sabato 30 luglio 2016

Santa Messa privata a Cortina (Belluno)


Santa Messa privata presso la chiesetta di San Francesco a Cortina d'Ampezzo (Belluno).
Celebrante don Davide Benini.

(photo by Alessandro Franzoni)




Chiesa di San Francesco in Porta San Francesco

La piccola chiesa di S.Francesco è di proprietà della famiglia Constantini. Della torre poco si conosce sulla data di fondazione di questa piccola cappella: è citata per la prima volta in un contratto di compravendita datato 29 settembre 1396. L'interno, ad unico vano, è molto semplice: nella parete destra della navata notiamo la grotta di Lourdes costruita nel 1913 dall'allora sacrestano Fedele Siopaes per potervi collocare una statua della Vergine di scuola gardenese.

Di indubbio interesse artistico sono invece gli affreschi trecenteschi nella parete di fondo del presbiterio, opera di un pittore colto, ma non locale, attivo nella seconda metà del XIV secolo. Si tratta di tre figure frammentarie di Santi (S.Bartolomeo, S.Mattia e S. Giuda Taddeo) divise da archi a tutto sesto poggianti su colonnine: con ogni probabilità sono ciò che rimane di un più vasto ciclo affrescato raffigurante gli apostoli. Sull’altare stanno le statue S. Francesco, S. Antonio di Padova e S. Bonaventura di Bagnoregio.

mercoledì 20 luglio 2016

20 luglio: san Girolamo Emiliani


(foto dal web)




In breve

Girolamo, nato a Venezia dalla nobile famiglia Emiliani, datosi alla milizia fin dalla prima adolescenza, fu, in tempi difficilissimi per la repubblica, preposto alla difesa di Castelnuovo presso Quero, sui monti di Treviso. I nemici impadronitisi della fortezza, lo gettarono in una orribilissima prigione, legato mani e piedi; dove, privo d'ogni umano soccorso, egli si rivolse alla beatissima Vergine, che esaudì le sue preghiere, gli apparve, ne spezzò le catene, e per mezzo ai suoi nemici, che occupavano tutte le strade, lo condusse incolume in vista di Treviso. Entrato in città, a testimonianza del benefìcio ricevuto, sospese all'altare della Madre di Dio, cui si era votato, le manette, i ceppi, le catene che aveva portato con sé. Tornato a Venezia, cominciò a darsi interamente alle opere di pietà, spendendosi meravigliosamente a pro dei poveri , ma soprattutto compassionevole verso i fanciulli, che, privi di genitori, erravano per la città miserabili e sordidi, raccogliendoli in case, da lui affittate, nutrendoli a sue spese, e formandoli ai cristiani costumi. (dal Breviario Romano)