Santa Messa pontificale del card R.L.Burke presso la basilica di Sant'Apollinare in Classe (Ravenna).
Servizio liturgico dell'Istituto Cristo Re Sommo Sacerdote.
Assistenza in coro di preti diocesani e della Fraternità Sacerdotale della Familia Christi.
(photo by Ilaria Baiamonte)
VANGELO
In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis: Hæc mando vobis, ut diligátis ínvicem. Si mundus vos odit: scitóte, quia me priórem vobis odio hábuit. Si de mundo fuissétis, mundus quod suum erat dilígeret; quia vero de mundo non estis, sed ego elegi vos de mundo, proptérea odit vos mundus. Mementóte sermónis mei, quem ego dixi vobis: Non est servus maior dómino suo. Si me persecúti sunt, et vos persequántur: si sermónem meum servavérunt, et vestrum servábunt. Sed hæc ómnia fácient vobis propter nomen meum: quia nésciunt eum, qui misit me. Si non veníssem et locútus fuíssem eis, peccátum non háberent: nunc autem excusatiónem non habent de peccáto suo. Qui me odit: et Patrem meum odit. Si ópera non fecíssem in eis, quæ nemo álius fecit, peccátum non háberent: nunc autem et vidérunt et odérunt et me et Patrem meum. Sed ut adimpleátur sermo, qui in lege eórum scriptus est: Quia ódio habuérunt me gratis.
(Vangelo secondo Giovanni 15, 17 - 25)
Traduzione:
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Questo io vi ordino: di amarvi scambievolmente. Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se voi foste del mondo, esso amerebbe ciò che è suo; invece, perché non gli appartenete, avendovi io tratti di mezzo al mondo. per questo esso vi odia. Ricordatevi di quella parola che vi dissi: non si dà servo più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi, se hanno osservata la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma tutto questo ve lo faranno per causa del mio nome; perché non conoscono colui che mi ha mandato. Se non fossi venuto e non avessi parlato loro, non avrebbero colpa; ora poi non hanno scusa del loro peccato. Chi odia me, odia anche il Padre mio. Se non avessi compiuto tra loro opere tali che nessun altro mai fece, sarebbero senza colpa; ora però hanno veduto e hanno odiato me e il Padre mio. Ma deve adempiersi la parola scritta nella loro legge: “Mi odiarono senza motivo"».
Dall'omelia:
«Anche gli apostoli e i loro successori, in virtù della consacrazione a Cristo Sommo Sacerdote, sono inviati a santificare tutti gli uomini soprattutto nell’offerta in persona Christi del Sacrificio eucaristico. Dei santi Simone e Giuda Taddeo – ha detto il cardinale nell'omelia, commemorando i santi di cui si è celebrata la festa – l’aspetto più importante è la chiamata da parte di Cristo ad essere apostoli e lo spendersi nella missione di predicare il Vangelo fino ai confini della terra dopo la discesa dello Spirito Santo. Secondo la tradizione, san Simone predicò il Vangelo in Egitto mentre san Giuda evangelizzò la Mesopotamia e solo successivamente si riunirono per portare il Vangelo in Persia, dove il loro ministero apostolico terminò con il martirio nel quale versarono il proprio sangue per amore di Cristo. Ricordando la memoria dei santi apostoli e chiedendo la loro intercessione adoriamo il nostro Signore Eucaristico sotto il titolo di Sommo Sacerdote, ricordando tutte le grazie fra le quali non possiamo non includere il dono più grande che è quello della Santa Eucaristia e il dono del sacerdozio inseparabilmente connesso ad Essa».
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