San Magaldo di Man (+ 498 circa), monaco e poi eremita sull'Isola di Man,
venne scelto come Vescovo dai suoi abitanti e si occupò della loro
evangelizzazione fino alla sua morte.
E' Patrono dell'Isola di Man e
d'Inghilterra, i cui Re hanno il titolo di Difensori della Fede.
Introduzione musicale e canto dell'Introito (Iubilate Deo):
Kyrie VIII - Gloria VIII
VANGELO
In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis: Módicum, et iam non vidébitis me: et íterum módicum, et vidébitis me: quia vado ad Patrem. Dixérunt ergo ex discípulis eius ad ínvicem: Quid est hoc, quod dicit nobis: Módicum, et non vidébitis me: et íterum módicum, et vidébitis me, et quia vado ad Patrem? Dicébant ergo: Quid est hoc, quod dicit: Módicum? nescímus, quid lóquitur. Cognóvit autem Iesus, quia volébant eum interrogáre, et dixit eis: De hoc quǽritis inter vos, quia dixi: Módicum, et non vidébitis me: et íterum módicum, et vidébitis me. Amen, amen, dico vobis: quia plorábitis et flébitis vos, mundus autem gaudébit: vos autem contristabímini, sed tristítia vestra vertétur in gáudium. Múlier cum parit, tristítiam habet, quia venit hora eius: cum autem pepérerit púerum, iam non méminit pressúræ propter gáudium, quia natus est homo in mundum. Et vos igitur nunc quidem tristítiam habétis, íterum autem vidébo vos, et gaudébit cor vestrum: et gáudium vestrum nemo tollet a vobis.
(Vangelo secondo Giovanni 16, 16 - 22)
Traduzione:
In quel tempo: Gesú disse ai suoi discepoli: Ancora un poco e non mi vedrete più: e di nuovo un altro poco e mi rivedrete, perché io vado al Padre. Dissero perciò tra loro alcuni dei suoi discepoli: Che significa ciò che dice: Ancora un poco e non mi vedrete più: e di nuovo un altro poco e mi rivedrete, perché io vado al Padre? Cos’è questo poco di cui parla? Non comprendiamo quel che dice. E conobbe Gesú che volevano interrogarlo, e disse loro: Vi chiedete tra voi perché abbia detto: Ancora un poco e non mi vedrete più: e di nuovo un altro poco e mi rivedrete. In verità, in verità vi dico che voi piangerete e gemerete, laddove il mondo godrà, sarete oppressi dalla tristezza, ma questa si muterà in gioia. La donna, allorché partorisce, è triste perché è giunto il suo tempo: quando poi ha dato alla luce il bambino non si ricorda più dell’affanno, a motivo della gioia perché è nato al mondo un uomo. Anche voi siete adesso nella tristezza, ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore gioirà, e nessuno vi toglierà il vostro gàudio.
San Jon Ogmundsson (1052 - 1121) sacerdote e poi vescovo, fondò la
Diocesi di Holar, in Islanda, dove istituì la Scuola Cattedrale, e
si prodigò per sradicare il paganesimo dal suo Paese.
In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis: Vos estis sal terræ. Quod si sal evanúerit, in quo saliétur? Ad níhilum valet ultra, nisi ut mittátur foras, et conculcétur ab homínibus. Vos estis lux mundi. Non potest cívitas abscóndi supra montem pósita. Neque accéndunt lucérnam, et ponunt eam sub módio, sed super candelábrum, ut lúceat ómnibus qui in domo sunt. Sic lúceat lux vestra coram homínibus, ut vídeant ópera vestra bona, et gloríficent Patrem vestrum, qui in cœlis est. Nolíte putáre, quóniam veni sólvere legem aut prophétas: non veni sólvere, sed adimplére. Amen, quippe dico vobis, donec tránseat cœlum et terra, iota unum aut unus apex non præteríbit a lege, donec ómnia fiant. Qui ergo solvent unum de mandátis istis mínimis, et docúerit sic hómines, mínimus vocábitur in regno cœlórum: qui autem fécerit et docúerit, hic magnus vocábitur in regno cœlórum.
(Vangelo secondo Matteo 5, 13 - 19)
Traduzione:
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra. E se il sale perde la sua virtù, come lo si riattiverà? Non è più buono che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo. Non può rimanere nascosta una città posta sopra un monte. Né si accende la lucerna per riporla sotto il moggio, ma sul candeliere, perché faccia lume a quanti sono in casa. Così risplenda la vostra luce dinanzi agli uomini, affinché vedano le vostre opere buone e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli. Non crediate che io sia venuto ad abrogare la Legge o i Profeti, ma a completare. In verità vi dico che finché non passi il cielo e la terra non passerà un solo iota o un apice solo della Legge, che tutto non sia compiuto. Chi pertanto violerà uno dei minimi di questi comandamenti e insegnerà così agli uomini, sarà tenuto minimo nel regno dei cieli; ma colui che avrà operato ed insegnato, sarà tenuto grande nel regno dei cieli».
In illo témpore: Dixit Iesus pharisǽis: Ego sum pastor bonus. Bonus pastor ánimam suam dat pro óvibus suis. Mercenárius autem et qui non est pastor, cuius non sunt oves própriæ, videt lupum veniéntem, et dimíttit oves et fugit: et lupus rapit et dispérgit oves: mercenárius autem fugit, quia mercenárius est et non pértinet ad eum de óvibus. Ego sum pastor bonus: et cognósco meas et cognóscunt me meæ. Sicut novit me Pater, et ego agnósco Patrem, et ánimam meam pono pro óvibus meis. Et álias oves hábeo, quæ non sunt ex hoc ovíli: et illas opórtet me addúcere, et vocem meam áudient, et fiet unum ovíle et unus pastor.
(Vangelo secondo Giovanni 10, 11 - 16)
Traduzione:
In quel tempo: Gesú disse ai Farisei: Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la vita per le sue pecore. Il mercenario invece, e chi non è pastore, cui non appartengono le pecore, vede venire il lupo, e lascia le pecore, e fugge; e il lupo rapisce e disperde le pecore: il mercenario fugge perché è mercenario, e non gli importa delle pecore. Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e queste conoscono me, come il Padre conosce me, ed io il Padre. Io dò la vita per le mie pecore. E ho delle altre pecore, le quali non sono di quest’ovile: anche quelle occorre che io raduni, e ascolteranno la mia voce, e sarà un solo ovile e un solo pastore.
Volentieri trasmettiamo che regolarmente ogni terza domenica del mese alle ore 17:30 si celebra la Santa Messa nel Rito Romano nella sua Forma Straordinaria presso il Santuario di Santa Maria del Torrione a Ravenna (via Fiume abbandonato n.120).
Quindi anche nella giornata di domani, domenica 18 aprile 2021.
Nella chiesa è conservato il culto della Madonna del Sudore, che vide l'icona presente nel Santuario prima della sua traslazione in Duomo, ora riprodotta fedelmente su una tavoletta di pino.
Per maggiori informazioni, visitare la pagina del gruppo stabile "Card Bartolucci":
Nato in una modesta e numerosa famiglia
francese, mostrò fin da subito precoci e forti orientamenti alla
preghiera, ma fallì sempre nel tentativo di essere ammesso in
monastero (prima cistercense - di cui portò sempre tunica e
scapolare - e poi trappista e certosino) ; a seguito di una visione
divina, decise di lasciare la famiglia e i suoi intenti di farsi
monaco e si mise a vagabondare per tutti i Paesi europei, facendo
tappa nei più famosi santuari.
Dormiva per strada, viveva di offerte
anche se non chiedeva l'elemosina, donava ad altri poveri tutto
quello che considerava superfluo; in Italia visitò più volte i
santuari di Assisi, Loreto e Bari.
Stabilitosi definitivamente a Roma, in
breve tempo la sua fama di uomo spirituale si diffuse nella Città
Eterna e i suoi consigli spirituali furono richiesti da nobili e
cardinali; divenuto terziario trinitario e francescano, lo si poteva
trovare in tutte le chiese dove si praticavano le Quarantore e la Via
Crucis, pratiche cui era molto legato.
Morì, per gli stenti e le malattie, in
giovane età, e i suoi funerali videro la presenza di un'enorme folla
di ogni stato sociale; Santo molto popolare, è Patrono dei
viaggiatori e dei pellegrini.
Margherita nacque cieca e storpia.
Appena l’intelligenza della bimba cominciò ad aprirsi, si vide
però di quali tesori di grazia era stata arricchita. Ai genitori,
benché nobili e ricchi, parve un peso troppo grave e umiliante
questa figlioletta priva della vista e d’ogni bellezza, e cosi un
giorno, dopo averla condotta alla vicina Città di Castello per
implorare la guarigione da un santo Francescano li molto venerato,
vedendo che le loro suppliche restavano senza risposta,
l’abbandonarono in chiesa, e se ne tornarono a casa. Margherita non
pianse, non si disperò, e con un atto eroico di completa fiducia in
Dio, lo invocò, quale Padre degli orfani. Fu questo il principio di
mirabili ascensioni che a poco a poco fecero risplendere intorno alla
povera abbandonata, un’aureola di santità. Dopo prove e
umiliazioni ricevette con giubilo l‘Abito del Terz’Ordine di San
Domenico, raggiungendo nella sua breve vita di trentatré anni un
grado di altissima perfezione, tutta conforme all’ideale
dell’Ordine. La coraggiosa penitenza dette vigore al suo spirito
per applicarsi ad una perseverante preghiera, che aprì a lei i
tesori della celeste sapienza. Aveva imparato a memoria l’intero
Salterio e ne spiegava i più reconditi sensi. Fece, senza rumore, un
gran bene alle anime, e tutti ricercavano la sua santa compagnia. Fu
devotissima del mistero dell’incarnazione, e dopo morte, avvenuta
il 13 aprile 1320, le furono trovate nel cuore tre perle, sulle quali
erano scolpite l’immagine di Gesù, della Madonna e di S. Giuseppe.
Il suo corpo incorrotto si trova nella chiesa di San Domenico a Città
di Castello. Papa Paolo V, nel 1609, concesse ai Domenicani di quella
città la Messa e l’Ufficio propri. Il 6 aprile 1675 Papa Clemente
X estese tale privilegio a tutto l’Ordine. Nel 1988 il locale
Vescovo di Urbino e Città di Castello l’ha proclamata Patrona
Diocesana dei non vedenti.
In illo témpore: Cum sero esset die illo, una sabbatórum, et fores essent clausæ, ubi erant discípuli congregáti propter metum Iudæórum: venit Iesus, et stetit in médio, et dixit eis: Pax vobis. Et cum hoc dixísset, osténdit eis manus et latus. Gavísi sunt ergo discípuli, viso Dómino. Dixit ergo eis íterum: Pax vobis. Sicut misit me Pater, et ego mitto vos. Hæc cum dixísset, insufflávit, et dixit eis: Accípite Spíritum Sanctum: quorum remiseritis peccáta, remittúntur eis; et quorum retinuéritis, reténta sunt. Thomas autem unus ex duódecim, qui dícitur Dídymus, non erat cum eis, quando venit Iesus. Dixérunt ergo ei alii discípuli: Vídimus Dóminum. Ille autem dixit eis: Nisi vídero in mánibus eius fixúram clavórum, et mittam dígitum meum in locum clavórum, et mittam manum meam in latus eius, non credam. Et post dies octo, íterum erant discípuli eius intus, et Thomas cum eis. Venit Iesus, iánuis clausis, et stetit in médio, et dixit: Pax vobis. Deinde dicit Thomæ: Infer dígitum tuum huc et vide manus meas, et affer manum tuam et mitte in latus meum: et noli esse incrédulus, sed fidélis. Respóndit Thomas et dixit ei: Dóminus meus et Deus meus. Dixit ei Iesus: Quia vidísti me, Thoma, credidísti: beáti, qui non vidérunt, et credidérunt. Multa quidem et alia signa fecit Iesus in conspéctu discipulórum suórum, quæ non sunt scripta in libro hoc. Hæc autem scripta sunt, ut credátis, quia Iesus est Christus, Fílius Dei: et ut credéntes vitam habeátis in nómine eius.
(Vangelo secondo Giovanni 20, 19 - 31)
Traduzione:
In quel tempo, la sera di quel giorno, il primo della settimana, essendo, per paura dei Giudei, chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli, venne Gesù, si presentò in mezzo a loro e disse: Pace a voi! E detto ciò mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono nel vedere il Signore. Ed egli disse loro di nuovo: Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, così anch’io mando voi. E detto questo, soffiò su di loro e disse: Ricevete lo Spirito Santo. A chi rimetterete i peccati, saranno rimessi; a chi li riterrete, essi saranno ritenuti. E uno dei dodici, Tommaso, detto Didimo, non era con loro quando venne Gesù. Ora gli altri discepoli gli dissero: Abbiamo visto il Signore. Ma egli rispose loro: Non crederò se non dopo aver visto nelle sue mani la piaga fatta dai chiodi e aver messo il mio dito dove erano i chiodi e la mia mano nella ferita del costato. Otto giorni dopo i discepoli si trovavano di nuovo in casa e Tommaso era con loro. Venne Gesù a porte chiuse e stando in mezzo a loro disse: Pace a voi! Poi disse a Tommaso: Metti qua il tuo dito, e guarda le mie mani; accosta anche la tua mano e mettila nel mio costato; e non voler essere incredulo, ma fedele. Tommaso gli rispose: Signore mio e Dio mio! E Gesù: Tommaso, tu hai creduto perché mi hai visto con i tuoi occhi; beati coloro che non vedono eppure credono. Gesù fece ancora, in presenza dei suoi discepoli, molti altri miracoli, che non sono stati scritti in questo libro. Queste cose sono state scritte, affinché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e affinché credendo, abbiate vita nel nome di lui.
In illo témpore: Una sábbati, Maria Magdaléne venit mane, cum adhuc ténebræ essent, ad monuméntum: et vidit lápidem sublátum a monuménto. Cucúrrit ergo, et venit ad Simónem Petrum, et ad álium discípulum, quem amábat Iesus, et dicit illis: Tulérunt Dóminum de monuménto, et nescímus, ubi posuérunt eum. Exiit ergo Petrus et ille álius discípulus, et venérunt ad monuméntum. Currébant autem duo simul, et ille álius discípulus præcucúrrit cítius Petro, et venit primus ad monuméntum. Et cum se inclinásset, vidit pósita linteámina, non tamen introívit. Venit ergo Simon Petrus sequens eum, et introívit in monuméntum, et vidit linteámina pósita, et sudárium, quod fúerat super caput eius, non cum linteamínibus pósitum, sed separátim involútum in unum locum. Tunc ergo introívit et ille discípulus, qui vénerat primus ad monuméntum: et vidit et crédidit: nondum enim sciébant Scriptúram, quia oportébat eum a mórtuis resúrgere.
(Vangelo secondo Giovanni 20, 1 - 9)
Traduzione:
In quel tempo: Il primo giorno dopo il sabato, la mattina, ch'era ancor buio, Maria Maddalena se ne va al sepolcro; e vede che era stata tolta la pietra dal Sepolcro. Corre perciò e va da Simon Pietro e da quell'altro discepolo che Gesù prediligeva, e dice loro: «Han portato via dalla tomba il Signore, e non sappiamo dove l'abbiano posto». Allora Pietro uscì con quell'altro discepolo e andarono al sepolcro. E correvano tutt'e due insieme: ma l'altro discepolo fece più presto di Pietro; e arrivò primo al sepolcro. E chinatosi, vide posati i lenzuoli, ma non v'entrò. Dietro a lui arrivò Simon Pietro che entrò nel sepolcro e vide i lenzuoli posati e il fazzoletto ch'era stato sul capo di lui, non posato insieme con le fasce, ma ben rivoltato in luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo che era giunto prima al sepolcro; e vide e credette: poiché non avevano ancora capita la Scrittura, com'egli dovesse risuscitare da morte.
Beato Tommaso da Tolentino OFM
(1250/1255/1260 circa - 1321), Martire, Patrono di Tolentino e
Compatrono di Macerata.
Nato a Tolentino, entrò ancora molto
giovane nell'Ordine Francescano, dove si distinse per amore della
povertà e della Regola; fu seguace del Beato Angelo Clareno, e per
questo motivo venne pure incarcerato per un certo periodo.
Desideroso di dare la sua vita per
Cristo, venne inviato come missionario in Grecia e in Armenia, dove
strinse legami di amicizia con la casa regnante cristiana e
favorevole ai cattolici; tornato in Occidente per sollecitare l'aiuto
europeo cattolico alle missioni in Cina e alle guerre contro i turchi
musulmani, si imbarcò per la Cina dal porto di Ormuz, ma il viaggio,
a causa di una tempesta, dovette fermarsi in India.
Accolto, assieme ai suoi compagni, da
una famiglia cristiana del luogo, vennero convocati dalle locali
autorità musulmane, le quali, dopo aver sentito la loro professione
di fede cristiana, li uccisero decapitandoli; i loro corpi vennero
traslati dai francescani in Cina, ma la sua testa venne trasferita
successivamente a Tolentino.
Santo molto popolare a Tolentino, sue
reliquie sono venerate nella Chiesa del Sacro Cuore e nella Basilica
Cattedrale; gli è inoltre dedicata una Via, e sotto il suo
Patrocinio è posta la Città e l'Arcidiocesi di Macerata e
Tolentino.
In illo témpore: María Magdaléne et María Iacóbi et Salóme emérunt arómata, ut veniéntes úngerent Iesum. Et valde mane una sabbatórum, veniunt ad monuméntum, orto iam sole. Et dicébant ad ínvicem: Quis revólvet nobis lápidem ab óstio monuménti? Et respiciéntes vidérunt revolútum lápidem. Erat quippe magnus valde. Et introëúntes in monuméntum vidérunt iúvenem sedéntem in dextris, coopértum stola cándida, et obstupuérunt. Qui dicit illis: Nolíte expavéscere: Iesum quǽritis Nazarénum, crucifíxum: surréxit, non est hic, ecce locus, ubi posuérunt eum. Sed ite, dícite discípulis eius et Petro, quia præcédit vos in Galilǽam: ibi eum vidébitis, sicut dixit vobis.
(Vangelo secondo Marco 16, 1 - 7)
Traduzione:
In quel tempo: Maria Maddalena, Maria di Giacomo, e Salòme, comperàrono degli aromi per andare ad úngere Gesú. E di buon mattino, il primo giorno dopo il sàbato, arrivàrono al sepolcro, che il sole era già sorto. Ora, dicévano tra loro: Chi mai ci sposterà la pietra dall’ingresso del sepolcro? E guardando, vídero che la pietra era stata spostata: ed era molto grande. Entrate nel sepolcro, vídero un giòvane seduto sul lato destro, rivestito di càndida veste, e sbalordírono. Egli disse loro: Non vi spaventate, voi cercate Gesú Nazareno, il crocifisso: è risorto, non è qui: ecco il luogo dove lo avévano posto. Ma andate, e dite ai suoi discépoli, e a Pietro, che egli vi precede in Galilea: là lo vedrete, come vi disse.
Liturgia del Venerdì Santo "In Parasceve" alle ore 17:00 presso la chiesa di San Canziano (vulgo Santa Rita) in centro a Padova nelle vicinanze di piazza delle Erbe.
E' intervenuta la Schola Cantorum "Santa Cecilia" della Rettoria.
Ante diem festum Paschæ, sciens Jesus, quia venit hora ejus, ut tránseat ex hoc mundo ad Patrem: cum dilexísset suos, qui erant in mundo, in finem diléxit eos. Et cena facta, cum diábolus jam misísset in cor, ut tráderet eum Judas Simónis Iscariótæ: sciens, quia ómnia dedit ei Pater in manus, et quia a Deo exivit, et ad Deum vadit: surgit a cena et ponit vestiménta sua: et cum accepísset línteum, præcínxit se. Deinde mittit aquam in pelvim, et cœpit laváre pedes discipulórum, et extérgere línteo, quo erat præcínctus. Venit ergo ad Simónem Petrum. Et dicit ei Petrus: Dómine, tu mihi lavas pedes? Respóndit Jesus et dixit ei: Quod ego fácio, tu nescis modo, scies autem póstea. Dicit ei Petrus: Non lavábis mihi pedes in ætérnum. Respóndit ei Jesus: Si non lávero te, non habébis partem mecum. Dicit ei Simon Petrus: Dómine, non tantum pedes meos, sed et manus et caput. Dicit ei Jesus: Qui lotus est, non índiget nisi ut pedes lavet, sed est mundus totus. Et vos mundi estis, sed non omnes. Sciébat enim, quisnam esset, qui tráderet eum: proptérea dixit: Non estis mundi omnes. Postquam ergo lavit pedes eórum et accépit vestiménta sua: cum recubuísset íterum, dixit eis: Scitis, quid fécerim vobis? Vos vocátis me Magíster et Dómine: et bene dícitis: sum étenim. Si ergo ego lavi pedes vestros, Dóminus et Magíster: et vos debétis alter altérius laváre pedes. Exémplum enim dedi vobis, ut, quemádmodum ego feci vobis, ita et vos faciátis.
(Vangelo secondo Giovanni 13, 1 - 15)
Traduzione:
Prima della festa di Pasqua, Gesù sapendo che per lui era venuta l'ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine: e fatta la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figliuolo di Simone Iscariota, il disegno di tradirlo: sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani, e ch'era venuto da Dio e a Dio se ne tornava: si leva da tavola, depone il mantello e, preso un asciugatoio, se Io cinge. Poi versa dell'acqua nel bacino, e si mette a lavare i piedi ai discepoli e a rasciugarli con l'asciugatoio. Viene dunque a Simon Pietro; e Pietro gli dice: Signore, tu lavare i piedi a me? Gesù gli rispose: «Quel che io faccio, tu adesso non lo sai; ma lo capirai dopo». Pietro gli dice: Tu non mi laverai i piedi, mai! E Gesù gli risponde: «Se io non ti laverò, non avrai parte con me». E Simon Pietro gli dice: Signore, non soltanto i piedi, ma anche le mani e il capo! E Gesù gli dice : «Chi è stato lavato, non ha bisogno di lavarsi, se non i piedi, ma è interamente mondo. E voi siete mondi, ma non tutti». Siccome sapeva chi era colui che l'avrebbe tradito, per questo disse: «Non tutti siete mondi». Come dunque ebbe loro lavato i piedi, ed ebbe ripreso il mantello, rimessosi a tavola, disse loro: « Lo capite quel che vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore; e dite bene, perché lo sono. Orbene, se io, che sono il Signore e il Maestro , vi ho lavato i piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi l'uno all'altro. Poiché vi ho dato un esempio, affinché cosi come ho fatto io, facciate anche voi».