Storie del Battista, Basilica di San Marco a Venezia, mosaico, metà XIII secolo.
(photo by Alessandro Franzoni)
VANGELO
In illo témpore: Misit Heródes, ac ténuit Ioánnem, et vinxit eum in cárcere propter Herodíadem, uxorem Philíppi fratris sui, quia dúxerat eam. Dicebat enim Ioánnes Heródi: Non licet tibi habére uxórem fratris tui. Heródias autem insidiabátur illi, et volébat occídere eum, nec póterat. Heródes enim metuébat Ioánnem, sciens eum virum iustum et sanctum: et custodiébat eum, et audíto eo multa faciébat, et libénter eum audiébat. Et cum dies opportúnus accidísset, Heródes natális sui coenam fecit princípibus et tribúnis et primis Galilææ. Cumque introísset fília ipsíus Herodíadis, et saltásset, et placuísset Heródi simúlque recumbéntibus; rex ait puéllæ: Pete a me, quod vis, et dabo tibi. Et iurávit illi: Quia quidquid petiéris dabo tibi, licet dimídium regni mei. Quæ cum exiísset, dixit matri suæ: Quid petam? At illa dixit: Caput Ioánnis Baptístæ. Cumque introísset statim cum festinatióne ad regem, petívit dicens: Volo, ut protínus des mihi in disco caput Ioánnis Baptístæ. Et contristátus est rex: propter iusiurándum et propter simul discumbéntes nóluit eam contristáre: sed misso spiculatóre, præcépit afférri caput eius in disco. Et decollávit eum in cárcere. Et áttulit caput eius in disco: et dedit illud puéllæ, et puella dedit matri suæ. Quo audíto, discípuli eius venérunt et tulérunt corpus eius: et posuérunt illud in monuménto.
Vangelo di Marco 6, 17 - 29
Traduzione:
Erode aveva fatto arrestare e incatenare Giovanni in prigione ad istigazione di Erodiade, moglie di Filippo suo fratello, che egli aveva sposata. Perché Giovanni diceva ad Erode: «Non ti è lecito tenere la moglie di tuo fratello». Erodiade dunque tramava contro di lui volendo farlo morire; ma non ci riusciva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vegliava su di lui; e molte cose faceva dopo averlo consultato, e volentieri l'ascoltava. Ma venne il giorno opportuno in cui Erode, per il suo dì natalizio, imbandì un convitto ai grandi della corte, ai capitani e ai primi della Galilea. Ora la figlia della stessa Erodiade, si presentò a ballare, ed essendo piaciuta ad Erode e ai convitati, il re disse alla fanciulla : «Chiedimi quel che vuoi; io te lo darò, fosse anche la metà del mio regno». Costei, uscita, domandò a sua madre: «Cosa chiederò?». E quella le disse: «La testa di Giovanni Battista». E ritornata subito, frettolosamente, dal re, gli fece la domanda dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso in un bacile la testa di Giovanni Battista». Il re ne fu rattristato; ma a causa del giuramento e dei convitati, non volle opporle un rifiuto. Spedì una guardia, con l'ordine che fosse portato il capo di Giovanni Battista in un vassoio. E quegli, andato, lo decollò nella prigione, e portò in un bacile la testa di lui; e la dette alla fanciulla, e la fanciulla la dette alla madre. Il che risaputosi, i suoi discepoli andarono a prendere il suo corpo; e lo deposero in un sepolcro.
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