sabato 31 dicembre 2022

Santa Messa di Requiem a Venezia


Santa Messa di Requiem alle ore 11:00 per il riposo dell'anima del defunto Papa emerito Benedetto XVI presso la chiesa di san Simon Piccolo, Venezia.
Celebrante don Joseph Kramer FSSP.

(photo by Alessandro Franzoni)


domenica 25 dicembre 2022

Santo Natale di NSGC: Santa Messa del Giorno a Padova


Santa Messa cantata alle ore 11:00 presso la chiesa di san Canziano in centro a Padova, nei pressi di piazza delle Erbe.
Celebrante don Juan Tomas FSSP.
E' intervenuta la Schola Cantorum "Santa Cecilia" della Rettoria.

(photo and video by Alessandro Franzoni)






VANGELO

In illo témpore: Exiit edíctum a Cæsare Augústo, ut describerétur univérsus orbis. Hæc descríptio prima facta est a præside Sýriæ Cyríno: et ibant omnes ut profiteréntur sínguli in suam civitátem. Ascéndit autem et Ioseph a Galilæa de civitáte Názareth, in Iudæam in civitátem David, quæ vocatur Béthlehem: eo quod esset de domo et fámilia David, ut profiterétur cum María desponsáta sibi uxóre prægnánte. Factum est autem, cum essent ibi, impléti sunt dies, ut páreret. Et péperit fílium suum primogénitum, et pannis eum invólvit, et reclinávit eum in præsépio: quia non erat eis locus in diversório. Et pastóres erant in regióne eádem vigilántes, et custodiéntes vigílias noctis super gregem suum. Et ecce, Angelus Dómini stetit iuxta illos, et cláritas Dei circumfúlsit illos, et timuérunt timóre magno. Et dixit illis Angelus: Nolíte timére: ecce enim, evangelízo vobis gáudium magnum, quod erit omni pópulo: quia natus est vobis hódie Salvátor, qui est Christus Dóminus, in civitáte David. Et hoc vobis signum: Inveniétis infántem pannis involútum, et pósitum in præsépio. Et súbito facta est cum Angelo multitúdo milítiæ cœléstis, laudántium Deum et dicéntium: Glória in altíssimis Deo, et in terra pax hóminibus bonæ voluntátis.

(Vangelo secondo Luca 2, 1 - 14)

Traduzione:

In quel tempo: Uscì un editto di Cesare Augusto che ordinava di fare il censimento di tutto l’impero. Questo primo censimento fu fatto mentre Quirino era preside della Siria. Recandosi ognuno a dare il nome nella propria città, anche Giuseppe, appartenente al casato ed alla famiglia di Davide, andò da Nazareth di Galilea alla città di Davide chiamata Betlemme, in Giudea, per farsi iscrivere con Maria sua sposa, ch’era incinta. E avvenne che mentre si trovavano lì, si compì per lei il tempo del parto; e partorì il suo figlio primogenito, lo fasciò e lo pose in una mangiatoia, perché non avevano trovato posto nell’albergo. Nello stesso paese c’erano dei pastori che pernottavano all’aperto e facevano la guardia al loro gregge. Ed ecco apparire innanzi ad essi un Angelo del Signore e la gloria del Signore circondarli di luce, sicché sbigottirono per il gran timore. L’Angelo disse loro: Non temete, perché annuncio per voi e per tutto il popolo un grande gaudio: infatti oggi nella città di Davide è nato un Salvatore, che è il Cristo Signore. Questo sia per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, giacente in una mangiatoia. E d’un tratto si raccolse presso l’Angelo una schiera della Milizia celeste che lodava Iddio, dicendo: Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà.




sabato 24 dicembre 2022

Santo Natale di NSGC: Santa Messa "in nocte" a Venezia


Santa Messa cantata "in nocte" del Santo Natale presso la chiesa di San Simon Piccolo a Venezia (fronte stazione ferroviaria) alle ore 18:30.
Celebrante don Joseph Kramer FSSP.
Cantori della Cappellania e strumentisti del Conservatorio di Venezia.

(photo and video by Alessandro Franzoni)






VANGELO

In illo témpore: Exiit edíctum a Cæsare Augústo, ut describerétur univérsus orbis. Hæc descríptio prima facta est a præside Sýriæ Cyríno: et ibant omnes ut profiteréntur sínguli in suam civitátem. Ascéndit autem et Ioseph a Galilæa de civitáte Názareth, in Iudæam in civitátem David, quæ vocatur Béthlehem: eo quod esset de domo et fámilia David, ut profiterétur cum María desponsáta sibi uxóre prægnánte. Factum est autem, cum essent ibi, impléti sunt dies, ut páreret. Et péperit fílium suum primogénitum, et pannis eum invólvit, et reclinávit eum in præsépio: quia non erat eis locus in diversório. Et pastóres erant in regióne eádem vigilántes, et custodiéntes vigílias noctis super gregem suum. Et ecce, Angelus Dómini stetit iuxta illos, et cláritas Dei circumfúlsit illos, et timuérunt timóre magno. Et dixit illis Angelus: Nolíte timére: ecce enim, evangelízo vobis gáudium magnum, quod erit omni pópulo: quia natus est vobis hódie Salvátor, qui est Christus Dóminus, in civitáte David. Et hoc vobis signum: Inveniétis infántem pannis involútum, et pósitum in præsépio. Et súbito facta est cum Angelo multitúdo milítiæ coeléstis, laudántium Deum et dicéntium: Glória in altíssimis Deo, et in terra pax hóminibus bonæ voluntátis.

(Vangelo secondo Luca 2, 1 - 14)

Traduzione:

In quel tempo: Uscì un editto di Cesare Augusto che ordinava di fare il censimento di tutto l’impero. Questo primo censimento fu fatto mentre Quirino era preside della Siria. Recandosi ognuno a dare il nome nella propria città, anche Giuseppe, appartenente al casato ed alla famiglia di Davide, andò da Nazareth di Galilea alla città di Davide chiamata Betlemme, in Giudea, per farsi iscrivere con Maria sua sposa, ch’era incinta. E avvenne che mentre si trovavano lì, si compì per lei il tempo del parto; e partorì il suo figlio primogenito, lo fasciò e lo pose in una mangiatoia, perché non avevano trovato posto nell’albergo. Nello stesso paese c’erano dei pastori che pernottavano all’aperto e facevano la guardia al loro gregge. Ed ecco apparire innanzi ad essi un Angelo del Signore e la gloria del Signore circondarli di luce, sicché sbigottirono per il gran timore. L’Angelo disse loro: Non temete, perché annuncio per voi e per tutto il popolo un grande gaudio: infatti oggi nella città di Davide è nato un Salvatore, che è il Cristo Signore. Questo sia per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, giacente in una mangiatoia. E d’un tratto si raccolse presso l’Angelo una schiera della Milizia celeste che lodava Iddio, dicendo: Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà.


domenica 18 dicembre 2022

Quarta domenica di Avvento a Venezia


Santa Messa cantata alle ore 11:00 presso la chiesa di San Simon Piccolo a Venezia (fronte stazione). 
Celebrante don Joseph Kramer FSSP.

(photo by Alessandro Franzoni)




VANGELO

Anno quintodécimo impérii Tibérii Cǽsaris, procuránte Póntio Piláto Iudǽam, tetrárcha autem Galilǽæ Heróde, Philíppo autem fratre eius tetrárcha Iturǽæ et Trachonítidis regionis, et Lysánia Abilínæ tetrárcha, sub princípibus sacerdotum Anna et Cáipha: factum est verbum Domini super Ioannem, Zacharíæ filium, in deserto. Et venit in omnem regiónem Iordánis, prǽdicans baptísmum pæniténtiæ in remissiónem peccatórum, sicut scriptum est in libro sermónum Isaíæ Prophétæ: Vox clamántis in desérto: Paráte viam Dómini: rectas fácite sémitas eius: omnis vallis implébitur: et omnis mons et collis humiliábitur: et erunt prava in dirécta, et áspera in vias planas: et vidébit omnis caro salutáre Dei.

Vangelo secondo Luca 3, 1 - 6

Traduzione:

Nell’anno decimoquinto dell’impero di Tiberio Cesare, essendo governatore della Giudea Ponzio Pilato, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell’Iturea e della regione Traconítide, e Lisània tetrarca di Abilene, essendo sommi sacerdoti Anna e Càifa: la parola del Signore venne nel deserto su Giovanni, figlio di Zaccaria. E costui andò nelle terre intorno al Giordano, predicando il battesimo di penitenza in remissione dei peccati, come sta scritto nel libro del profeta Isaia: Voce di uno che grida nel deserto: preparate la via del Signore: appianate i suoi sentieri: saranno colmate tutte le valli, e i monti e i colli saranno abbassati: i sentieri tortuosi saranno rettificati e quelli scabrosi appianati: e ogni uomo vedrà la salvezza di Dio.

sabato 10 dicembre 2022

10 dicembre: sant'Eulalia di Merida


Francisco de Zurbaran, sant'Eulalia, olio su tela, Museo delle Belle Arti a Siviglia.

(foto dal web)




Preghiera alla Santa (dalla Liturgia Mozarabe)

Oh tu, Eulalia, gloria dell'Iberia, colomba della pace, abbi pietà di quella terra cattolica che ti ha innalzata al cielo! Non subisca lo sbiadimento dell'antica fede in una Chiesa che ha brillato tra tutte le altre con ineguagliabile splendore per tanti secoli. Prega, Eulalia, affinché i giorni della tribolazione in caso di tempesta siano abbreviati e Dio, cedendo alle tue preghiere, confonda l'audacia sacrilega dei malvagi decisi ad annientare il regno di Dio sulla terra; Ispira al clero la forza e l'energia dei tempi passati, rendi fecondo il sangue dei martiri che è già stato sparso, ferma lo scandalo di cui la gente semplice e debole è così facilmente vittima, che si degni finalmente di non cancellare la Spagna dal numero delle nazioni cattoliche, e perdono i bambini degenerati nell'attenzione ai loro genitori. Amen.


***


Link per le donazioni tramite PayPal:

venerdì 9 dicembre 2022

9 dicembre: santa Leocadia martire (Toledo)


Salvador Maella, Santa Leocadia davanti al pretore, presso il Museo del Prado, Madrid.

(foto dal web)




In breve

Esistono poche notizie su di lei. Il culto nacque presso il suo sepolcro nel cimitero romano di Toledo su cui, forse, nell'epoca bizantina, sorse un'edicola, sostituita, ai tempi di re Sisebuto e dell'arcivescovo Elladio (618), da un tempio a lei dedicato. In questo ambiente si riunirono alcuni concili tenuti nella città di Toledo, durante il sec. VII e vi ricevettero sepoltura gli ultimi arci­vescovi visigoti toledani, da s. Elladio a s. Giuliano.
La passio di Leocadia oggi conosciuta fu scritta nella metà del sec. VII, epoca a cui debbono attribuirsi i testi liturgici del suo culto. Secondo questa passio, Leocadia fu imprigionata come cristiana dal prefetto Daciano, inviato dagli imperatori Diocleziano e Massimiano; mentre aspet­tava, rinchiusa, la sentenza di Daciano, mori in modo incruento.
Il vescovo Cixila (sec. VIII) nella sua Vita di s. lldefonso, racconta che il giorno della festa di s. Leocadia (9 dic), quando l'arcivescovo e il re si trovavano con molti fedeli nel tempio della santa, si alzò la lastra del sepolcro e apparve Leocadia che parlò all'arcivescovo, lodandolo per i lavori com­piuti a glorificazione della Madre di Dio. L'arci­vescovo, ripresosi dalla sorpresa, riuscì a tagliare un pezzo del velo che ricopriva la santa, che rimase come una reliquia insigne della chiesa di Toledo.
Nella seconda metà del sec. VIII, durante la persecuzione di Abd-er-rahman, le spoglie di Leocadia vennero trasferite da Toledo a Oviedo, dove fu eretto un tempio in suo onore. Alla fine del sec. XI tali reliquie furono trasferite in Belgio da un conte di Hainaut e, fin dal sec. XII, si sa che erano vene­rate nell'abbazia di Saint-Ghislain. Mentre imper­versavano le guerre di religione del sec. XVI, essendo imminente il pericolo di profanazione, per metterle al sicuro, furono riportate al luogo d'ori­gine e giunsero a Toledo, dopo un viaggio pieno di peripezie, alla fine dell'apr. del 1587, e furono deposte nella cattedrale, dove ancora oggi sono venerate, in una ricchissima urna d'argento.

domenica 4 dicembre 2022

Seconda domenica di Avvento


(photo and video by Alessandro Franzoni)




VANGELO

In illo tempore: Cum audísset Ioánnes in vínculis ópera Christi, mittens duos de discípulis suis, ait illi: Tu es, qui ventúrus es, an alium exspectámus ? Et respóndens Iesus, ait illis: Eúntes renuntiáte Ioánni, quæ audístis et vidístis. Cæci vident, claudi ámbulant, leprósi mundántur, surdi áudiunt, mórtui resúrgunt, páuperes evangelizántur: et beátus est, qui non fúerit scandalizátus in me. Illis autem abeúntibus, cœpit Iesus dícere ad turbas de Ioánne: Quid exístis in desértum vidére ? arúndinem vento agitátam ? Sed quid exístis videre ? hóminem móllibus vestitum ? Ecce, qui móllibus vestiúntur, in dómibus regum sunt. Sed quid exístis vidére ? Prophétam ? Etiam dico vobis, et plus quam Prophétam. Hic est enim, de quo scriptum est: Ecce, ego mitto Angelum meum ante fáciem tuam, qui præparábit viam tuam ante te. 

(Vangelo secondo Matteo 11, 2 - 10)

Traduzione:

In quel tempo: Non appena Giovanni, nel carcere, sentí delle opere del Cristo, mandò due suoi discepoli a chiedergli: Sei tu quello che deve venire o attenderemo un altro? E Gesú rispose loro: Andate e riferite a Giovanni ciò che avete udito e visto. I ciechi vedono, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono mondati, i sordi odono, i morti resuscitano, i poveri sono evangelizzati: ed è beato chi non si scandalizzerà di me. Andati via quelli, Gesú incominciò a parlare di Giovanni alla folla: Cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna agitata dal vento? Ma cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito mollemente? Ecco, quelli che vestono mollemente abitano nelle case dei re. Ma cosa siete andati a vedere? Un profeta? Vi dico anzi: piú che un profeta. Questi in vero è colui del quale è scritto: Ecco mando il mio angelo avanti a te, affinché ti prepari la via. 


Fervorino (da "La Santa Messa per il Popolo Cristiano", 10/XII/1933):

sabato 3 dicembre 2022

3 dicembre: san Francesco Saverio


(foto dal Web)




VANGELO

In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis: Eúntes in mundum univérsum, prædicáte Evangélium omni creatúra. Qui crediderit, et baptizátus fúerit, salvus erit: qui vero non crediderit, condemnábitur. Signa autem eos, qui crediderint, hæc sequántur: In nómine meo dæmónia eiícient: linguis loquántur novis: serpéntes tollent: et si mortíferum quid bíberint, non eis nocébit: super ægros manus impónent, et bene habébunt.

(Vangelo secondo Marco 16, 15 - 18)

Traduzione:

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Andate nel mondo intero ad annunciare il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato, sarà salvo; chi invece non crederà, sarà condannato. Ed ecco i miracoli che accompagneranno coloro che avranno creduto: nel mio nome scacceranno i demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non farà loro alcun male; imporranno le mani sugli infermi ed essi guariranno».