Capizzi "Nova Santiago"
Pochi sanno che Capizzi, antica borgo
di origini remote, sia stato il primo paese in Sicilia ad aver
posseduto una reliquia dell’Apostolo Giacomo il Maggiore. Nel 1426
d.C. infatti, il cavaliere gerosolomitano Sancho de Heredia
trasferisce dalla terra santa alcune reliquie nel territorio
capitino, tra queste la giuntura di un dito di San Giacomo Apostolo
Maggiore, il braccio di San Nicolò di Bari, il capello della Vergine
Maria e il legno della vera Croce.
Il Santuario, già esistente dal XII
secolo, diviene così centro principale del culto nei confronti del
santo spagnolo, dando vita ad innumerevoli pellegrinaggi da qualsiasi
parte dell’isola; questo, grazie ai vari privilegi papali e
vescovili che concedevano l’indulgenza plenaria a tutti quei fedeli
che varcavano il portale della Chiesa in occasione di alcune date
stabilite. Ciò, però, suscitò l’invidia
dell’Arcidiocesi di Messina, che anche in virtu’ del consenso del
re Alfonso riuscì ad ottenere il trasferimento della reliquia da
Capizzi a Messina. I capitini tuttavia si ribellarono energicamente a
questa decisione e cosi la reliquia venne divisa in due parti. Questo non fece cessare il flusso dei
pellegrinaggi e ne è testimonianza il fatto che nel XVI secolo la
chiesa verrà ampliata da una a tre navate proprio per accogliere un
maggior numero di pellegrini. A distanza di circa sei secoli, San
Giacomo rimane un gran punto di riferimento per i fedeli capitini che
lo venerano ed a lui si confidano per avvicinarsi a Dio, una fede che
si accresce sempre più, di generazione in generazione.
Oggi, grazie all’interesse
dell’Arciprete Don Antonio Cipriano, si vuole far rientrare il
Santuario Diocesano in quel circuito regionale e perché no nazionale
dei pellegrinaggi religiosi. Tutto questo dando vita a delle
iniziative nuove che mirano alla conoscenza della tradizione e della
storia legata al culto di questo grande Santo. Infatti, i fedeli
avranno la possibilità di venerare la sacra reliquia visitando la
chiesa, dove ogni 25 del mese si terrà una messa dedicata a San
Giacomo Apostolo Maggiore. In occasione di questa celebrazione si
pregherà inoltre, per le intenzioni dei singoli fedeli che avranno
lasciato un bigliettino all’interno del cesto predisposto nella
chiesa. Altra importante iniziativa è la nascita del notiziario del
Santuario Diocesano che porta il nome di “Boanerghes – la voce
del figlio del tuono” con cadenza trimestrale, in cui verranno
pubblicate tutte le attività proposte, le preghiere, gli inni e i
pensieri dei fedeli. Inoltre, i pellegrini che visiteranno il tempio
avranno l’opportunità di ricevere “L’Aurea Jacopea” un
documento che ne attesta la visita o l’avvenuto pellegrinaggio,
simile alla “Compostela” in Spagna: tutti gli interessati
dovranno presentare la richiesta tramite la parrocchia di
appartenenza al Rettore del Santuario Diocesano di San Giacomo di
Capizzi.
Iniziative molto importanti che
permetteranno ai fedeli di entrare in contatto con la figura di
questo grande santo, che è lì, sul suo trono, ad aspettare tutti
quei devoti che vorranno approcciarsi a lui.
(credits: Seby Giaimi)
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