martedì 31 luglio 2018

Sant'Ignazio di Loyola a Schio (Vicenza)


Santa Messa privata presso Schio (Vicenza),
nella ricorrenza liturgica di sant'Ignazio di Loyola.

(photo by Alessandro Franzoni)






VANGELO

In illo témpore: Designávit Dóminus et álios septuagínta duos: et misit illos binos ante fáciem suam in omnem civitátem et locum, quo erat ipse ventúrus. Et dicébat illis: Messis quidem multa, operárii autem pauci. Rogáte ergo Dóminum messis, ut mittat operários in messem suam. Ite: ecce, ego mitto vos sicut agnos inter lupos. Nolíte portáre sácculum neque peram neque calceaménta; et néminem per viam salutavéritis. In quamcúmque domum intravéritis, primum dícite: Pax huic dómui: et si ibi fúerit fílius pacis, requiéscet super illum pax vestra: sin autem, ad vos revertétur. In eádem autem domo manéte, edéntes et bibéntes quæ apud illos sunt: dignus est enim operárius mercéde sua. Nolíte transíre de domo in domum. Et in quamcúmque civitátem intravéritis, et suscéperint vos, manducáte quæ apponúntur vobis: et curáte infírmos, qui in illa sunt, et dícite illis: Appropinquávit in vos regnum Dei.

(Vangelo secondo Luca 10, 1 - 9)

Traduzione:

In quel tempo: Il Signore scelse anche altri settantadue discepoli e li mandò a due a due innanzi a sé in ogni città e luogo dove egli era per andare. E diceva loro: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai per la sua mietitura. Andate! Ecco, io vi mando come agnelli in mezzo a lupi. Non portate né borsa, né sacca, né sandali; e per la strada non salutate nessuno. In qualunque casa entrerete, dite prima di tutto: “Pace a questa casa”. E se ci sarà un figlio di pace riposerà su di lui la pace vostra, altrimenti ritornerà a voi. E nella stessa casa restate, mangiando e bevendo di quel che vi dànno; perché l'operaio è degno della sua mercede. Non girate di casa in casa. E in qualunque città entrerete, se vi accolgono, mangiate di quel che vi sarà messo davanti e guarite gli infermi che ci sono, e dite loro: “Sta per venire a voi il Regno di Dio”».

domenica 29 luglio 2018

Decima domenica dopo Pentecoste ad Ancignano di Sandrigo (Vicenza)


Santa Messa letta alle ore 17:00 presso la chiesa di San Pancrazio ad Ancignano di Sandrigo (Vicenza),
preceduta alle ore 16:30 dalla recita del Santo Rosario.
Celebrante don Cristiano Mussolin.

(photo by Alessandro Franzoni)






VANGELO

In illo témpore: Dixit Iesus ad quosdam, qui in se confidébant tamquam iusti et aspernabántur céteros, parábolam istam: Duo hómines ascendérunt in templum, ut orárent: unus pharisǽus, et alter publicánus. Pharisǽus stans, hæc apud se orábat: Deus, grátias ago tibi, quia non sum sicut céteri hóminum: raptóres, iniústi, adúlteri: velut étiam hic publicánus. Ieiúno bis in sábbato: décimas do ómnium, quæ possídeo. Et publicánus a longe stans nolébat nec óculos ad cœlum leváre: sed percutiébat pectus suum, dicens: Deus, propítius esto mihi peccatóri.Dico vobis: descéndit hic iustificátus in domum suam ab illo: quia omnis qui se exáltat, humiliábitur: et qui se humíliat, exaltábitur.

(Vangelo secondo Luca 18, 9-14)

Traduzione:

In quel tempo: Ad alcuni che si ritenevano giusti e disprezzavano gli altri, Gesú disse questa parabola: Due uomini salirono al tempio per pregare: uno era fariseo, l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava cosí entro di sé: Signore, Ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri, o come anche questo pubblicano. Io digiuno due volte il sabato e dò le decime di tutto quello che posseggo. E il pubblicano, stando lontano, non osava neppure levare lo sguardo in alto, ma si percuoteva il petto, dicendo: O Dio, sii clemente con me peccatore. Orbene, io vi dico che questi ritornò a casa sua giustificato a preferenza dell’altro, poiché chi si esalta verrà umiliato e chi si umilia verrà esalato.

mercoledì 25 luglio 2018

San Giacomo Apostolo a Schio (Vicenza)


Santa Messa privata presso Schio (Vicenza),
nella ricorrenza liturgica di san Giacomo apostolo.

(photo by Alessandro Franzoni)




VANGELO

In illo témpore: Accessit ad Iesum mater filiórum Zebedæi cum fíliis suis, adórans et petens áliquid ab eo. Qui dixit ei: Quid vis? Ait illi: Dic, ut sédeant hi duo fílii mei, unus ad déxteram tuam et unus ad sinístram in regno tuo. Respóndens autem Iesus, dixit: Néscitis, quid petátis. Potéstis bíbere cálicem, quem ego bibitúrus sum? Dicunt ei: Póssumus. Ait illis: Cálicem quidem meum bibétis: sedére autem ad déxteram meam vel sinístram, non est meum dare vobis, sed quibus parátum est a Patre meo. 

(Vangelo secondo Matteo 20, 20 - 23)

Traduzione:

In quel tempo si accostò a Gesù la madre dei figli di Zebedeo con i propri figliuoli, adorando e in atto di chiedere qualche cosa. «Che vuoi?» le disse. Quella rispose: «Di' che seggano questi due miei figliuoli, uno alla destra e l'altro alla tua sinistra nel tuo regno». E Gesù rispose: «Non sapete quello che domandate. Potete voi bere il calice, che io berrò?». Gli rispondono: «Lo possiamo». Dice loro: «Il calice mio voi certo lo berrete: sedere però alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concedervelo, ma è per quelli cui è stato preparato dal Padre mio».

domenica 22 luglio 2018

Nona domenica dopo Pentecoste ad Ancignano di Sandrigo (Vicenza)


Santa Messa letta alle ore 17:00 presso la chiesa di san Pancrazio ad Ancignano di Sandrigo (Vicenza),
preceduta alle ore 16:30 dalla recita del Santo Rosario.
Celebrante don Cristiano Mussolin.

(photo by Alessandro Franzoni)




VANGELO

In illo témpore: Cum appropinquáret Iesus Ierúsalem, videns civitátem, flevit super illam, dicens: Quia si cognovísses et tu, et quidem in hac die tua, quæ ad pacem tibi, nunc autem abscóndita sunt ab óculis tuis. Quia vénient dies in te: et circúmdabunt te inimíci tui vallo, et circúmdabunt te: et coangustábunt te úndique: et ad terram prostérnent te, et fílios tuos, qui in te sunt, et non relínquent in te lápidem super lápidem: eo quod non cognóveris tempus visitatiónis tuæ. Et ingréssus in templum, cœpit eiícere vendéntes in illo et eméntes, dicens illis: Scriptum est: Quia domus mea domus oratiónis est. Vos autem fecístis illam speluncam latrónum. Et erat docens cotídie in templo.

(Vangelo secondo Luca 19, 41-47)

Traduzione:

In quel tempo: Essendo Gesú giunto vicino a Gerusalemme, scorgendo la città, pianse su di essa, dicendo: Oh! se in questo giorno avessi conosciuto anche tu quello che occorreva per la tua pace! Ma tutto ciò è ormai nascosto ai tuoi occhi. Perciò per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno con trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; e getteranno a terra te e i tuoi figli che abitano in te, e non lasceranno in te pietra su pietra, poiché non hai conosciuto il tempo in cui sei stata visitata. Entrato poi nel tempio, cominciò a cacciare quanti lí dentro vendevano e compravano, dicendo loro: Sta scritto: La mia casa è casa di preghiera. Voi invece ne avete fatta una spelonca di ladri. E ogni giorno insegnava nel tempio.


martedì 17 luglio 2018

17 luglio: sant'Alessio


(photo by Alessandro Franzoni)




In breve

Sant'Alessio nacque a Roma verso l'anno 350, da una famiglia benestante, ed ebbe come padre il senatore Eufemio. Sorretto dallo Spirito Santo, rinunciò a tutte le sue sostanze e partì in pellegrinaggio verso l'Oriente. Morì nel V secolo, sotto il pontificato di Innocenzo I. Il suo corpo fu deposto sul monte Aventino, nella chiesa che porta il suo nome, dove viene venerato assieme a san Bonifacio, al quale era in precedenza dedicato il tempio.



Cappella della scala, scultore e stuccatore Andrea Bergondi,
presso la Basilica dei SS Alessio e Bonifacio sull'Aventino (Roma).

Il Bergondi, un seguace del Bernini, raffigura il Santo sul letto di morte, in abito da pellegrino jacopeo; nella teca è conservato un frammento di circa un metro della scala sotto la quale, secondo la Tradizione, era solito dormire sant'Alessio.

domenica 15 luglio 2018

Domenica del SSmo Redentore ad Ancignano di Sandrigo (Vicenza)


Santa Messa letta alle ore 17:00 presso la chiesa di san Pancrazio ad Ancignano di Sandrigo (Vicenza),
preceduta alle ore 16:30 dalla recita del Santo Rosario.
Celebrante don C.Mussolin.
All'organo il m MC.

(photo by Alessandro Franzoni)




VANGELO

In illo témpore : Dixit Jesus Nicodémo : sic Deus diléxit mundum, ut Fílium suum unigénitum daret : ut omnis qui credit in eum, non péreat, sed hábeat vitam ætérnam. Non enim misit Deus Fílium suum in mundum, ut júdicet mundum, sed ut salvétur mundus per ipsum. Qui credit in eum, non judicátur; qui autem non credit jam judicátus est quia non credidit in nomine unigeniti Filii Dei
  
(Vangelo secondo Giovanni 3, 14-18)

Traduzione:

In quel tempo, Gesù disse a Nicodemo: "Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio.




Venezia e il Redentore

Nel 1575 Venezia fu colpita dall'ennesima epidemia di peste che si rivelò presto una delle più virulente di tutti i tempi. Nonostante i provvedimenti severi adottati per limitarne la diffusione, nella primavera del 1576 la violenza del morbo fu tale che si contavano anche 400 morti al giorno; alla fine dell'epidemia le vittime saranno circa 50.000.

Dato che gli sforzi fatti per debellare la malattia erano risultati vani, il Doge, le autorità e i veneziani tutti decisero di appellarsi alla Pietà Divina con un voto attraverso il quale si impegnavano ad edificare una chiesa dedicata al Redentore. Ogni anno, per ricordare l'intervento divino, i veneziani avrebbero fatto una solenne visita al tempio nell'anniversario della liberazione dal contagio.

L'isola della Giudecca offriva il luogo adatto per ospitare un tempio grandioso, ad alta visibilità e sufficentemente distante dal centro di Venezia, in quanto era prassi comune, in questi casi, edificare le chiese votive fuori dalle mura della città. La chiesa, per le sue dimensioni eccezionali, avrebbe quindi dominato tutta l'isola, evidenziando il significato religioso del trionfo del Redentore sulla peste, cioè quello di Gesù Cristo sulla morte e sul peccato; a questo messaggio si sommava quello politico-militare della vittoria di Venezia sui Turchi ottenuta nella trionfante battaglia di Lepanto del 1571.
Il tempio sarebbe stato affidato alla custodia dei padri cappuccini, amati dai veneziani, presenti alla Giudecca sin dal 1539 dove avevano il loro convento e una piccola chiesa; essi avrebbero assicurato un'adeguata custodia e garantito la preghiera continua.

L'incarico fu affidato al più celebre architetto del tempo, proto (cioè consulente ufficiale) della Repubblica: Andrea Palladio. Presto iniziarono i lavori: il 3 maggio 1577 veniva posta la prima pietra e questa cerimonia sembrò propiziatrice in quanto si ebbe subito una diminuzione del contagio che portò poi, nel mese di luglio, a dichiarare la città libera dalla peste. La terza domenica di luglio avveniva quindi la prima processione solenne al tempio in costruzione. Palladio diresse personalmente i lavori fino alla sua morte, nel 1580; consclusa l'opera, essa verrà consacrata nel 1592.

I padri cappuccini avevano accettato volentieri la custodia del tempio, ma quando si resero conto della grandiosità che stava assumendo l'edificio in costruzione, furono presi da scrupoli perchè ritenevano che ciò contrastasse con le regole di umiltà e semplicità a cui si ispiravano. Posero quindi delle precise condizioni per preservare il loro voto di povertà: chiesero ed ottennero dal Senato un decreto che vietava le sepolture privilegiate all'interno della chiesa ed evitare così anche il ricavato delle Messe di suffragio.
Questo ha permesso la salvaguardia della chiesa stessa che è giunta fino a noi integra, priva di aggiunte successive, pura nelle forme come l'aveva progettata Palladio.

La festa del Redentore è ancora oggi uno degli avvenimenti più attesi dai veneziani. Per consentire il pellegrinaggio al tempio viene costruito, oggi come allora, un ponte votivo, che collega la chiesa alla fondamenta delle Zattere. Alla vigilia della terza domenica di luglio i veneziani trascorrono la serata sulle barche ornate da festoni e palloncini nel canale della Giudecca e nel bacino di San Marco. La festa culmina nello spettacolo pirotecnico che fa da cornice alla chiesa del Redentore tutta illuminata e parata a festa. Durante la giornata di domenica vengono celebrate le Messe di Ringraziamento alla presenza delle autorità cittadine e religiose.

martedì 10 luglio 2018

SS Sette Fratelli Martiri, Rufina e Seconda Vergini e Martiri a Roma


Santa Messa letta presso la chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini, Roma.
Celebrante don Cyrille Sow FSSP.

(photo by Alessandro Franzoni)


https://www.instagram.com/p/BzusunsFccR/





VANGELO

In illo témpore: Loquente Iesu ad turbas, ecce, Mater eius et fratres stabant foris, quæréntes loqui ei. Dixit autem ei quidam: Ecce, mater tua et fratres tui foris stant, quæréntes te. At ipse respóndens dicénti sibi, ait: Quæ est mater mea et qui sunt fratres mei? Et exténdens manum in discípulos suos, dixit: Ecce mater mea et fratres mei. Quicúmque enim fécerit voluntátem Patris mei, qui in coelis est: ipse meus frater et soror et mater est.

(Vangelo secondo Matteo 11, 46 - 50)

Traduzione:

In quel tempo: mentre Gesù parlava alle turbe, ecco sua madre e i suoi parenti star fuori e chiedere di parlargli. E uno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli son là fuori e cercan di te». Ma egli, rispose: «Chi è mia madre, e chi sono i miei fratelli?». E, stesa la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco la mia madre e i miei fratelli, poiché chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, esso mi è fratello e sorella e madre».

domenica 8 luglio 2018

Settima domenica dopo Pentecoste a Roma


Santa Messa letta ogni domenica e primo sabato del mese alle ore 17:00, preceduta dalla recita del Santo Rosario alle ore 16:30. 
Presso la chiesa di sant'Anna al Laterano in via Merulana a Roma.
Celebrante in data odierna è stato mons M.Agostini.

(photo by Alessandro Franzoni)


https://www.instagram.com/p/BzodKdtFF38/


VANGELO

In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis: Atténdite a falsis prophétis, qui véniunt ad vos in vestiméntis óvium, intrínsecus autem sunt lupi rapáces: a frúctibus eórum cognoscétis eos. Numquid cólligunt de spinis uvas, aut de tríbulis ficus ? Sic omnis arbor bona fructus bonos facit: mala autem arbor malos fructus facit. Non potest arbor bona malos fructus fácere: neque arbor mala bonos fructus fácere. Omnis arbor, quæ non facit fructum bonum, excidétur et in ignem mittétur. Igitur ex frúctibus eórum cognoscétis eos. Non omnis, qui dicit mihi, Dómine, Dómine, intrábit in regnum cœlórum: sed qui facit voluntátem Patris mei, qui in cœlis est, ipse intrábit in regnum cœlórum. 

(Vangelo secondo Matteo 7, 15 - 21)

Traduzione:

In quel tempo: Gesú disse ai suoi discepoli: Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi sotto l’aspetto di pecore, ma che nell’intimo sono lupi rapaci: li riconoscerete dai loro frutti. Forse che alcuno raccoglie l’uva dalle spine o il fico dai rovi? Cosí ogni albero buono dà buoni frutti; mentre l’albero cattivo dà frutti cattivi. Non può l’albero buono produrre frutti cattivi, né l’albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che dà frutti cattivi sarà tagliato e gettato nel fuoco. Dunque, dai loro frutti li riconoscerete. Non chiunque mi dirà: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio, che è nei cieli, questi entrerà nel regno dei cieli

sabato 7 luglio 2018

SS Cirillo e Metodio a Roma


Santa Messa letta presso la chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini.
Celebrante don Cyrille Sow FSSP.

(photo by Alessandro Franzoni)

VANGELO

In illo témpore: Designávit Dóminus et álios septuagínta duos: et misit illos binos ante fáciem suam in omnem civitátem et locum, quo erat ipse ventúrus. Et dicebat illis: Messis quidem multa, operárii autem pauci. Rogáte ergo Dóminum messis, ut mittat operários in messem suam. Ite: ecce, ego mitto vos sicut agnos inter lupos. Nolíte portare sacculum neque peram neque calceaménta; et néminem per viam salutavéritis. In quamcúmque domum intravéritis, primum dícite: Pax huic dómui: et si ibi fúerit fílius pacis, requiéscet super illum pax vestra: sin autem, ad vos revertétur. In eádem autem domo manéte, edéntes et bibéntes quæ apud illos sunt: dignus est enim operárius mercede sua. Nolíte transíre de domo in domum. Et in quamcúmque civitátem intravéritis, et suscéperint vos, manducáte quæ apponúntur vobis: et curáte infírmos, qui in illa sunt, et dícite illis: Appropinquávit in vos regnum Dei.

(Vangelo secondo Luca 10, 1 - 9)

Traduzione:

In quel tempo: Il Signore scelse anche altri settantadue discepoli e li mandò a due a due innanzi a sé in ogni città e luogo dove egli era per andare. E diceva loro: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai per la sua mietitura. Andate! Ecco, io vi mando come agnelli in mezzo a lupi. Non portate né borsa, né sacca, né sandali; e per la strada non salutate nessuno. In qualunque casa entrerete, dite prima di tutto: "Pace a questa casa". E se ci sarà un figlio di pace riposerà su di lui la pace vostra, altrimenti ritornerà a voi. E nella stessa casa restate, mangiando e bevendo di quel che vi dànno perché l'operaio è degno della sua mercede. Non girate di casa in casa. E in qualunque città entrerete, se vi accolgono, mangiate di quel che vi sarà messo davanti e guarite gli infermi che ci sono, e dite loro: "Sta per venire a voi il Regno di Dio”».

giovedì 5 luglio 2018

Sant'Antonio Maria Zaccaria a Roma


Santa Messa letta presso la chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini, Roma.
Celebrante don Cyrille Sow FSSP.

(photo by Alessandro Franzoni)




VANGELO

In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis: Quisquis non recéperit regnum Dei velut párvulus, non intrábit in illud. Et compléxans párvulos et impónens manus super illos, benedicébat eos. Et cum egréssus esset in viam, procúrrens quidam, genu flexo ante eum, rogábat eum: Magíster bone, quid fáciam, ut vitam ætérnam percípiam? Iesus autem dixit ei: Quid me dicis bonum? Nemo bonus, nisi unus Deus. Præcépta nosti: Ne adúlteres, ne occídas, ne furéris, ne falsum testimónium díxeris, ne fraudem féceris, honora patrem tuum et matrem. At ille respóndens, ait illi: Magíster, hæc ómnia observávi a iuventúte mea. Iesus autem intúitus eum, diléxit eum et dixit ei: Unum tibi deest: vade, quæcúmque habes, vende et da paupéribus, et habébis thesáurum in cælo: et veni, séquere me.

(Vangelo secondo Marco 10, 15 - 21)

Traduzione:

In quel tempo disse Gesù ai suoi discepoli: «Chi non riceverà il regno di Dio come un fanciullo non vi entrerà». E abbracciati dei fanciulli e imposte loro le mani, li benediceva. Or come fu nella via, un tale accorse e inginocchiatosi, domandò: «Maestro buono, che debbo fare per ottenere la vita eterna?». Ma Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio soltanto. Tu sai i comandamenti: "Non fare adulterio, non frodare alcuno, onora tuo padre e tua madre"». E colui rispose: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Gesù allora, guardandolo con occhio amoroso, gli disse: «Ti manca una cosa: Va', vendi quanto hai e dàllo ai poveri, e ne avrai un tesoro nel cielo; poi vieni eseguimi».

lunedì 2 luglio 2018

2 luglio: Visitazione della Beata Vergine Maria


Giovanni Battista Salvi (detto il Sassoferrato), Vergine in preghiera, olio su tela, collezione privata di Vittorio Sgarbi.

(photo by Alessandro Franzoni)




VANGELO

In illo témpore: Exsúrgens María ábiit in montána cum festinatióne in civitátem Iuda: et intrávit in domum Zacharíæ et salutávit Elísabeth. Et factum est, ut audivit salutatiónem Maríæ Elísabeth, exsultávit infans in útero eius: et repléta est Spíritu Sancto Elísabeth, et exclamávit voce magna et dixit: Benedícta tu inter mulíeres, et benedíctus fructus ventris tui. Et unde hoc mihi, ut véniat Mater Dómini mei ad me? Ecce enim, ut facta est vox salutatiónis tuæ in áuribus meis, exsultávit in gáudio infans in útero meo. Et beáta, quæ credidísti, quóniam perficiéntur ea, quæ dicta sunt tibi a Dómino. Et ait María: Magníficat ánima mea Dóminum: et exsultávit spíritus meus in Deo, salutári meo.

(Vangelo secondo Luca 1, 39 - 42)

Traduzione:

Or in quei giorni Maria si mise in viaggio per recarsi frettolosamente alla montagna, in una città di Giudea, ed entrò in casa di Zaccaria e salutò Elisabetta. Ed avvenne che, appena Elisabetta udì il saluto di Maria, il bambino le balzò nel seno; ed Elisabetta fu ripiena di Spirito Santo; ed esclamò ad alta voce: «Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno. E donde a me la grazia che venga a visitarmi la madre del mio Signore? Ecco, infatti, appena il suono del tuo saluto mi è giunto all'orecchio, il bambino mi è balzato pel giubilo nel seno. E te beata che hai creduto, perché s'adempiranno le cose a te predette dal Signore». E Maria disse: «L'anima mia glorifica il Signore; ed il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore».

domenica 1 luglio 2018

Domenica del Prezioso Sangue di NSGC a Roma


Santa Messa letta ogni domenica e primo sabato del mese alle ore 17:00, preceduta dalla recita del Santo Rosario alle ore 16:30. 
Presso la chiesa di sant'Anna al Laterano (in via Merulana) a Roma.
In data odierna il celebrante della Santa Messa, eccezionalmente eseguita con l'accompagnamento dell'organo, è stato mons M.gostini.

(photo by Alessandro Franzoni)


VANGELO

In illo témpore: Cum accepísset Iesus acétum, dixit: Consummátum est. Et inclináto cápite trádidit spíritum. Iudæi ergo - quóniam Parascéve erat -, ut non remanérent in cruce córpora sábbato - erat enim magnus dies ille sábbati -, rogavérunt Pilátum, ut frangeréntur eórum crura et tolleréntur. Venérunt ergo mílites: et primi quidem fregérunt crura et altérius, qui crucifíxus est cum eo. Ad Iesum autem cum venissent, ut vidérunt eum iam mórtuum, non fregérunt eius crura, sed unus mílitum láncea latus eius apéruit, et contínuo exívit sanguis et aqua. Et qui vidit, testimónium perhíbuit; et verum est testimónium eius.

(Vangelo secondo Giovanni 19, 30 - 35)

Traduzione:

In quel tempo: Gesú, quando ebbe preso l’aceto, disse: È consumato! E chinato il capo rese lo spirito. Allora i Giudei, dato che era la Parasceve, affinché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (e un gran sabato era quello!), chiesero a Pilato che si rompessero loro le gambe e fossero tolti. Vennero quindi i soldati, e ruppero le gambe ai due che erano stato crocifissi con lui. Ma giunti da Gesú, videro che era già morto, e non gli ruppero le gambe, ma uno dei soldati gli aperse il fianco con la lancia, e súbito ne uscí sangue e acqua. E chi vide lo attesta: e la sua testimonianza è vera.