Chiesa di Santo Spirito a Vipiteno (Bolzano), con il più ampio ciclo di affreschi del maestro Giovanni da Brunico (XV secolo).
(photo by Nicola de Grandi)
Già intorno al 1400, nell'Alta Valle
Isarco, ebbe inizio l'attività estrattiva nelle miniere e la città
di Vipiteno conobbe una rapida fioritura. Grazie al vivace traffico
nord-sud, si rese inoltre necessario mettere a disposizione di
minatori, pellegrini e viaggiatori, oltre a degli alloggi, anche dei
luoghi dove poter riposare e rifocillarsi.
Così, nel 1388, al di fuori della
porta del Brennero venne costruito l'ospedale o xenodochio di
Vipiteno il quale, alcuni anni dopo, fu trasferito nella piazza della
città a causa del pericolo di inondazione.
Il fatto che in passato l'ospedale
rivestisse una notevole importanza si evince anche dallo stemma della
città, nel quale sotto all'aquila del Tirolo è rappresentato un
pellegrino con gruccia e corona del rosario. All’epoca gli
ospedali non erano infatti destinati a ricoverare sono gli infermi,
ma, come il nome stesso suggerisce, anche indigenti o pellegrini
bisognosi di un luogo dove rifocillarsi e un tetto per la notte.
La Chiesa di Santo Spirito, un tempo
chiesa dell'ospedale, fu costruita nel 1399 e rimane oggi una delle
chiese gotiche meglio conservate di tutto l'Alto Adige.
Il variopinto ciclo di affreschi del
maestro Giovanni da Brunico, padre della celebre scuola pittorica
della Val Pusteria, risale al 1415 e rappresenta diversi soggetti
sacri: l'annunciazione, il monte degli Ulivi, il bacio di Giuda,
Cristo dinnanzi a Pilato, la flagellazione, Cristo che porta la croce
e la resurrezione, mentre la parete ovest ritrae il Giudizio
Universale. Nel corso degli anni, gli interni della chiesa subirono
degli interventi di modifica e i pregiati affreschi furono coperti da
altri dipinti. Vennero riportati alla luce soltanto nel 1939, in
occasione di un'opera di restauro.
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