(photo by Alessandro Franzoni)
In breve
Il mercoledì delle Ceneri, la cui
liturgia è marcata storicamente dall’inizio della penitenza
pubblica, che aveva luogo in questo giorno, e dall’intensificazione
dell’istruzione dei catecumeni, che dovevano essere battezzati
durante la Veglia pasquale, apre ora il tempo salutare della
Quaresima.
Lo spirito comunitario di preghiera, di
sincerità cristiana e di conversione al Signore, che proclamano i
testi della Sacra Scrittura, si esprime simbolicamente nel rito della
cenere sparsa sulle nostre teste, al quale noi ci sottomettiamo
umilmente in risposta alla parola di Dio. Al di là del senso che
queste usanze hanno avuto nella storia delle religioni, il cristiano
le adotta in continuità con le pratiche espiatorie dell’Antico
Testamento, come un “simbolo austero” del nostro cammino
spirituale, lungo tutta la Quaresima, e per riconoscere che il nostro
corpo, formato dalla polvere, ritornerà tale, come un sacrificio
reso al Dio della vita in unione con la morte del suo Figlio
Unigenito. È per questo che il mercoledì delle Ceneri, così come
il resto della Quaresima, non ha senso di per sé, ma ci riporta
all’evento della Risurrezione di Gesù, che noi celebriamo
rinnovati interiormente e con la ferma speranza che i nostri corpi
saranno trasformati come il suo.
Il rinnovamento pasquale è proclamato
per tutta l’umanità dai credenti in Gesù Cristo, che, seguendo
l’esempio del divino Maestro, praticano il digiuno dai beni e dalle
seduzioni del mondo, che il Maligno ci presenta per farci cadere in
tentazione. La riduzione del nutrimento del corpo è un segno
eloquente della disponibilità del cristiano all’azione dello
Spirito Santo e della nostra solidarietà con coloro che aspettano
nella povertà la celebrazione dell’eterno e definitivo banchetto
pasquale. Così dunque la rinuncia ad altri piaceri e soddisfazioni
legittime completerà il quadro richiesto per il digiuno,
trasformando questo periodo di grazia in un annuncio profetico di un
nuovo mondo, riconciliato con il Signore.
Martirologio Romano: Giorno delle
Ceneri e principio della Santissima Quaresima: ecco i giorni della
penitenza per la remissione dei peccati e la salvezza delle anime.
Ecco il tempo adatto per la salita al monte santo della Pasqua.
L'origine del Mercoledì delle Ceneri è
da ricercare nell'antica prassi penitenziale. Originariamente il
sacramento della penitenza non era celebrato secondo le modalità
attuali. Il liturgista Pelagio Visentin sottolinea che l'evoluzione
della disciplina penitenziale è triplice: "da una celebrazione
pubblica ad una celebrazione privata; da una riconciliazione con la
Chiesa, concessa una sola volta, ad una celebrazione frequente del
sacramento, intesa come aiuto-rimedio nella vita del penitente; da
una espiazione, previa all'assoluzione, prolungata e rigorosa, ad una
soddisfazione, successiva all'assoluzione".
La celebrazione delle ceneri nasce a
motivo della celebrazione pubblica della penitenza, costituiva
infatti il rito che dava inizio al cammino di penitenza dei fedeli
che sarebbero stati assolti dai loro peccati la mattina del giovedì
santo. Nel tempo il gesto dell'imposizione delle ceneri si estende a
tutti i fedeli e la riforma liturgica ha ritenuto opportuno
conservare l'importanza di questo segno.
La teologia biblica rivela un duplice
significato dell'uso delle Ceneri.
1 - Anzitutto sono segno della debole e
fragile condizione dell'uomo. Abramo rivolgendosi a Dio dice: "Vedi
come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere..."
(Gen 18,27). Giobbe riconoscendo il limite profondo della propria
esistenza, con senso di estrema prostrazione, afferma: "Mi ha
gettato nel fango: son diventato polvere e cenere" (Gb 30,19).
In tanti altri passi biblici può essere riscontrata questa
dimensione precaria dell'uomo simboleggiata dalla cenere (Sap 2,3;
Sir 10,9; Sir 17,27).
2 - Ma la cenere è anche il segno
esterno di colui che si pente del proprio agire malvagio e decide di
compiere un rinnovato cammino verso il Signore. Particolarmente noto
è il testo biblico della conversione degli abitanti di Ninive a
motivo della predicazione di Giona: "I cittadini di Ninive
credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, dal più
grande al più piccolo. Giunta la notizia fino al re di Ninive, egli
si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a
sedere sulla cenere" (Gio 3,5-9). Anche Giuditta invita invita
tutto il popolo a fare penitenza affinché Dio intervenga a
liberarlo: "Ogni uomo o donna israelita e i fanciulli che
abitavano in Gerusalemme si prostrarono davanti al tempio e
cosparsero il capo di cenere e, vestiti di sacco, alzarono le mani
davanti al Signore" (Gdt 4,11).
La semplice ma coinvolgente liturgia
del mercoledì delle ceneri conserva questo duplice significato che è
esplicitato nelle formule di imposizione: "Ricordati che sei
polvere, e in polvere ritornerai" e "Convertitevi, e
credete al Vangelo". Adrien Nocent sottolinea che l'antica
formula (Ricordati che sei polvere...) è strettamente legata al
gesto di versare le ceneri, mentre la nuova formula (Convertitevi...)
esprime meglio l'aspetto positivo della quaresima che con questa
celebrazione ha il suo inizio. Lo stesso liturgista propone una
soluzione rituale molto significativa: "Se la cosa non
risultasse troppo lunga, si potrebbe unire insieme l'antica e la
nuova formula che, congiuntamente, esprimerebbero certo al meglio il
significato della celebrazione: "Ricordati che sei polvere e in
polvere tornerai; dunque convertiti e credi al Vangelo".
Il rito dell'imposizione delle ceneri,
pur celebrato dopo l'omelia, sostituisce l'atto penitenziale della
messa; inoltre può essere compiuto anche senza la messa attraverso
questo schema celebrativo: canto di ingresso, colletta, letture
proprie, omelia, imposizione delle ceneri, preghiera dei fedeli,
benedizione solenne del tempo di quaresima, congedo.
Le ceneri possono essere imposte in
tutte le celebrazioni eucaristiche del mercoledì ma sarà opportuno
indicare una celebrazione comunitaria "privilegiata" nella
quale sia posta ancor più in evidenza la dimensione ecclesiale del
cammino di conversione che si sta iniziando.
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