domenica 31 dicembre 2023

Domenica fra l'Ottava del Santo Natale a Venezia


Santa Messa cantata alle ore 11:00 presso la chiesa di San Simon Piccolo (fronte stazione ferroviaria).
Al termine, canto del Te Deum di ringraziamento per la chiusura dell'Anno civile.
Celebrante don Joseph Kramer FSSP.

(photo and video by Alessandro Franzoni)






VANGELO

In illo témpore: Erat Ioseph et María Mater Iesu, mirántes super his quæ dicebántur de illo. Et benedíxit illis Símeon, et dixit ad Maríam Matrem eius: Ecce, pósitus est hic in ruínam et in resurrectiónem multórum in Israël: et in signum, cui contradicétur: et tuam ipsíus ánimam pertransíbit gládius, ut reveléntur ex multis córdibus cogitatiónes. Et erat Anna prophetíssa, fília Phánuel, de tribu Aser: hæc procésserat in diébus multis, et víxerat cum viro suo annis septem a virginitáte sua. Et hæc vídua usque ad annos octogínta quátuor: quæ non discedébat de templo, ieiúniis et obsecratiónibus sérviens nocte ac die. Et hæc, ipsa hora supervéniens, confitebátur Dómino, et loquebátur de illo ómnibus, qui exspectábant redemptiónem Israël. Et ut perfecérunt ómnia secúndum legem Dómini, revérsi sunt in Galilǽam in civitátem suam Názareth. Puer autem crescébat, et confortabátur, plenus sapiéntia: et grátia Dei erat in illo.

Vangelo di Luca 2, 33 - 40

Traduzione:

In quel tempo: Giuseppe e Maria, madre di Gesù, restavano meravigliati delle cose che si dicevano di lui. E Simeone li benedisse, e disse a Maria, sua madre: Ecco egli è posto per la rovina e per la resurrezione di molti in Israele, e sarà bersaglio di contraddizioni, e una spada trapasserà la tua stessa anima, affinché restino svelati i pensieri di molti cuori. C’era inoltre una profetessa, Anna, figlia di Fanuel, della tribù di Aser, molto avanti negli anni, vissuta per sette anni con suo marito. Rimasta vedova fino a ottantaquattro anni, non usciva dal tempio, servendo Dio notte e giorno con preghiere e digiuni. E nello stesso tempo ella sopraggiunse, e dava gloria al Signore, parlando di lui a quanti aspettavano la redenzione di Israele. E quando ebbero compiuto tutto secondo la legge del Signore, se ne tornarono in Galilea, nella loro città di Nazaret. E il fanciullo cresceva e si irrobustiva, pieno di sapienza: e la grazia di Dio era con lui.




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giovedì 28 dicembre 2023

28 dicembre: SS Innocenti


Jacopo Palma il Giovane, La strage dei Santi Innocenti, Palazzo Barberini, Roma

(photo by Francesco Bianco)




VANGELO

In illo témpore: Angelus Dómini appáruit in somnis Ioseph, dicens: Surge, et áccipe Púerum et Matrem eius, et fuge in Ægýptum, et esto ibi, usque dum dicam tibi. Futúrum est enim, ut Heródes quærat Púerum ad perdéndum eum. Qui consúrgens accépit Púerum et Matrem eius nocte, et secéssit in Ægýptum: et erat ibi usque ad óbitum Heródis: ut adimplerétur quod dictum est a Dómino per Prophétam dicéntem: Ex Ægýpto vocávi Fílium meum. Tunc Heródes videns, quóniam illúsus esset a Magis, irátus est valde, et mittens occídit omnes púeros, qui erant in Béthlehem et in ómnibus fínibus eius, a bimátu et infra, secúndum tempus, quod exquisíerat a Magis. Tunc adimplétum est, quod dictum est per Ieremíam Prophetam dicéntem: Vox in Rama audíta est, plorátus et ululátus multus: Rachel plorans fílios suos, et nóluit consolári, quia non sunt.

Vangelo di Matteo 2, 13 - 18

Traduzione:

Partiti i Magi, ecco un Angelo del Signore apparire a Giuseppe in sogno e dirgli: «Levati, prendi il bambino e sua madre, e fuggi in Egitto; e resta là finché non t'avviserò, perché Erode cercherà del bambino per farlo morire». Egli, alzatosi, durante la notte, prese il bambino e la madre di lui e si ritirò in Egitto, ove stette fino alla morte cii Erode, affinché si adempisse quanto era stato detto dal Signore per il profeta: «Dall'Egitto ho richiamato il mio Figlio». Allora Erode, vedendosi burlato dai Magi, s'irritò grandemente e mandò ad uccidere tutti i fanciulli maschi che erano in Betlemme e in tutti·i suoi dintorni, dai due anni in giù, secondo il tempo che aveva rilevato dai Magi. Allora si adempì ciò che era stato detto per bocca del profeta Geremia: «Un grido si è udito in Rama di gran pianto e lamento: Rachele che piange i figli suoi, e non vuole esser consolata, perché non ci sono più».


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mercoledì 27 dicembre 2023

27 dicembre: san Giovanni Apostolo ed Evangelista


El Greco, San Giovanni, Museo del Prado a Madrid (Spagna).

(foto dal Web)




VANGELO

In illo témpore: Dixit Iesus Petro: Séquere me. Convérsus Petrus vidit illum discípulum, quem diligébat Iesus, sequéntem, qui et recúbuit in cena super pectus eius, et dixit: Dómine, quis est qui tradet te ? Hunc ergo cum vidísset Petrus, dixit Iesu: Dómine, hic autem quid? Dicit ei Iesus: Sic eum volo manére, donec véniam, quid ad te? tu me séquere. Exiit ergo sermo iste inter fratres, quia discípulus ille non móritur. Et non dixit ei Iesus: Non móritur; sed: Sic eum volo manére, donec véniam: quid ad te? Hic est discípulus ille, qui testimónium pérhibet de his, et scripsit hæc: et scimus, quia verum est testimónium eius.

Vangelo di Giovanni 21, 19 - 24

Traduzione:

In quel tempo Gesù disse a Pietro: «Seguimi». Pietro, voltandosi, si vide vicino il discepolo prediletto da Gesù, quello che nella cena posò sul petto di lui, e disse: «Signore, chi è il tuo traditore?». Or vedutolo, Pietro disse a Gesù: «Signore, e di lui che ne sarà?». Gesù rispose: «Se io voglio che resti finché io non ritorni, che te ne importa?». E questi è il discepolo che attesta tali cose, e le ha scritte: sappiamo che la sua testimonianza è verace.


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martedì 26 dicembre 2023

26 dicembre: santo Stefano Protomartire


Vittore Carpaccio, Predica di Santo Stefano, olio su tela, per la Scuola di Santo Stefano di Venezia, ora al Louvre, Parigi.

(photo by Francesco Bianco)




VANGELO

In illo témpore: Dicébat Iesus scribis et pharisaeis: Ecce, ego mitto ad vos prophétas, et sapiéntes, et scribas, et ex illis occidétis et crucifigétis, et ex eis flagellábitis in synagógis vestris, et persequémini de civitáte in civitátem: ut véniat super vos omnis sanguis iustus, qui effúsus est super terram, a sánguine Abel iusti usque ad sánguinem Zacharíæ, filii Barachíæ, quem occidístis inter templum et altáre. Amen, dico vobis, vénient hæc ómnia super generatiónem istam. Ierúsalem, Ierúsalem, quæ occídis prophétas, et lápidas eos, qui ad te missi sunt, quóies vólui congregáre fílios tuos, quemádmodum gallína cóngregat pullos suos sub alas, et noluísti? Ecce, relinquétur vobis domus vestra desérta. Dico enim vobis, non me vidébitis ámodo, donec dicátis: Benedíctus, qui venit in nómine Dómini.

Vangelo di Matteo 23, 34 - 39

Traduzione:

In quel tempo: Gesù diceva agli Scribi e ai Farisei: ecco che io vi mando Profeti e savi e scribi, e di questi ne ucciderete, ne crocifiggerete e ne flagellerete nelle vostre sinagoghe, e li perseguiterete di città in città, in modo che ricada su voi tutto il sangue innocente versato sulla terra, dal sangue del giusto Abele fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachia, che uccideste tra il tempio e l’altare. In verità vi dico: tutto ciò ricadrà su questa generazione. Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono mandati, quante volte ho voluto radunar i tuoi figli, come la gallina raduna i suoi pulcini sotto le ali, e non hai voluto! Ecco, vi sarà lasciata deserta la vostra casa. Dico infatti che non mi vedrete più, finché non diciate: Benedetto colui che viene nel nome del Signore.


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lunedì 25 dicembre 2023

Santo Natale di NSGC: Messa del Giorno a Venezia


Santa Messa cantata alle ore 11:00 presso la chiesa di San Simon Piccolo a Venezia (fronte stazione ferroviaria).
Celebrante don Joseph Kramer FSSP.

(photo by Alessandro Franzoni)







VANGELO

In princípio erat Verbum, et Verbum erat apud Deum, et Deus erat Verbum. Hoc erat in princípio apud Deum. Omnia per ipsum facta sunt: et sine ipso factum est nihil, quod factum est: in ipso vita erat, et vita erat lux hóminum: et lux in ténebris lucet, et ténebræ eam non comprehendérunt. Fuit homo missus a Deo, cui nomen erat Ioánnes. Hic venit in testimónium, ut testimónium perhibéret de lúmine, ut omnes créderent per illum. Non erat ille lux, sed ut testimónium perhibéret de lúmine. Erat lux vera, quæ illúminat omnem hóminem veniéntem in hunc mundum. In mundo erat, et mundus per ipsum factus est, et mundus eum non cognóvit. In própria venit, et sui eum non recepérunt. Quotquot autem recepérunt eum, dedit eis potestátem fílios Dei fíeri, his, qui credunt in nómine eius: qui non ex sanguínibus, neque ex voluntáte carnis, neque ex voluntáte viri, sed ex Deo nati sunt. Et Verbum caro factum est, et habitávit in nobis: et vídimus glóriam eius, glóriam quasi Unigéniti a Patre, plenum grátiæ et veritátis.

Vangelo di Giovanni 1, 1 - 14

Traduzione:

In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio. Tutto è stato fatto per mezzo di Lui, e senza di Lui nulla è stato fatto di ciò che è fatto. In Lui era la vita e la vita era la luce degli uomini. E la luce splende tra le tenebre e le tenebre non l’hanno accolta. Ci fu un uomo mandato da Dio, il cui nome era Giovanni. Questi venne come testimonio, per rendere testimonianza alla luce, affinché tutti credessero per mezzo di lui. Egli non era la luce, ma era per rendere testimonianza alla luce. Era la luce vera che illumina ogni uomo che viene in questo mondo. Era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di Lui, e il mondo non lo conobbe. Venne nella sua casa, e i suoi non lo accolsero. Ma a quanti lo accolsero diede il potere di diventare figli di Dio: a loro che credono nel suo nome: i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono nati. E il Verbo si fece carne, e abitò tra noi: e noi abbiamo visto la sua gloria, gloria come di Unigénito dal Padre, pieno di grazia e di verità.





Tiziano, Natività, ora alla National Gallery di Londra (UK).

(photo by Francesco Bianco)


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domenica 24 dicembre 2023

Santo Natale di NSGC: Messa della Notte a Venezia


Santa Messa cantata con interventi musicali alle ore 18:30 presso la chiesa di San Simon Piccolo a Venezia (fronte stazione ferroviaria).
Celebrante don Joseph Kramer FSSP.

(photo and video by Alessandro Franzoni)






Introito (Dominus dixit:



VANGELO

In illo témpore: Exiit edíctum a Cæsare Augústo, ut describerétur univérsus orbis. Hæc descríptio prima facta est a præside Sýriæ Cyríno: et ibant omnes ut profiteréntur sínguli in suam civitátem. Ascéndit autem et Ioseph a Galilæa de civitáte Názareth, in Iudæam in civitátem David, quæ vocatur Béthlehem: eo quod esset de domo et fámilia David, ut profiterétur cum María desponsáta sibi uxóre prægnánte. Factum est autem, cum essent ibi, impléti sunt dies, ut páreret. Et péperit fílium suum primogénitum, et pannis eum invólvit, et reclinávit eum in præsépio: quia non erat eis locus in diversório. Et pastóres erant in regióne eádem vigilántes, et custodiéntes vigílias noctis super gregem suum. Et ecce, Angelus Dómini stetit iuxta illos, et cláritas Dei circumfúlsit illos, et timuérunt timóre magno. Et dixit illis Angelus: Nolíte timére: ecce enim, evangelízo vobis gáudium magnum, quod erit omni pópulo: quia natus est vobis hódie Salvátor, qui est Christus Dóminus, in civitáte David. Et hoc vobis signum: Inveniétis infántem pannis involútum, et pósitum in præsépio. Et súbito facta est cum Angelo multitúdo milítiæ cœléstis, laudántium Deum et dicéntium: Glória in altíssimis Deo, et in terra pax hóminibus bonæ voluntátis.

Vangelo di Luca 2, 1 - 14

Traduzione:

In quel tempo: Uscì un editto di Cesare Augusto che ordinava di fare il censimento di tutto l’impero. Questo primo censimento fu fatto mentre Quirino era preside della Siria. Recandosi ognuno a dare il nome nella propria città, anche Giuseppe, appartenente al casato ed alla famiglia di Davide, andò da Nazareth di Galilea alla città di Davide chiamata Betlemme, in Giudea, per farsi iscrivere con Maria sua sposa, ch’era incinta. E avvenne che mentre si trovavano lì, si compì per lei il tempo del parto; e partorì il suo figlio primogenito, lo fasciò e lo pose in una mangiatoia, perché non avevano trovato posto nell’albergo. Nello stesso paese c’erano dei pastori che pernottavano all’aperto e facevano la guardia al loro gregge. Ed ecco apparire innanzi ad essi un Angelo del Signore e la gloria del Signore circondarli di luce, sicché sbigottirono per il gran timore. L’Angelo disse loro: Non temete, perché annuncio per voi e per tutto il popolo un grande gaudio: infatti oggi nella città di Davide è nato un Salvatore, che è il Cristo Signore. Questo sia per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, giacente in una mangiatoia. E d’un tratto si raccolse presso l’Angelo una schiera della Milizia celeste che lodava Iddio, dicendo: Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà.


Incensazioni all'Offertorio (da L.Pelli):






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Vigilia del Santo Natale a Venezia


Santa Messa letta alle ore 11:00 presso la chiesa di Sa Simon Piccolo a Venezia (fronte stazione ferroviaria).
Celebrante don Joseph Kramer FSSP.


(photo by Alessandro Franzoni)




VANGELO

Cum esset desponsáta Mater Iesu Maria Ioseph, ántequam convenírent, inventa est in útero habens de Spiritu Sancto. Ioseph autem, vir eius, cum esset iustus et nollet eam tradúcere, vóluit occúlte dimíttere eam. Hæc autem eo cogitánte, ecce, Angelus Dómini appáruit in somnis ei, dicens: Ioseph, fili David, noli timére accípere Maríam cóniugem tuam: quod enim in ea natum est, de Spíritu Sancto est. Páriet autem fílium, et vocábis nomen eius Iesum: ipse enim salvum fáciet pópulum suum a peccátis eórum.

Vangelo di Matteo 1, 18 - 21

Traduzione:

Quando Maria, Madre di Gesù, si sposò con Giuseppe, prima di abitare con lui fu trovata incinta per virtù dello Spirito Santo. Ora, Giuseppe, suo marito, essendo giusto e non volendo accusarla, pensò di rimandarla segretamente. Mentre pensava a questo, ecco apparirgli in sogno un Angelo del Signore, che gli disse: Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere Maria in sposa: poiché quel che è nato in lei è opera dello Spirito Santo. Ella partorirà un figlio che chiamerai Gesù: poiché egli libererà il suo popolo dai suoi peccati.




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sabato 23 dicembre 2023

Sabato delle Quattro Tempora di Avvento


Giusto de' Menabuoi, San Giovanni Battista attorniato da devoti, presso il Battistero della cattedrale di Padova.

(photo by Francesco Bianco)




VANGELO

Anno quintodécimo impérii Tibérii Cǽsaris, procuránte Póntio Piláto Iudǽam, tetrárcha autem Galilǽæ Heróde, Philíppo autem fratre eius tetrárcha Iturǽæ et Trachonítidis regionis, et Lysánia Abilínæ tetrárcha, sub princípibus sacerdotum Anna et Cáipha: factum est verbum Domini super Ioannem, Zacharíæ filium, in deserto. Et venit in omnem regiónem Iordánis, prǽdicans baptísmum pæniténtiæ in remissiónem peccatórum, sicut scriptum est in libro sermónum Isaíæ Prophétæ: Vox clamántis in desérto: Paráte viam Dómini: rectas fácite sémitas eius: omnis vallis implébitur: et omnis moris et collis humiliábitur: et erunt prava in dirécta, et áspera in vias planas: et vidébit omnis caro salutáre Dei.

Vangelo di Luca 3, 1 - 6

Traduzione:

L’anno quindicesimo dell'impero di Tiberio Cesare, essendo Ponzio Pilato procuratore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, suo fratello Filippo tetrarca dell' Iturea e della Traconítide, e Lisania tetrarca dell'Abiléne, sotto i gran sacerdoti Anna e Caifa, la parola del Signore si fece udire a Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. Egli andò in tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di penitenza per la remissione dei peccati, come sta scritto nel libro dei discorsi del profeta Isaia: «Voce di colui che grida nel deserto: preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri. Ogni valle sarà colmata, ogni monte, ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diventeranno diritte, le vie scabrose diventeranno piane; e ogni uomo vedrà la salvezza di Dio».


Cosa sono le Quattro Tempora?

Quattro serie di tre giorni di digiuno e di astinenza, istituite dalla Chiesa al principio delle quattro stagioni dell'anno. Secondo S. Leone Magno questo digiuno è di origine ebraica; altri autori vi scorgono la continuazione delle ferie romane di carattere agricolo (feriae messis, vindemiae, sementiciae). Il Liber Pontificalis ne attribuisce l'istituzione al papa Callisto I (222). Da principio si avevano solamente tre tempora (ieiunium mensis IV, VII, X); nel sec. VI S. Gregorio Magno le fissò definitivamente al mercoledì, venerdì e sabato che precedono le domeniche 2ª di quaresima, 1ª dopo la pentecoste, 3ª di settembre e 3ª dell'avvento. Nel sabato delle tempora fu stabilito il tempo normale delle sacre ordinazioni.

Bibl.: L. Fischer Die kirchlichen Quatember. Ihre Entstehung, Entwicklung, ecc., Monaco 1914.

(da Enciclopedia Treccani online)


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venerdì 22 dicembre 2023

Venerdì delle Quattro Tempora di Avvento


Pietro Paolo Agabiti da Sassoferrato, Soffitto a cassettoni dalla chiesa di Santa Maria della Visitazione (detta degli Artigianelli) a Venezia.

(photo by Francesco Bianco)




Omelia di Sant'Ambrogio, Vescovo. 

È giusto che chi vuol esser creduto cominci a provare che egli è degno di fede. Ond'è che l'Angelo, nell'annunziare alla Vergine Maria il gran mistero, le dice, per convincerla, che una donna sterile e anziana è divenuta madre: per mostrarle così che a Dio è possibile tutto ciò che gli piace. Appena Maria ebbe ciò udito, non già che non credesse all'oracolo, o dubitasse del nunzio, o che esitasse intorno all'esempio, ma lieta per il compimento dei voti (della cugina), volendo compiere un pio dovere, si diresse in fretta e festante verso una regione montuosa. Già piena di Dio, dove se non verso regioni più alte doveva muoversi in fretta? La grazia dello Spirito Santo non conosce indugi (in ciò che ispira).
Imparate voi pure, o sante donne, con quale sollecitudine dovete assistere le vostre congiunte prossime ad essere madri. Maria, che prima viveva sola nell'interno della sua casa, ora non il pudore di vergine la trattiene più dal comparire in pubblico, non l'asprezza dei monti arresta il suo zelo, non la lunghezza del viaggio la scoraggia dal rendere il suo servizio. La Vergine, lasciata la sua casa, si diresse in fretta verso una regione montuosa, preoccupata la Vergine del suo dovere, senza pensare alle difficoltà, ascoltando la (sua) carità piuttosto che la debolezza del (suo) sesso. Imparate, o vergini, a non gironzolare per le case altrui, a non fermarvi nelle piazze, a non prender parte a nessun trattenimento pubblico. Maria, lenta a uscir di casa, sollecita quand'è fuori, restò tre mesi con sua cugina.
Avete appreso, o vergini, il pudore di Maria: apprendetene ora l'umiltà. Una parente va dalla parente, la più giovane alla più anziana: né va soltanto, ma è la prima a salutare. Poiché conviene che una vergine, quanto più casta, tanto più sia umile. Che sappia essere deferente verso gli anziani. Che chi fa professione di castità, insegni l'umiltà. (Il suo viaggio) è anche un effetto della sua pietà, è una norma per nostra istruzione. È da rilevare infatti qui, che è il superiore che va all'inferiore, perché l'inferiore sia soccorso: Maria ad Elisabetta, Cristo a Giovanni.

(Libro 2 su Luca, cap. 1, dopo il principio.)


Cosa sono le Quattro Tempora?

Quattro serie di tre giorni di digiuno e di astinenza, istituite dalla Chiesa al principio delle quattro stagioni dell'anno. Secondo S. Leone Magno questo digiuno è di origine ebraica; altri autori vi scorgono la continuazione delle ferie romane di carattere agricolo (feriae messis, vindemiae, sementiciae). Il Liber Pontificalis ne attribuisce l'istituzione al papa Callisto I (222). Da principio si avevano solamente tre tempora (ieiunium mensis IV, VII, X); nel sec. VI S. Gregorio Magno le fissò definitivamente al mercoledì, venerdì e sabato che precedono le domeniche 2ª di quaresima, 1ª dopo la pentecoste, 3ª di settembre e 3ª dell'avvento. Nel sabato delle tempora fu stabilito il tempo normale delle sacre ordinazioni.

Bibl.: L. Fischer Die kirchlichen Quatember. Ihre Entstehung, Entwicklung, ecc., Monaco 1914.

(da Enciclopedia Treccani online)


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giovedì 21 dicembre 2023

21 dicembre: san Tommaso Apostolo


L'incredulità di san Tommaso, Andrea Lilli, olio su tela, inizi del XVII sec, ora presso palazzo Bosdari, Pinacoteca Civica di Ancona.

(photo by Francesco Bianco)




VANGELO

In illo témpore: Thomas, unus ex duódecim, qui dícitur Dídymus, non erat cum eis, quando venit Iesus. Dixérunt ergo ei alii discípuli: Vídimus Dóminum. Ille autem dixit eis: Nisi videre in mánibus eius fixúram clavórum, et mittam dígitum meum in locum clavórum, et mittam manum meam in latus eius, non credam. Et post dies octo, íterum erant discípuli eius intus, et Thomas cum eis. Venit Iesus iánuis clausis, et stetit in médio, et dixit: Pax vobis. Deinde dicit Thomæ: Inter dígitum tuum huc, et vide manus meas, et affer manum tuam, et mitte in latus meum: et noli esse incrédulus, sed fidélis. Respóndit Thomas et dixit ei: Dóminus meus et Deus meus. Dixit ei Iesus: Quia vidisti me, Thoma, credidísti: beáti, qui non vidérunt, et credidérunt.

Vangelo di Giovanni 20, 24 - 29

Traduzione:

In quel tempo, uno dei dodici, Tommaso, detto Didimo, non era con i discepoli quando venne Gesù. Allora gli altri discepoli gli dissero: «Abbiamo visto il Signore». Ma egli rispose: «Se non vedo nelle sue mani la ferita dei chiodi, se non metto il mio dito nel posto dei chiodi e la mia mano nel suo costato, non crederò». Otto giorni dopo, i discepoli erano di nuovo in casa, e con loro anche Tommaso. Entrò Gesù, a porte chiuse, e stette in mezzo a loro e disse: «La pace sia con voi». Poi, rivolto a Tommaso: «Metti qua il tuo dito, guarda le mie mani: avvicinati con la mano e mettila nel mio costato, e non essere incredulo, ma credente». Gli rispose Tommaso: «Signore mio e Dio mio!». E Gesù: «Tu hai creduto, Tommaso, perché mi hai veduto; beati coloro che non hanno visto, eppure hanno creduto».


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mercoledì 20 dicembre 2023

Mercoledì delle Quattro Tempora di Avvento


Sandro Botticelli, Annunciazione, dalla Galleria degli Uffizi a Firenze.

(photo by Francesco Bianco)




La Chiesa pratica in questo giorno il digiuno chiamato delle Quattro Tempora, il quale si estende anche al Venerdì e al Sabato seguenti. Questa osservanza non appartiene punto all'economia dell'Avvento, essendo una delle istituzioni generali dell'Anno Ecclesiastico. Si può annoverare nel numero delle usanze che la Chiesa ha derivate dalla Sinagoga; poiché il profeta Zaccaria parla di digiuno del quarto, del quinto, del settimo e del decimo mese. L'introduzione di tale pratica nella Chiesa cristiana sembra risalire ai tempi apostolici; questa è almeno l'opinione di san Leone, di sant'Isidoro di Siviglia, di Rabano Mauro e di parecchi altri scrittori dell'antichità cristiana: tuttavia, è da notare che gli Orientali non osservano tale digiuno.
Fin dai primi secoli, le Quattro Tempora sono state fissate, nella Chiesa Romana, alle epoche in cui si osservano ancora attualmente; e se si trovano parecchie testimonianze dei tempi antichi nelle quali si parla di Tre Tempora e non di Quattro, è perché le Tempora di primavera, cadendo sempre nel corso della prima Settimana di Quaresima, non aggiungono nulla alle osservanze della Quarantena già consacrata a un'astinenza e a un digiuno più rigorosi di quelli che si praticano in qualsiasi altro tempo dell'Anno.
Le intenzioni del digiuno delle Quattro Tempora sono nella Chiesa le stesse che nella Sinagoga: consacrare, cioè, mediante la penitenza, ciascuna delle stagioni dell'anno. Le Tempora dell'Avvento sono conosciute, nell'antichità ecclesiastica, sotto il nome di Digiuno del decimo mese; e san Leone ci riferisce, in uno dei Sermoni che ci ha lasciati su tale giorno e di cui la Chiesa ha posto un frammento nel secondo Notturno della terza Domenica di Avvento, che questo periodo è stato scelto per una manifestazione speciale della penitenza cristiana, poiché, essendo allora terminata la raccolta dei frutti della terra, è giusto che i cristiani mostrino al Signore la loro riconoscenza con un sacrificio di astinenza, rendendosi tanto più degni di accostarsi a Dio, quanto più sapranno dominare l'attrattiva delle creature; "poiché - aggiunge il santo Dottore - il digiuno è sempre stato l'alimento della virtù. Esso è la fonte di pensieri casti, di risoluzioni sapienti, di consigli salutari. Mediante la mortificazione volontaria, la carne muore ai desideri della concupiscenza, lo spirito si rinnova nella virtù. Ma poiché il digiuno non ci basta per acquistare la salvezza delle nostre anime, suppliamo al resto con opere di misericordia verso i poveri. Facciamo servire alla virtù quello che togliamo al piacere; e l'astinenza di colui che digiuna divenga il nutrimento dell'indigente".
Prendiamo la nostra parte di questi avvertimenti, noi che siamo i figli della santa Chiesa; e poiché viviamo in un'epoca in cui il digiuno dell'Avvento non esiste più, impegniamoci con tanto più fervore a soddisfare il precetto delle Tempora, in quanto questi tre giorni a cui va aggiunta la Vigilia di Natale, sono gli unici nei quali la disciplina della Chiesa ci impone in modo preciso, in questa stagione, l'obbligo del digiuno. Rianimiamo in noi, con l'aiuto di queste lievi osservanze, lo zelo dei secoli antichi, ricordandoci sempre che se per la venuta di Gesù Cristo nelle nostre anime è soprattutto necessaria la preparazione interiore, tale preparazione non potrà essere vera in noi, senza manifestarsi all'esterno attraverso le pratiche della religione e della penitenza.
Il digiuno delle Quattro Tempora ha ancora un altro fine oltre a quello di consacrare, con un atto di pietà, le diverse stagioni dell'Anno; esso ha un legame intimo con l'Ordinazione dei Ministri della Chiesa, che riceveranno la consacrazione il sabato, e la cui proclamazione aveva luogo un tempo davanti al popolo nella Messa del Mercoledì. Nella Chiesa Romana, l'Ordinazione del mese di dicembre fu celebre per lungo tempo; e sembra, secondo le antiche Cronache dei Papi, che, salvo casi del tutto eccezionali, il decimo mese sia stato per parecchi secoli il solo in cui si conferivano i sacri Ordini in Roma. I fedeli debbono unirsi alle intenzioni della Chiesa, e presentare a Dio l'offerta dei loro digiuni e delle loro astinenze, con lo scopo di ottenere degni Ministri della Parola e dei Sacramenti, e veri Pastori del popolo cristiano.
Nel Mattutino, oggi la Chiesa non legge nulla del profeta Isaia; si contenta di ricordare il passo del Vangelo di san Luca nel quale è narrata l'Annunciazione della Santa Vergine, e legge quindi un frammento del Commento di sant'Ambrogio su questo stesso passo. La scelta di questo Vangelo, che è lo stesso della Messa, secondo la usanza di tutto l'anno, ha dato una particolare celebrità al Mercoledì della terza settimana di Avvento. Si può vedere, da antichi Ordinari in uso presso parecchie e insigni Chiese, tanto Cattedrali che Abbaziali, come si trasferissero le feste che cadevano in questo Mercoledì; come non si dicessero in tale giorno in ginocchio le preghiere feriali; come il Vangelo Missus est, cioè quello dell'Annunciazione, fosse cantato nel Mattutino dal Celebrante rivestito d'una cappa bianca, con la croce, i ceri e l'incenso, e al suono della campana maggiore; e come, nelle Abbazie, l'Abate dovesse tenere una omelia ai monaci, allo stesso modo che nelle feste solenni. È appunto a tale usanza che siamo debitori dei quattro magnifici Sermoni di san Bernardo sulle lodi della Santa Vergine, e che sono intitolati: Super Missus est.
La Stazione ha luogo a S. Maria Maggiore, a motivo del Vangelo dell'Annunciazione che, come si è visto, ha fatto per così dire attribuire a questo giorno gli onori d'una vera festa della Santa Vergine.

da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 70-72


Cosa sono le Quattro Tempora?

Quattro serie di tre giorni di digiuno e di astinenza, istituite dalla Chiesa al principio delle quattro stagioni dell'anno. Secondo S. Leone Magno questo digiuno è di origine ebraica; altri autori vi scorgono la continuazione delle ferie romane di carattere agricolo (feriae messis, vindemiae, sementiciae). Il Liber Pontificalis ne attribuisce l'istituzione al papa Callisto I (222). Da principio si avevano solamente tre tempora (ieiunium mensis IV, VII, X); nel sec. VI S. Gregorio Magno le fissò definitivamente al mercoledì, venerdì e sabato che precedono le domeniche 2ª di quaresima, 1ª dopo la pentecoste, 3ª di settembre e 3ª dell'avvento. Nel sabato delle tempora fu stabilito il tempo normale delle sacre ordinazioni.

Bibl.: L. Fischer Die kirchlichen Quatember. Ihre Entstehung, Entwicklung, ecc., Monaco 1914.

(da Enciclopedia Treccani online)


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domenica 17 dicembre 2023

Terza domenica di Avvento a Venezia


Santa Messa cantata alle ore 11:00 presso la chiesa di San Simon Piccolo a Venezia (fronte stazione ferroviaria).
Celebrante don Joseph Kramer FSSP.

(photo by Alessandro Franzoni9



VANGELO

In illo tempore: Misérunt Iudǽi ab Ierosólymis sacerdótes et levítas ad Ioánnem, ut interrogárent eum: Tu quis es? Et conféssus est, et non negávit: et conféssus est: Quia non sum ego Christus. Et interrogavérunt eum: Quid ergo? Elías es tu? Et dixit: Non sum. Prophéta es tu? Et respondit: Non. Dixérunt ergo ei: Quis es, ut respónsum demus his, qui misérunt nos? Quid dicis de te ipso? Ait: Ego vox clamántis in desérto: Dirígite viam Dómini, sicut dixit Isaías Prophéta. Et qui missi fúerant, erant ex pharisǽis. Et interrogavérunt eum, et dixérunt ei: Quid ergo baptízas, si tu non es Christus, neque Elías, neque Prophéta? Respóndit eis Ioánnes, dicens: Ego baptízo in aqua: médius autem vestrum stetit, quem vos nescítis. Ipse est, qui post me ventúrus est, qui ante me factus est: cuius ego non sum dignus ut solvam eius corrígiam calceaménti. Hæc in Bethánia facta sunt trans Iordánem, ubi erat Ioánnes baptízans. 

Vangelo di Giovanni 1, 19 - 28

Traduzione:

In quel tempo: Da Gerusalemme mandarono a Giovanni sacerdoti e leviti per domandargli: Chi sei? Ed egli riconobbe, e non negò, e confessò: Non sono il Cristo. Allora gli chiesero: Chi sei dunque? Elia? E disse: Non lo sono. Sei il profeta? E rispose: No. E allora gli dissero: Chi sei, così che possiamo riferire a chi ci ha mandati? Cosa dici di te stesso? Disse: Sono una voce che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, come disse il profeta Isaia. E quelli che erano stati inviati erano dei Farisei, e lo interrogarono dicendo: Come dunque battezzi se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta? Giovanni rispose loro dicendo: Io battezzo con acqua, ma in mezzo a voi sta uno che non conoscete, che verrà dopo di me, ma che esisteva già prima di me, cui non sono degno di sciogliere il legaccio dei calzari. Ciò avvenne in Betània oltre il Giordano, dove Giovanni stava a battezzare.


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sabato 16 dicembre 2023

AVVISO SACRO: Santa Messa a Punta Marina (Ravenna)


(foto dal web)

Volentieri trasmettiamo che ogni terza domenica del mese e quindi anche domani domenica 17 dicembre 2023 sarà celebrata la Santa Messa in Rito Romano Antico alle ore 18:00 presso la chiesa di San Massimiano (piazza san Massimiano n.8) a Punta Marina (Ravenna).
Celebrante don P.Pasini.


Per maggiori info:


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venerdì 15 dicembre 2023

15 dicembre: san Valeriano di Roma (san Valeriano martire)


Affresco di F.Francia dall'Oratorio di Santa Cecilia, Bologna.

(foto da Wikipedia)




In breve:

Nato nel 177 a Roma, Valeriano era un nobile patrizio cui venne data in sposa santa Cecilia. Cecilia era però votata al Signore e nella prima notte di nozze chiese allo sposo di non essere toccata, perché protetta da un angelo del Signore. Se avesse rispettato questo, lui stesso sarebbe stato amato da Dio. Valeriano chiese alla moglie una prova di quello che diceva, così poté vedere accanto a Cecilia un angelo con due corone: una di rose per lei e una di gigli per lui. Valeriano fu battezzato da papa Urbano e convertì alla fede anche suo fratello Tiburzio. Insieme a Cecilia e Tiburzio fu sorpreso mentre dava sepoltura ai cristiani. Fu arrestato e frustato e quindi condannato alla morte per decapitazione. Riportato in carcere, riuscì a convertire anche Massimo, il funzionario addetto alla loro sorveglianza. Valeriano, Tiburzio e Massimo furono martirizzati insieme, il 14 aprile 229, e fu la stessa santa Cecilia a dar loro segreta sepoltura prima di venire martirizzata a sua volta. La loro tomba sulla via Appia fu molto popolare nel Medioevo. E' raffigurato con l'angelo e gli strumenti del suo martirio ed è invocato contro le tempeste.


Dal Martirologio: 

Sancti Valeriani Episcopi, qui, cum esset annorum plus octoginta, in persecutione Wandalica, sub Rege Ariano Genserico, conventus ab eo ut traderet Ecclesiae utensilia, idque constanter renuisset, extra civitatem singularis jussus est pelli; cumque praeceptum esset ut nullus eum neque in domo neque in agro dimitteret habitare, multo tempore in strata publica nudo sub aëre jacuit, et, in confessione et defensione catholicae veritatis, cursum beatae vitae complevit.


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