io spasimo in questa fiamma”. Ma Abramo gli disse: “Figliolo, ricordati che tu avesti i beni in vita, mentre Lazzaro allora ebbe dei mali: e quindi ora lui è consolato e tu soffri. E poi, tra noi e voi c'è un grande abisso, tale che quelli che vogliono di qui passare a voi non possono, né di costà a noi possono valicare”. E quello replicò: “Allora, o padre, ti prego, che tu lo mandi a casa del padre mio, ché ho cinque fratelli, affinché li avverta di queste cose e non vengano anch'essi in questo luogo di tormenti”. E Abramo gli rispose: “Hanno Mosè ed i profeti: ascoltino quelli”. Replicò l'altro: “No, padre Abramo, ma se uno dai morti andrà presso di loro, si convertiranno”. Ma Abramo gli rispose: “Se non ascoltano Mosè ed i profeti, non crederanno nemmeno se uno risuscitasse da morte”».


Communio (Fidelis servus):







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