Bartolomeo Vivarini, 1430-1491, Cristo Benedicente.
(photo by Francesco Bianco)
Santa Messa cantata presso la chiesa di San Simeon Piccolo a Venezia (fronte stazione), seguita da un'Ora Santa di Adorazione Eucaristica.
Celebrante don Konrad Zu Loewenstein FSSP.
Santa Messa cantata presso la chiesa di San Simeon Piccolo a Venezia (fronte stazione), seguita da un'Ora Santa di Adorazione Eucaristica.
Celebrante don Konrad Zu Loewenstein FSSP.
VANGELO:
In illo témpore: Dixit Pilátus ad Iesum: Tu es Rex Iudæórum? Respóndit Iesus: A temetípso hoc dicis, an álii dixérunt tibi de me? Respóndit Pilátus: Numquid ego Iudǽus sum? Gens tua et pontífices tradidérunt te mihi: quid fecísti? Respóndit Iesus: Regnum meum non est de hoc mundo. Si ex hoc mundo esset regnum meum, minístri mei útique decertárent, ut non tráderer Iudǽis: nunc autem regnum meum non est hinc. Dixit ítaque ei Pilátus: Ergo Rex es tu? Respóndit Iesus: Tu dicis, quia Rex sum ego. Ego in hoc natus sum et ad hoc veni in mundum, ut testimónium perhíbeam veritáti: omnis, qui est ex veritáte, audit vocem meam.
(Vangelo secondo Giovanni 18, 33 - 37)
Traduzione:
In quel tempo: Pilato disse a Gesú: Sei tu il Re dei Giudei? Gesú gli rispose: Lo dici da te, o altri te l’hanno detto di me? Rispose Pilato: Sono forse Giudeo? La tua gente e i sommi sacerdoti ti hanno messo nelle mie mani. Che cosa hai fatto? Rispose Gesú: Il mio regno non è di questo mondo; se fosse di questo mondo, i miei ministri certo si adopererebbero perché non fossi dato in potere ai Giudei: dunque il mio regno non è di quaggiú. Allora Pilato gli disse: Dunque tu sei Re? Rispose Gesú: È come dici, io sono re. Per questo sono nato e per questo sono venuto al mondo, a rendere testimonianza alla verità. Chiunque sta per la verità, ascolta la mia voce.
Omelia:
Essendo anche oggi la Festa patronale
di questa chiesa, comincio con una parola su San Simone e San Giuda
Taddeo. Sono gli apostoli e discepoli del Signore: il primo è San
Simone Zelotes, il secondo è il cugino del Signore e che ha scritto
l'Epistola cattolica di San Giuda. San Simone è l'apostolo di
Mesopotamia, San Giuda Taddeo è l'apostolo dell'Egitto. Dopo i duri
lavori in questi Paesi si sono incontrati in Persia dove hanno
convertito innumerevoli pagani alla fede cattolica e hanno illustrato
il Santissimo Nome di Gesù Cristo + con la loro dottrina, con i loro
miracoli, e poi con il loro glorioso martirio.
Ora ci soffermiamo sulla Festa di
Cristo Re.
Talvolta, qualcuno chiamerà la Chiesa
"trionfalista", come se fosse una società mediocre,
puramente umana, centrata su un mero uomo, una società che non abbia
niente su cui gloriarsi: come se dovesse prendere un posto modesto
vicino alle altre religioni e modestamente tacere.
La realtà, però, carissimi amici, è
ben diversa. La Chiesa è una società perfetta, animata dallo stesso
Spirito Santo, il Santificatore; infallibile, tutta pura,
l'immacolata Sposa di Cristo; e Cristo è Dio, l'unico Dio, il Figlio
dell'uomo, come dice San Giovanni evangelista nell'Apocalisse: "...
con occhi fiammeggianti come fuoco, la voce simile al fragore di
grandi acque che nella destra teneva sette stelle, dalla bocca gli
usciva una spada affilata a doppio taglio, il suo volto somigliava al
sole quando splende in tutta la sua forza. Egli mi disse: - Non
temere, io sono l'Alfa e l'Omega e il Vivente. Io ero morto, ma ora
vivo per sempre e ho potere sopra la morte e sopra gli inferi"
(Ap.1, 11-18).
Nostro Signore Gesù Cristo + è Re
dell'Universo, Pantocrator, sia da Dio sia da uomo in virtù
dell'unione ipostatica tra la Sua divinità e la Sua umanità; è
anche Re di tutti gli uomini in virtù della Sua passione e morte in
Croce, tramite la quale ci ha redenti.
La Santa Chiesa Cattolica non si
vergogna, dunque, di Lui, Ché altrimenti si vergognerà di lei
davanti a Suo Padre e ai Suoi Angeli (cfr Mc.8, 38); bensì esulta,
soprattutto oggi sulla Festa di Cristo Re quando ricorda il Suo
trionfo su Satana, sul peccato e sulla morte. Esulta per Lui ed
esulta per se stessa perché sa con certezza assoluta che seguendo il
Suo Re sul campo di battaglia di questo mondo, trionferà anche lei.
Quaggiù facciamo parte della Chiesa
militante, militante "contro i Principati e le Potestà come
abbiamo visto la settimana scorsa, contro i dominatori di questo
mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle
regioni celesti", e "ci gloriamo di combattere sotto il
Vessillo di Cristo", nelle parole dell'ultima Preghiera di
questa Santa Messa, per poter regnare con Lui dopo, come Chiesa
trionfante in Cielo, per sempre.
La parola "trionfalista" è
una parola, carissimi amici, moderna, inventata da menti moderne per
presentare come falso e male ciò che è vero e bene. La Chiesa ha
sempre visto la nostra vita terrena come una lotta dura contro i
nemici della nostra salvezza: il mondo, la carne, il diavolo, in
collaborazione con Nostro Signore Gesù Cristo + il cui Nome sia
sempre adorato, per poi partecipare con Lui alla Sua gloriosa
vittoria. Questa è la visione della Chiesa, la visione che è da
accettare da noi come pienamente cattolica.
Gloriamoci dunque di combattere sotto i
Vessilli di questo Re vestito di una Corona e di una Porpora ancor
più gloriosa di quella di tutti i re che hanno mai vissuto su questa
terra, essendo gli strumenti dell'opera del Suo divino amore.
Gloriamoci del Nostro Re per cui saremo
onorati di versare la nostra vita, come Lui ha versato la Sua per noi
fino all'ultima goccia, e come l'hanno fatto i Suoi gloriosi Martiri
San Simone e San Giuda Taddeo. Gloriamoci di seguirLo in questa vita
non con l'arroganza e la superbia, bensì nella profondissima umiltà,
portando la nostra croce dietro a Lui, consapevoli solo della Sua
infinita Maestà e della nostra iniquità che l'ha messo in Croce. E
seguendoLo così nell'umiltà, rinnegandoci e portando la nostra
croce, vinceremo nella battaglia contro i nostri nemici, e
trionferemo e regneremo poi con Lui per sempre nella gloria della
Patria Celeste. Amen.