domenica 31 dicembre 2017

Dominica "infra Octavam Nativitatis Domini" ad Ancignano di Sandrigo (Vicenza)


Santa Messa letta presso la chiesa di San Pancrazio ad Ancignano di Sandrigo (Vicenza) seguita dal canto del Te Deum di ringraziamento.
Celebrante don Cristiano Mussolin.

(photo by Alessandro Franzoni)






VANGELO

In illo témpore: Erat Ioseph et María Mater Iesu, mirántes super his quæ dicebántur de illo. Et benedíxit illis Símeon, et dixit ad Maríam Matrem eius: Ecce, pósitus est hic in ruínam et in resurrectiónem multórum in Israël: et in signum, cui contradicétur: et tuam ipsíus ánimam pertransíbit gládius, ut reveléntur ex multis córdibus cogitatiónes. Et erat Anna prophetíssa, fília Phánuel, de tribu Aser: hæc procésserat in diébus multis, et víxerat cum viro suo annis septem a virginitáte sua. Et hæc vídua usque ad annos octogínta quátuor: quæ non discedébat de templo, ieiúniis et obsecratiónibus sérviens nocte ac die. Et hæc, ipsa hora supervéniens, confitebátur Dómino, et loquebátur de illo ómnibus, qui exspectábant redemptiónem Israël. Et ut perfecérunt ómnia secúndum legem Dómini, revérsi sunt in Galilǽam in civitátem suam Názareth. Puer autem crescébat, et confortabátur, plenus sapiéntia: et grátia Dei erat in illo.

(Vangelo secondo Luca 2, 33 - 40)

Traduzione:

In quel tempo: Giuseppe e Maria, madre di Gesù, restavano meravigliati delle cose che si dicevano di lui. E Simeone li benedisse, e disse a Maria, sua madre: Ecco egli è posto per la rovina e per la resurrezione di molti in Israele, e sarà bersaglio di contraddizioni, e una spada trapasserà la tua stessa anima, affinché restino svelati i pensieri di molti cuori. C’era inoltre una profetessa, Anna, figlia di Fanuel, della tribù di Aser, molto avanti negli anni, vissuta per sette anni con suo marito. Rimasta vedova fino a ottantaquattro anni, non usciva dal tempio, servendo Dio notte e giorno con preghiere e digiuni. E nello stesso tempo ella sopraggiunse, e dava gloria al Signore, parlando di lui a quanti aspettavano la redenzione di Israele. E quando ebbero compiuto tutto secondo la legge del Signore, se ne tornarono in Galilea, nella loro città di Nazaret. E il fanciullo cresceva e si irrobustiva, pieno di sapienza: e la grazia di Dio era con lui.


lunedì 25 dicembre 2017

Secondi Vespri del Natale del Signore a Roma


Hodie Christus natus est; hodie Salvator apparuit;
hodie in terra canunt Angeli, laetantur Archangeli;
hodie exultant justi, dicentes:
Gloria in excelsis Deo, alleluja!

(Antifona al Magnificat)

Santo Natale: Messa del Giorno a Roma


Santa Messa solenne presso la chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini, Roma.
Al termine della Santa Messa solenne,
la venerazione del Bambinello da parte dei fedeli.

(photo by Alessandro Franzoni)


Santa Messa della Notte di Natale a Roma


Santa Messa solenne della Notte. 
Chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini, Roma.

(photo by Alessandro Franzoni)






VANGELO

In illo témpore: Exiit edíctum a Cæsare Augústo, ut describerétur univérsus orbis. Hæc descríptio prima facta est a præside Sýriæ Cyríno: et ibant omnes ut profiteréntur sínguli in suam civitátem. Ascéndit autem et Ioseph a Galilæa de civitáte Názareth, in Iudæam in civitátem David, quæ vocatur Béthlehem: eo quod esset de domo et fámilia David, ut profiterétur cum María desponsáta sibi uxóre prægnánte. Factum est autem, cum essent ibi, impléti sunt dies, ut páreret. Et péperit fílium suum primogénitum, et pannis eum invólvit, et reclinávit eum in præsépio: quia non erat eis locus in diversório. Et pastóres erant in regióne eádem vigilántes, et custodiéntes vigílias noctis super gregem suum. Et ecce, Angelus Dómini stetit iuxta illos, et cláritas Dei circumfúlsit illos, et timuérunt timóre magno. Et dixit illis Angelus: Nolíte timére: ecce enim, evangelízo vobis gáudium magnum, quod erit omni pópulo: quia natus est vobis hódie Salvátor, qui est Christus Dóminus, in civitáte David. Et hoc vobis signum: Inveniétis infántem pannis involútum, et pósitum in præsépio. Et súbito facta est cum Angelo multitúdo milítiæ coeléstis, laudántium Deum et dicéntium: Glória in altíssimis Deo, et in terra pax hóminibus bonæ voluntátis.

(Vangelo secondo Luca 2, 1 - 14)

Traduzione:

In quel tempo: Uscì un editto di Cesare Augusto che ordinava di fare il censimento di tutto l’impero. Questo primo censimento fu fatto mentre Quirino era preside della Siria. Recandosi ognuno a dare il nome nella propria città, anche Giuseppe, appartenente al casato ed alla famiglia di Davide, andò da Nazareth di Galilea alla città di Davide chiamata Betlemme, in Giudea, per farsi iscrivere con Maria sua sposa, ch’era incinta. E avvenne che mentre si trovavano lì, si compì per lei il tempo del parto; e partorì il suo figlio primogenito, lo fasciò e lo pose in una mangiatoia, perché non avevano trovato posto nell’albergo. Nello stesso paese c’erano dei pastori che pernottavano all’aperto e facevano la guardia al loro gregge. Ed ecco apparire innanzi ad essi un Angelo del Signore e la gloria del Signore circondarli di luce, sicché sbigottirono per il gran timore. L’Angelo disse loro: Non temete, perché annuncio per voi e per tutto il popolo un grande gaudio: infatti oggi nella città di Davide è nato un Salvatore, che è il Cristo Signore. Questo sia per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, giacente in una mangiatoia. E d’un tratto si raccolse presso l’Angelo una schiera della Milizia celeste che lodava Iddio, dicendo: Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà.


domenica 24 dicembre 2017

Santo Natale: Vigilia a Roma


Santa Messa letta alle ore 17:00 presso la chiesa di sant'Anna il Laterano in via Merulana a Roma.
Preceduta dalla recita del Santo Rosario alle ore 16:30.
Celebrante odierno mons M:Agostini.

(photo by Alessandro Franzoni)




VANGELO

Cum esset desponsáta Mater Iesu Maria Ioseph, ántequam convenírent, inventa est in útero habens de Spiritu Sancto. Ioseph autem, vir eius, cum esset iustus et nollet eam tradúcere, vóluit occúlte dimíttere eam. Hæc autem eo cogitánte, ecce, Angelus Dómini appáruit in somnis ei, dicens: Ioseph, fili David, noli timére accípere Maríam cóniugem tuam: quod enim in ea natum est, de Spíritu Sancto est. Páriet autem fílium, et vocábis nomen eius Iesum: ipse enim salvum fáciet pópulum suum a peccátis eórum.

(Vangelo secondo Matteo 1, 18 - 21)

Traduzione:

Quando Maria, Madre di Gesù, si sposò con Giuseppe, prima di abitare con lui fu trovata incinta per virtù dello Spirito Santo. Ora, Giuseppe, suo marito, essendo giusto e non volendo accusarla, pensò di rimandarla segretamente. Mentre pensava a questo, ecco apparirgli in sogno un Angelo del Signore, che gli disse: Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere Maria in sposa: poiché quel che è nato in lei è opera dello Spirito Santo. Ella partorirà un figlio che chiamerai Gesù: poiché egli libererà il suo popolo dai suoi peccati.

venerdì 22 dicembre 2017

Venerdì delle Quattro Tempora di Avvento a Roma


Santa Messa letta presso la chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini, Roma.

(photo by Alessandro Franzoni)




VANGELO

In illo tempore: Exsúrgens María ábiit in montána cum festinatióne in civitátem Iuda: et intrávit in domum Zacharíæ, et salutávit Elísabeth. Et factum est, ut audivit salutatiónem Maríæ Elísabeth, exsultávit infans in útero eius: et repléta est Spíritu Sancto Elísabeth, et exclamávit voce magna, et dixit: Benedícta tu inter mulíeres, et benedíctus fructus ventris tui. Et unde hoc mihi, ut véniat Mater Dómini mei ad me? Ecce enim, ut facta est vox salutatiónis tuæ in áuribus meis, exsultávit in gáudio infans in útero meo. Et beáta, quæ credidísti, quóniam perficiéntur ea, quæ dicta sunt tibi a Dómino. Et ait María: Magníficat anima mea Dóminum: et exsultávit spíritus meus in Deo, salutári meo.

Vangelo di Luca 1, 39 - 47

Traduzione:

Or in quei giorni Maria si mise in viaggio per recarsi frettolosamente alla montagna, in una città di Giudea, ed entrò in casa di Zaccaria e salutò Elisabetta. Ed avvenne che, appena Elisabetta udì il saluto di Maria, il bambino le balzò nel seno; ed Elisabetta fu ripiena di Spirito Santo; ed esclamò ad alta voce: «Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno. E donde a me la grazia che venga a visitarmi la madre del mio Signore? Ecco, infatti, appena il suono del tuo saluto mi è giunto all'orecchio, il bambino m'è balzato pel giubilo nel seno. E te beata che hai creduto, perché s'adempiranno le cose a te predette dal Signore». E Maria disse: «L'anima mia glorifica il Signore; ed il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore».


Cosa sono le Quattro Tempora?

Quattro serie di tre giorni di digiuno e di astinenza, istituite dalla Chiesa al principio delle quattro stagioni dell'anno. Secondo S. Leone Magno questo digiuno è di origine ebraica; altri autori vi scorgono la continuazione delle ferie romane di carattere agricolo (feriae messis, vindemiae, sementiciae). Il Liber Pontificalis ne attribuisce l'istituzione al papa Callisto I (222). Da principio si avevano solamente tre tempora (ieiunium mensis IV, VII, X); nel sec. VI S. Gregorio Magno le fissò definitivamente al mercoledì, venerdì e sabato che precedono le domeniche 2ª di quaresima, 1ª dopo la pentecoste, 3ª di settembre e 3ª dell'avvento. Nel sabato delle tempora fu stabilito il tempo normale delle sacre ordinazioni.

Bibl.: L. Fischer Die kirchlichen Quatember. Ihre Entstehung, Entwicklung, ecc., Monaco 1914.

(da Enciclopedia Treccani online)

giovedì 21 dicembre 2017

San Tommaso apostolo a Roma


Santa Messa privata presso la chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini, Roma.
Celebrante don Cyrille Sow FSSP.

(photo by Alessandro Franzoni)




VANGELO

In illo témpore: Thomas, unus ex duódecim, qui dícitur Dídymus, non erat cum eis, quando venit Iesus. Dixérunt ergo ei alii discípuli: Vídimus Dóminum. Ille autem dixit eis: Nisi videre in mánibus eius fixúram clavórum, et mittam dígitum meum in locum clavórum, et mittam manum meam in latus eius, non credam. Et post dies octo, íterum erant discípuli eius intus, et Thomas cum eis. Venit Iesus iánuis clausis, et stetit in médio, et dixit: Pax vobis. Deinde dicit Thomæ: Inter dígitum tuum huc, et vide manus meas, et affer manum tuam, et mitte in latus meum: et noli esse incrédulus, sed fidélis. Respóndit Thomas et dixit ei: Dóminus meus et Deus meus. Dixit ei Iesus: Quia vidisti me, Thoma, credidísti: beáti, qui non vidérunt, et crediderunt.

(Vangelo secondo Giovanni 20, 24 - 29)

Traduzione:

In quel tempo, uno dei dodici, Tommaso, detto Didimo, non era con i discepoli quando venne Gesù. Allora gli altri discepoli gli dissero: «Abbiamo visto il Signore». Ma egli rispose: «Se non vedo nelle sue mani la ferita dei chiodi, se non metto il mio dito nel posto dei chiodi e la mia mano nel suo costato, non crederò». Otto giorni dopo, i discepoli erano di nuovo in casa, e con loro anche Tommaso. Entrò Gesù, a porte chiuse, e stette in mezzo a loro e disse: «La pace sia con voi». Poi, rivolto a Tommaso: «Metti qua il tuo dito, guarda le mie mani: avvicinati con la mano e mettila nel mio costato, e non essere incredulo, ma credente». Gli rispose Tommaso: «Signore mio e Dio mio!». E Gesù: «Tu hai creduto, Tommaso, perché mi hai veduto; beati coloro che non hanno visto, eppure hanno creduto».

mercoledì 20 dicembre 2017

Mercoledì delle Quattro Tempora di Avvento a Roma


Santa Messa letta presso la chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini, Roma.
Celebrante don Cyrille Sow FSSP.

(photo by Alessandro Franzoni)




VANGELO

In illo tempore: Missus est Angelus Gábriel a Deo in civitatem Galilǽæ, cui nomen Názareth, ad Vírginem desponsátam viro, cui nomen erat Ioseph, de domo David, et nomen Vírginis María. Et ingréssus Angelus ad eam, dixit: Ave, grátia plena; Dóminus tecum: benedícta tu in muliéribus. Quæ cum audísset, turbáta est in sermóne eius: et cogitábat, qualis esset ista salutátio. Et ait Angelus ei: Ne tímeas, María, invenísti enim grátiam apud Deum: ecce, concípies in útero, et páries fílium, et vocábis nomen eius Iesum. Hic erit magnus, et Fílius Altíssimi vocábitur, et dabit illi Dóminus Deus sedem David, patris eius: et regnábit in domo Iacob in ætérnum, et regni eius non erit finis. Dixit autem María ad Angelum: Quómodo fiet istud, quóniam virum non cognósco? Et respóndens Angelus, dixit ei: Spíritus Sanctus supervéniet in te, et virtus Altíssimi obumbrábit tibi. Ideóque et quod nascétur ex te Sanctum, vocábitur Fílius Dei. Et ecce, Elísabeth, cognáta tua, et ipsa concépit fílium in senectúte sua: et hic mensis sextus est illi, quæ vocátur stérilis: quia non erit impossíbile apud Deum omne verbum. Dixit autem María: Ecce ancílla Dómini, fiat mihi secúndum verbum tuum.

Vangelo di Luca 1, 26 - 38

Traduzione:

In quel tempo, l'angelo Gabriele fu inviato da Dio in una città della Galilea, di nome Nazareth, ad una vergine sposa di un uomo di nome Giuseppe, della stirpe di Davide; e il nome della vergine era Maria. L'angelo, entrando da lei, disse: «Ave, piena di grazia; il Signore è con te; tu sei benedetta fra le donne». Mentre l'udiva, fu turbata alle sue parole, e si domandava cosa significasse quel saluto. E l'angelo le disse: «Non temere, Maria, poiché hai trovato grazia presso Dio. Ecco, concepirai nel tuo seno e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù. Egli sarà grande e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo, e il Signore Iddio gli darà il trono di Davide, suo padre: e regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». L'angelo le rispose, dicendo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà della sua ombra. Per questo il Santo, che nascerà da te, sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, ha concepito anch'essa un figlio nella sua vecchiaia ed è già al sesto mese, lei che era detta sterile: poiché niente è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: sia fatto a me secondo la tua parola».


Cosa sono le Quattro Tempora?

Quattro serie di tre giorni di digiuno e di astinenza, istituite dalla Chiesa al principio delle quattro stagioni dell'anno. Secondo S. Leone Magno questo digiuno è di origine ebraica; altri autori vi scorgono la continuazione delle ferie romane di carattere agricolo (feriae messis, vindemiae, sementiciae). Il Liber Pontificalis ne attribuisce l'istituzione al papa Callisto I (222). Da principio si avevano solamente tre tempora (ieiunium mensis IV, VII, X); nel sec. VI S. Gregorio Magno le fissò definitivamente al mercoledì, venerdì e sabato che precedono le domeniche 2ª di quaresima, 1ª dopo la pentecoste, 3ª di settembre e 3ª dell'avvento. Nel sabato delle tempora fu stabilito il tempo normale delle sacre ordinazioni.

Bibl.: L. Fischer Die kirchlichen Quatember. Ihre Entstehung, Entwicklung, ecc., Monaco 1914.

(da Enciclopedia Treccani online)

domenica 17 dicembre 2017

Terza domenica di Avvento a Roma


Santa Messa letta presso la chiesa di Sant'Anna in Laterano in via Merulana a Roma.
Celebrante mons M.Agostini.

(photo by Alessandro Franzoni)




VANGELO

In illo tempore: Misérunt Iudǽi ab Ierosólymis sacerdótes et levítas ad Ioánnem, ut interrogárent eum: Tu quis es? Et conféssus est, et non negávit: et conféssus est: Quia non sum ego Christus. Et interrogavérunt eum: Quid ergo? Elías es tu? Et dixit: Non sum. Prophéta es tu? Et respondit: Non. Dixérunt ergo ei: Quis es, ut respónsum demus his, qui misérunt nos? Quid dicis de te ipso? Ait: Ego vox clamántis in desérto: Dirígite viam Dómini, sicut dixit Isaías Prophéta. Et qui missi fúerant, erant ex pharisǽis. Et interrogavérunt eum, et dixérunt ei: Quid ergo baptízas, si tu non es Christus, neque Elías, neque Prophéta? Respóndit eis Ioánnes, dicens: Ego baptízo in aqua: médius autem vestrum stetit, quem vos nescítis. Ipse est, qui post me ventúrus est, qui ante me factus est: cuius ego non sum dignus ut solvam eius corrígiam calceaménti. Hæc in Bethánia facta sunt trans Iordánem, ubi erat Ioánnes baptízans. 

(Vangelo secondo Giovanni 1, 19 - 28)

Traduzione:

In quel tempo: Da Gerusalemme mandarono a Giovanni sacerdoti e leviti per domandargli: Chi sei? Ed egli riconobbe, e non negò, e confessò: Non sono il Cristo. Allora gli chiesero: Chi sei dunque? Elia? E disse: Non lo sono. Sei il profeta? E rispose: No. E allora gli dissero: Chi sei, così che possiamo riferire a chi ci ha mandati? Cosa dici di te stesso? Disse: Sono una voce che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, come disse il profeta Isaia. E quelli che erano stati inviati erano dei Farisei, e lo interrogarono dicendo: Come dunque battezzi se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta? Giovanni rispose loro dicendo: Io battezzo con acqua, ma in mezzo a voi sta uno che non conoscete, che verrà dopo di me, ma che esisteva già prima di me, cui non sono degno di sciogliere il legaccio dei calzari. Ciò avvenne in Betània oltre il Giordano, dove Giovanni stava a battezzare.


sabato 16 dicembre 2017

Sant'Eusebio a Roma


Santa Messa letta presso la chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini, Roma.
Celebrante don Cyrille Sow FSSP.

(photo by Alessandro Franzoni)




VANGELO

In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis: Si quis vult post me veníre, ábneget semetípsum, et tollat crucem suam, et sequátur me. Qui enim voluerit ánimam suam salvam fácere, perdet eam: qui autem perdíderit ánimam suam propter me, invéniet eam. Quid enim prodest hómini, si mundum univérsum lucrétur, ánimæ vero suæ detriméntum patiátur? Aut quam dabit homo commutatiónem pro ánima sua? Fílius enim hóminis ventúrus est in glória Patris sui cum Angelis suis: et tunc reddet unicuíque secúndum ópera eius.

(Vangelo secondo Matteo 16, 24 - 27)

Traduzione:

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Nulla v'è di nascosto che non s'abbia da rivelare e niente di segreto che non s'abbia a sapere. Quel che vi dico nelle tenebre, voi ditelo in piena luce, e quello che vi è sussurrato nell'orecchio predicatelo sui tetti. E non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l'anima; temete piuttosto colui che può mandare in perdizione anima e corpo nell'inferno. Non si vendono forse due passeri per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà in terra senza il volere del Padre vostro. Orbene, quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete dunque, voi valete di più di molti passeri. Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli».


lunedì 11 dicembre 2017

San Damaso a Roma


Santa Messa letta presso la chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini a Roma.
Celebrante don Cyrille Sow FSSP.

(photo by Alessandro Franzoni)




VANGELO

In illo témpore: Venit Iesus in partes Cæsaréæ Philíppi, et interrogábat discípulos suos, dicens: Quem dicunt hómines esse Fílium hóminis? At illi dixérunt: Alii Ioánnem Baptístam, alii autem Elíam, alii vero Ieremíam aut unum ex prophétis. Dicit illis Iesus: Vos autem quem me esse dícitis? Respóndens Simon Petrus, dixit: Tu es Christus, Fílius Dei vivi. Respóndens autem Iesus, dixit ei: Beátus es, Simon Bar Iona: quia caro et sanguis non revelávit tibi, sed Pater meus, qui in coelis est. Et ego dico tibi, quia tu es Petrus, et super hanc petram ædificábo Ecclésiam meam, et portæ ínferi non prævalébunt advérsus eam. Et tibi dabo claves regni coelórum. Et quodcúmque ligáveris super terram, erit ligátum et in coelis: et quodcúmque sólveris super terram, erit solútum et in coelis.

(Vangelo secondo Matteo 16, 13 - 19)

Traduzione:

In quel tempo, Gesù, venuto nella zona di Cesarea di Filippo, interrogava i suoi discepoli: «Chi dicono che sia il Figlio dell'uomo?». Ed essi risposero: «Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri ancora Geremia, o uno dei profeti». Disse loro Gesù: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù, in risposta, gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, poiché non la carne e il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io dico a te che tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. E ti darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che avrai legato sulla terra sarà legato anche nei cieli, e tutto ciò che avrai sciolto sulla terra sarà sciolto anche nei cieli».

giovedì 7 dicembre 2017

Sant'Ambrogio a Roma


Santa Messa letta presso la chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini.
Celebrante don Cyrille Sow FSSP.

(photo by Alessandro Franzoni)


VANGELO

In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis: Vos estis sal terræ. Quod si sal evanúerit, in quo saliétur? Ad níhilum valet ultra, nisi ut mittátur foras, et conculcétur ab homínibus. Vos estis lux mundi. Non potest cívitas abscóndi supra montem pósita. Neque accéndunt lucérnam, et ponunt eam sub módio, sed super candelábrum, ut lúceat ómnibus qui in domo sunt. Sic lúceat lux vestra coram homínibus, ut vídeant ópera vestra bona, et gloríficent Patrem vestrum, qui in coelis est. Nolíte putáre, quóniam veni sólvere legem aut prophétas: non veni sólvere, sed adimplére. Amen, quippe dico vobis, donec tránseat coelum et terra, iota unum aut unus apex non præteríbit a lege, donec ómnia fiant. Qui ergo solvent unum de mandátis istis mínimis, et docúerit sic hómines, mínimus vocábitur in regno coelórum: qui autem fécerit et docúerit, hic magnus vocábitur in regno coelórum.

(Vangelo secondo Matteo 5, 13 - 19)

Traduzione:

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra. E se il sale perde la sua virtù, come lo si riattiverà? Non è più buono che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo. Non può rimanere nascosta una città posta sopra un monte. Né si accende la lucerna per riporla sotto il moggio, ma sul candeliere, perché faccia lume a quanti sono in casa. Così risplenda la vostra luce dinanzi agli uomini, affinché vedano le vostre opere buone e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli. Non crediate che io sia venuto ad abrogare la legge o i Profeti, ma a completare. In verità vi dico che finché non passi il cielo e la terra non passerà un solo iota o un apice solo della Legge, che tutto non sia compiuto. Chi pertanto violerà uno dei minimi di questi comandamenti e insegnerà così agli uomini, sarà tenuto minimo nel regno dei cieli; ma colui che avrà operato ed insegnato, sarà tenuto grande nel regno dei cieli».

domenica 3 dicembre 2017

Prima domenica di Avvento a Padova


Chiesa di Can Canziano (vulgo santa Rita),
nei pressi di Piazza delle Erbe, Padova.
Celebrante don S.Zorzi.

(photo by Alessandro Franzoni)






VANGELO

In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis: Erunt signa in sole et luna et stellis, et in terris pressúra géntium præ confusióne sónitus maris et flúctuum: arescéntibus homínibus præ timóre et exspectatióne, quæ supervénient univérso orbi: nam virtútes cœlórum movebúntur. Et tunc vidébunt Fílium hóminis veniéntem in nube cum potestáte magna et maiestáte. His autem fíeri incipiéntibus, respícite et leváte cápita vestra: quóniam appropínquat redémptio vestra. Et dixit illis similitúdinem: Vidéte ficúlneam et omnes árbores: cum prodúcunt iam ex se fructum, scitis, quóniam prope est æstas. Ita et vos, cum vidéritis hæc fíeri, scitóte, quóniam prope est regnum Dei. Amen, dico vobis, quia non præteríbit generátio hæc, donec ómnia fiant. Cœlum et terra transíbunt: verba autem mea non transíbunt. 

(Vangelo secondo Luca 21, 25 - 33)

Traduzione:

In quel tempo: Gesú disse ai suoi discepoli: Ci saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e nella terra costernazioni di genti sbigottite dal rimbombo delle onde e dall'agitazione del mare, mentre gli uomini tramortiranno dalla paura e dall'attesa di quello che starà per accadere alla terra: perché anche le potenze dei cieli saranno sconvolte. Allora si vedrà il Figlio dell'uomo venire sulle nubi in gran potenza e maestà. Quando ciò incomincerà ad accadere, sorgete ed alzate il capo, perché s'avvicina la vostra redenzione. E disse loro una similitudine: Osservate il fico e tutti gli alberi: quando germogliano, sapete che l'estate è vicina. Cosí quando vedrete accadere tali cose, sappiate che il regno di Dio è prossimo. In verità vi dico non passerà questa generazione prima che tutto ciò sia avvenuto. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.