martedì 29 settembre 2020

Dedicazione di San Michele Arcangelo a Castelpetroso (Isernia)


Santa Messa privata presso il Santuario di Castelpetroso (Isernia), Basilica Minore della Beata Vergine Maria Addolorata.

(photo by Alessandro Franzoni)








VANGELO

In illo témpore: Accessérunt discípuli ad Iesum, dicéntes: Quis, putas, maior est in regno cœlórum? Et ádvocans Iesus parvulum, statuit eum in médio eórum et dixit: Amen, dico vobis, nisi convérsi fuéritis et efficiámini sicut párvuli, non intrábitis in regnum cælorum. Quicúmque ergo humiliáverit se sicut párvulus iste, hic est maior in regno cœlórum. Et qui suscéperit unum párvulum talem in nómine meo, me súscipit. Qui autem scandalizáverit unum de pusíllis istis, qui in me credunt, expédit ei, ut suspendátur mola asinária in collo eius, et demergátur in profúndum maris. Væ mundo a scándalis! Necésse est enim, ut véniant scándala: verúmtamen væ hómini illi, per quem scándalum venit! Si autem manus tua vel pes tuus scandalízat te, abscíde eum et próiice abs te: bonum tibi est ad vitam íngredi débilem vel cláudum, quam duas manus vel duos pedes habéntem mitti in ignem ætérnum. Et si óculus tuus scandalízat te, érue eum et próiice abs te: bonum tibi est cum uno óculo in vitam intráre, quam duos óculos habéntem mitti in gehénnam ignis. Vidéte, ne contemnátis unum ex his pusíllis: dico enim vobis, quia Angeli eórum in cœlis semper vident fáciem Patris mei, qui in cœlis est.

(Vangelo secondo Matteo 18, 1 - 10)

Traduzione:

In quel tempo: Si presentarono a Gesú i discepoli e gli dissero: Chi ritieni tu il piú grande nel regno dei cieli? E Gesú, chiamato a sé un fanciullo, lo pose in mezzo ad essi e rispose: In verità vi dico che, se non vi convertirete e non diverrete come fanciulli, non entrerete nel regno dei cieli. Quindi, chiunque si farà piccolo come questo fanciullo, questi sarà il piú grande nel regno dei cieli. E chiunque accoglierà nel nome mio un fanciullo come questo, accoglie me stesso. Chi poi scandalizzerà uno di questi piccoli, che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una màcina d’àsino e fosse immerso nel profondo del mare. Guai al mondo per gli scandali. Poiché è inevitabile che vi siano scandali, ma guai all’uomo per colpa del quale viene lo scandalo. Che se la tua mano e il tuo piede ti è di scandalo, troncali e gettali via da te: è meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, che essere gettato nel fuoco eterno con tutte e due le mani o i piedi. E se il tuo occhio ti è di scandalo, lévatelo e géttalo via da te: è meglio per te entrare nella vita con un solo occhio, che essere gettato nel fuoco della geenna con due occhi. Guardatevi dal disprezzare qualcuno di questi piccoli: vi dico che i loro Ángeli nei cieli vedono sempre il volto del Padre mio che è nei cieli.





Sancte Michael Archangele,
defende nos in proelio;
contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium.
Imperet illi Deus,
supplices deprecamur:
tuque, Princeps militiae caelestis,
Satanam aliosque spiritus malignos,
qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo,
divina virtute, in infernum detrude.
Amen.




sabato 26 settembre 2020

26 settembre: SS Cipriano e Giustina, martiri


Cappella dei SS Cipriano e Giustina presso il Battistero Lateranense a Roma.

(photo by Alessandro Franzoni)






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giovedì 24 settembre 2020

Beata Vergine Maria della Mercede a Roma

 

Santa Messa privata all’altare di San Michele Arcangelo presso la Basilica di San Pietro in Vaticano a Roma.

(photo by Alessandro Franzoni)




VANGELO

In illo témpore: Loquénte Jesu ad turbas, extóllens vocem quædam múlier de turba, dixit illi: Beátus venter, qui te portávit, et úbera, quæ suxísti. At ille dixit: Quinímmo beáti, qui áudiunt verbum Dei, et custódiunt illud.

(Vangelo secondo Luca 1, 27 - 28)

Traduzione:

In quel tempo, mentre Gesù parlava alla folla, avvenne che una donna, tra la folla, alzò la voce e disse: «Beato il seno che ti ha portato e il petto che ti ha nutrito». Ma egli disse: «Beati, piuttosto, coloro che ascoltano la parola di Dio, e la custodiscono».


In breve

Nella notte del 1° agosto dell'anno 1218 la Madonna apparve a San Pietro Nolasco come Madre della Misericordia, invitandolo a fondare un ordine religioso dedito alla salvezza degli schiavi e la conversione dei musulmani; il santo spagnolo fondò quello che poi sarebbe diventato l'Ordine dei Mercedari.
Molto diffuso a livello popolare, il culto per la Madonna della Mercede si diffuse soprattutto nel Medioevo.

domenica 20 settembre 2020

Sedicesima domenica dopo Pentecoste a Roma

 

Santa Messa letta alle ore 10:30 presso la chiesa Domus Australia (in via Cernaia 14) per i caduti Pontifici e nemici nell'ambito dell'anniversario della Presa di Roma (1870).

(photo and video by Alessandro Franzoni)





(photo by Kevin M.Chan)


VANGELO

In illo témpore: Cum intráret Iesus in domum cuiúsdam príncipis pharisæórum sábbato manducáre panem, et ipsi observábant eum. Et ecce, homo quidam hydrópicus erat ante illum. Et respóndens Iesus dixit ad legisperítos et pharisǽos, dicens: Si licet sábbato curáre? At illi tacuérunt. Ipse vero apprehénsum sanávit eum ac dimísit. Et respóndens ad illos, dixit: Cuius vestrum ásinus aut bos in púteum cadet, et non contínuo éxtrahet illum die sábbati? Et non póterant ad hæc respóndere illi. Dicebat autem et ad invitátos parábolam, inténdens, quómodo primos accúbitus elígerent, dicens ad illos: Cum invitátus fúeris ad núptias, non discúmbas in primo loco, ne forte honorátior te sit invitátus ab illo, et véniens is, qui te et illum vocávit, dicat tibi: Da huic locum: et tunc incípias cum rubóre novíssimum locum tenére. Sed cum vocátus fúeris, vade, recúmbe in novíssimo loco: ut, cum vénerit, qui te invitávit, dicat tibi: Amíce, ascénde supérius. Tunc erit tibi glória coram simul discumbéntibus: quia omnis, qui se exáltat, humiliábitur: et qui se humíliat, exaltábitur.

(Vangelo secondo Luca 14, 1 - 11)

Traduzione:

In quel tempo: Essendo Gesú entrato in giorno di sabato nella casa di uno dei principali Farisei per prendere cibo, questi gli tenevano gli occhi addosso. Ed ecco che un idropico gli stava davanti. E Gesú prese a dire ai dottori della legge e ai Farisei: È lécito o no, risanare in giorno di sàbato? Ma quelli tacquero. Ed egli, toccatolo, lo risanò e lo rimandò. E disse loro: Chi di voi, se gli è caduto un asino o un bue nel pozzo, non lo trae súbito fuori in giorno di sàbato? Né a tali cose potevano replicargli. Osservando come i convitati scegliessero i primi posti, prese a dir loro questa parabola: Quando sei invitato a nozze, non metterti al primo posto, perché potrebbe darsi che una persona piú ragguardevole di te sia stata pure invitata, e allora quegli che ha invitato te e lui può venire a dirti: Cedigli il posto. E allora occuperai con vergogna l’ultimo posto. Ma quando sarai invitato, va a metterti nell’ultimo posto, affinché, venendo chi ti ha invitato, ti dica: Amico, vieni piú avanti. Allora ne avrai onore presso tutti i convitati: perché chiunque si innalza, sarà umiliato, e chi si umilia, sarà innalzato.


Omelia:





La Cappella racchiude delle opere d'arte dell'artista contemporaneo Paul Newton:




domenica 13 settembre 2020

Quindicesima domenica dopo Pentecoste a Padova


Santa Messa cantata alle ore 11:00 presso la chiesa di San Canziano in centro a Padova (nei pressi di piazza delle Erbe).
Celebrante don S.Zorzi.
Cantore A.Franzoni.

(photo and video by Alessandro Franzoni)




Messa Gregoriana
(Proprio gregoriano)


Omelia:


VANGELO

In illo témpore: Ibat Iesus in civitátem, quæ vocátur Naim: et ibant cum eo discípuli eius et turba copiósa. Cum autem appropinquáret portæ civitátis, ecce, defúnctus efferebátur fílius únicus matris suæ: et hæc vidua erat: et turba civitátis multa cum illa. Quam cum vidísset Dóminus, misericórdia motus super eam, dixit illi: Noli flere. Et accéssit et tétigit lóculum. - Hi autem, qui portábant, stetérunt. - Et ait: Adoléscens, tibi dico, surge. Et resédit, qui erat mórtuus, et cœpit loqui. Et dedit illum matri suæ. Accépit autem omnes timor: et magnificábant Deum, dicéntes: Quia Prophéta magnus surréxit in nobis: et quia Deus visitávit plebem suam.

Vangelo di Luca 7, 11 - 16

Traduzione:

In quel tempo: Gesú andava verso una città chiamata Naim, seguito dai suoi discepoli e da gran folla. E giunse vicino alla porta della città mentre si portava a seppellire il figlio unico di una vedova, la quale era accompagnata da un gran numero di persone. Vedutala, il Signore, mosso a compassione di lei, le disse: Non piangere. Si avvicinò alla bara e la toccò. Egli disse: Giovinetto, a te dico, alzati. Il morto si alzò a sedere, e cominciò a parlare, e Gesú lo rese a sua madre. Tutti furono presi da gran timore e glorificavano Dio, dicendo: Un profeta grande è apparso tra noi, e Dio ha visitato il suo popolo.




Dopo le Elevazioni (Ave Verum):





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venerdì 11 settembre 2020

11 settembre: san Giovanni Gabriele Perboyre


PER SAPERNE DI PIU'

Nato in un piccolo comune dell'Occitania, in Francia, entrò ancora molto giovane nella Congregazione della Missione, dove svolse il suo noviziato e dove venne poi consacrato sacerdote; inviato in Cina, come era suo desiderio, vi soffrì un tremendo martirio.
Alcune sue reliquie sono venerate nella Chiesa del Sacro Cuore a Tolentino.


domenica 6 settembre 2020

Quattordicesima domenica dopo Pentecoste a Padova


Santa Messa cantata alle ore 11:00 presso la chiesa di San Canziano in centro a Padova (nei pressi di piazza delle Erbe).
Celebrante mons S.Zorzi.
Cantore L.Modenese.

(photo and video by Alessandro Franzoni)


https://www.instagram.com/p/CE1msrujZi_/


Omelia:



Messa Gregoriana
(Proprio gregoriano)




Introito (Protector noster):



VANGELO

In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis: Nemo potest duóbus dóminis servíre: aut enim unum ódio habébit, et álterum díliget: aut unum sustinébit, et álterum contémnet. Non potéstis Deo servíre et mammónæ. Ideo dico vobis, ne sollíciti sitis ánimæ vestræ, quid manducétis, neque córpori vestro, quid induámini. Nonne ánima plus est quam esca: et corpus plus quam vestiméntum? Respícite volatília cœli, quóniam non serunt neque metunt neque cóngregant in hórrea: et Pater vester cœléstis pascit illa. Nonne vos magis pluris estis illis? Quis autem vestrum cógitans potest adiícere ad statúram suam cúbitum unum? Et de vestiménto quid sollíciti estis? Consideráte lília agri, quómodo crescunt: non labórant neque nent. Dico autem vobis, quóniam nec Sálomon in omni glória sua coopértus est sicut unum ex istis. Si autem fænum agri, quod hódie est et cras in clíbanum míttitur, Deus sic vestit: quanto magis vos módicæ fídei? Nolíte ergo sollíciti esse, dicéntes: Quid manducábimus aut quid bibémus aut quo operiémur? Hæc enim ómnia gentes inquírunt. Scit enim Pater vester, quia his ómnibus indigétis. Quǽrite ergo primum regnum Dei et iustítiam eius: et hæc ómnia adiiciéntur vobis.

Vangelo di Matteo 6, 24 - 33

Traduzione:

In quel tempo: Gesú disse ai suoi discepoli: Nessuno può servire due padroni: infatti, o avrà in odio l’uno e amerà l’altro, o si affezionerà all’uno e non farà caso all’altro. Non potete servire Dio e mammona. Perciò vi dico: non preoccupatevi di quello che mangerete, né di che vi vestirete: l’ànima non vale piú del cibo e il corpo piú del vestito? Guardate gli uccelli del cielo, che non séminano né mietono, né accúmulano nei granai, e il Padre vostro celeste li nutre. Non siete piú di quelli? Chi di voi, angustiandosi, può allungare di un palmo la sua vita? E perché mai siete preoccupati per i vostri vestiti? Guardate come crescono i gigli del campo: eppure non lavorano né filano. Tuttavia vi dico che neppure Salomone, nello splendore della sua gloria, fu mai vestito come uno di essi. Ora, se Dio veste cosí l’erba del prato, che oggi esiste e domani sarà gettata nel fuoco, quanto maggiormente voi, o uomini di poca fede? Non siate dunque preoccupati dicendo: che mangeremo o che berremo o di che ci vestiremo? Sono i gentili che cercano queste cose. Mentre il Padre vostro sa che voi avete bisogno di tutto ciò. Cercate prima, quindi, il regno di Dio e la sua giustizia, e ogni altra cosa vi verrà data in piú.




Offertorio:



Communio:





sabato 5 settembre 2020

IV Pellegrinaggio "Alle sorgenti della nostra Fede di Tradizione Marciana" ad Aquileia (Udine)


Si ringrazia l'Associazione di fedeli "Compagnia di Sant'Antonio" per l'organizzazione e la riuscita di questo pellegrinaggio!

(photo and video by Alessandro Franzoni)






L'omelia alla Santa Messa:



Cronaca del Pellegrinaggio:

Sabato 5 settembre 2020 si è svolto il quarto “Pellegrinaggio della Tradizione Cattolica” in Aquileia, promosso dalla Compagnia di Sant’Antonio con la collaborazione della Società Internazionale Tommaso d’Aquino sez. FVG, del Circolo Culturale Cornelio Fabro di Udine e la partecipazione di diverse realtà cattoliche regionali, tra le quali il Gruppo V.O. Mariano del Friuli, il Coetus Fidelium Carnorum Regionis <<Sanctus Hilarius Martyr>>, del Circolo Culturale P. Guido Mattiussi S.J. di Trieste, e di Una Voce sez. di Pordenone.
Nonostante le limitazioni imposte dalla contingente situazione sanitaria, il pellegrinaggio si è svolto regolarmente anche se con qualche piccola variante di programma che, tuttavia, non ne ha intaccato lo spirito penitenziale, di sincera devozione alla Vergine Santissima, ai Santi Martiri aquileliesi, e di rinnovato impegno alla conversione personale. Siamo ritornati pertanto, anche quest’anno, alle sorgenti della nostra Fede di tradizione marciana.
Don Michele Tomasin ha guidato la processione che, partita dalla chiesetta dedicata a Sant’Antonio Abate in Belvedere di Aquileia, percorrendo l’antica via Julia Augusta, con in mano il santo rosario e intonando i canti religiosi della tradizione, si è conclusa alla chiesa del quartiere di Monastero in Aquileia, antica sede di un monastero benedettino femminile di Santa Maria.
Qui, alle ore 11, il reverendo don Alberto Zanier ha celebrato la Santa Messa votiva del Sacro Cuore Immacolato di Maria, letta e “alla francese” (con semplice accompagnamento d’organo) durante la quale, in una vibrante omelia, ha illustrato il tema del pellegrinaggio come un tornare alle fonti della fede attraverso il culto dei martiri locali, per collaborare alla edificazione della Chiesa nel contesto di una eclissi della retta dottrina, in vista di una rinnovata società cristiana e perciò autenticamente umana. Al termine i fedeli, guidati nuovamente da don Michele, hanno percorso tutta la Via Sacra intonando i salmi graduali, per arrivare in piazza del Capitolo di fronte alla Basilica intitolata a Santa Maria Assunta, chiesa madre per tanti popoli delle terre circostanti. Qui, all’aperto, si è svolta la suggestiva cerimonia di rinnovo delle promesse battesimali, con la recita del Simbolo aquileiese, risalente ai primi secoli del cristianesimo, seguita dalla aspersione dei pellegrini e del popolo presente con l’acqua benedetta. Ha fatto seguito l’ingresso in Basilica dove è stato possibile venerare le reliquie dei Santi Protomartiri aquileiesi, Ermagora e Fortunato, disposte sull’altare principale.
Nel pomeriggio il pellegrinaggio è proseguito con il consueto momento di formazione cattolica realizzando ancora il trilemma: azione penitenziale, atto di culto e attività di conoscenza della Fede che l’amico professor Giovanni Turco ha, dal suo inizio, indicato come carattere essenziale di questo pellegrinaggio della tradizione.
Il teologo don Samuele Cecotti, della Diocesi di Trieste, ha parlato della vita del cristiano come militia, combattimento spirituale interiore ma sempre in stretto rapporto con la vita attiva come sapientemente insegnava Dom Chautard con i suoi scritti.
Il professore e storico Giordano Brunettin ha illustrato la figura del Beato Padre Marco d’Aviano, ricordato oggi soltanto per la vittoria sulle armate turche a Vienna nel 1683, Il povero cappuccino fu il “feldmaresciallo” dell’unico Re e Signore, che convinse diplomatici, fece ubbidire i potenti della terra, sconfisse armate e liberò interi regni non con la forza, l’astuzia, il prestigio e la gloria personali, ma soltanto con preghiera, umiltà, sacrificio e soprattutto con le ragioni di Dio, per il Quale egli combatteva la battaglia per la salvezza delle anime contro le insidie dell’immondo Principe del Mondo.
L’attuale momento storico non ha eccessivamente condizionato questo nostro incontro di Fede al quale sono tornati anche amici tedeschi dalla Baviera, dall’Austria e dalla Slovenia.
La Compagnia di Sant’Antonio ringrazia l’Arcidiocesi di Gorizia, la Parrocchia di Aquileia e la Società Cooperativa che gestisce la Basilica per aver ospitato il pellegrinaggio e, in modo particolare, i sacerdoti, i conferenzieri e quanti hanno voluto prestare il loro generoso aiuto alla celebrazione dei riti religiosi.