Boccanera Giacinto, Martirio di San Fedele, olio su tela, 1730 - 1746, Galleria Nazionale dell'Umbria, Perugia.
(foto dal web)
In breve:
Fedele, nato a Sigmaringa, paese della
Svevia, dalla onesta famiglia dei Rey, si acquistò un nome celebre
nella professione di avvocato; ma avendo sperimentato i pericoli di
questa professione, si dimise e, illuminato da chiamata dall'alto,
chiese di essere ammesso tra i frati Minori Cappuccini. Esaudito nel
prender i voti, divenne la ammirazione e il modello di tutti nella
regolare osservanza.
Sommamente devoto della Vergine Madre
di Dio e del suo rosario, domandò a Dio di di morire martire per la
fede cattolica, come anche avvenne. Eletto infatti direttore delle
missioni, che la Congregazione di Propaganda Fide aveva allora
istituito nei Grigioni, non risparmiandosi alcun travaglio avendo
convertito molti eretici alla fede cattolica, subì l'invidia dei
malvagi. Pertanto il 24 Aprile dell'anno 1622, alla chiesa del luogo
nominato Sévis, bastonato e ferito dagli eretici, che simulando la
conversione lo avevano invitato dolosamente, consacrò col proprio
sangue le primizie dei Martiri della sunnominata Congregazione.
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