In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis: Data est mihi omnis potéstas in cœlo et in terra. Eúntes ergo docéte omnes gentes, baptizántes eos in nómine Patris, et Fílii, et Spíritus Sancti: docéntes eos serváre ómnia, quæcúmque mandávi vobis. Et ecce, ego vobíscum sum ómnibus diébus usque ad consummatiónem sǽculi.
(Vangelo secondo Matteo 28, 18 - 20)
Traduzione:
In quel tempo: Gesú disse ai suoi discepoli: Mi è dato ogni potere in cielo e in terra. Andate, dunque, e istruite tutte le genti, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo, e insegnando loro ad osservare tutto quello che vi ho comandato. Ed ecco che io sarò con voi tutti i giorni fino alla consumazione dei secoli.
In Sardegna i santi Martiri Emilio,
Felice, Priamo e Luciano, i quali, combattendo per Cristo, furono da
lui gloriosamente coronati". Sant'Emilio
(prete) e san Priamo sono i Patroni principali della Diocesi di Bosa (Oristano).
La chiesa campestre di Santa Cristina si trova nel comune di Sant'Anatolia di Narco (Perugia). Nella parete absidale si conservano un
affresco dell’Eterno benedicente in una mandorla di teste
cherubiche sorretta da due angeli e l’altare originario in pietra.
Le pareti laterali conservano una
interessante decorazione pittorica dei secoli XIV, XV e XVI, che
ricopre gran parte della muratura e dove spiccano numerosi votivi di
artisti ambulanti che transitavano per la Valnerina, compreso lo
stesso Giovanni di Pietro detto lo Spagna.
Tra le numerose opere spiccano il
Giudizio Universale con le anime dei purganti e dei beati e la porta
d’ingresso del Paradiso vigilata da San Pietro con in mano le
chiavi, episodi della vita di Santa Cristina e due immagini di
scampato pericolo di naufragio di una nave.
Santa Messa cantata alle ore 11:30 presso la chiesa di San Benedetto Vecchio, sulla omonima riviera, a Padova.
Celebrante mons S.Zorzi.
E' intervenuta la Schola Cantorum "Santa Cecilia" della Rettoria di San Canziano in Padova.
(photo and video by Alessandro Franzoni)
https://www.instagram.com/p/CPOM8Zhrdfn/
Introduzione musicale (F.Coueprin):
Introito (Spiritus Domini):
Alleluja:
VANGELO
In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis: Si quis díligit me, sermónem meum servábit, et Pater meus díliget eum, et ad eum veniémus et mansiónem apud eum faciémus: qui non díligit me, sermónes meos non servat. Et sermónem quem audístis, non est meus: sed eius, qui misit me, Patris. Hæc locútus sum vobis, apud vos manens. Paráclitus autem Spíritus Sanctus, quem mittet Pater in nómine meo, ille vos docébit ómnia et súggeret vobis ómnia, quæcúmque díxero vobis. Pacem relínquo vobis, pacem meam do vobis: non quómodo mundus dat, ego do vobis. Non turbétur cor vestrum neque formídet. Audístis, quia ego dixi vobis: Vado et vénio ad vos. Si diligerétis me, gauderétis útique, quia vado ad Patrem: quia Pater maior me est. Et nunc dixi vobis, priúsquam fiat: ut, cum factum fúerit, credátis. Iam non multa loquar vobíscum. Venit enim princeps mundi huius, et in me non habet quidquam. Sed ut cognóscat mundus, quia díligo Patrem, et sicut mandátum dedit mihi Pater, sic fácio.
(Vangelo secondo Giovanni 14, 23 - 31)
Traduzione:
In quel tempo: Gesú disse ai suoi discepoli: Chiunque mi ama osserverà la mia parola, e il Padre mio lo amerà, e verremo da lui, e faremo dimora presso di lui. Chi non mi ama non osserva le mie parole. E la parola che udiste non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Queste cose vi ho detto mentre vivevo con voi. Il Paràclito, poi, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel nome mio, insegnerà a voi ogni cosa, e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto. Vi lascio la pace, vi dò la mia pace: ve la dò non come la dà il mondo. Non si turbi il vostro cuore, né si impaurisca. Avete udito che vi ho detto: Vado e vengo a voi. Se voi mi amaste, vi rallegrereste certamente che io vado al Padre, perché il Padre è maggiore di me. Ve l’ho detto adesso, prima che succeda: affinché quando ciò sia avvenuto crediate. Non parlerò ancora molto con voi. Viene il príncipe di questo mondo e non ha alcun potere su di me; ma bisogna che il mondo sappia che amo il Padre e agisco conformemente al mandato che il Padre mi ha dato.
San Folco è vissuto nel VII secolo.
Egli nacque in un paese dell'Inghilterra e fu pellegrino a
Gerusalemme e in altri luoghi Santi, insieme ad altri suoi coetanei,
Bernardo, Arduino e Gerardo. Al ritorno dal viaggio in Terra Santa,
Folco ed i suoi compagni si fermarono sul Gargano, per visitare la
Grotta di San Michele. Giunto nel Nord del Ducato di Benevento
(attuale Basso Lazio), san Folco si fermò a “Amnen” (oggi
Santopadre, in provincia di Frosinone) dove trascorse il resto della
sua vita, dedicandosi alla preghiera e assistendo gli ammalati
dell'ospedale posto poco fuori le mura del paese. Alla sua morte,
avvenuta verso la fine del VII secolo, fu seppellito presso
quell'ospedale.
Quando però l'ospedale fu distrutto
venne cancellata anche ogni memoria sul pellegrino inglese.
Narra allora la leggenda che san Folco
apparve un giorno ad un infermo e, indicatogli il luogo della sua
sepoltura, gli ordinò di procedere alla traslazione delle sue
reliquie. Così il corpo del santo, riesumato, venne posto in un
reliquiario e traslato nella chiesa a lui dedicata.
Il suo culto venne approvato da papa
Gregorio XIII, fissandone la festa al 22 maggio.
In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis: Cum vénerit Paráclitus, quem ego mittam vobis a Patre, Spíritum veritátis, qui a Patre procédit, ille testimónium perhibébit de me: et vos testimónium perhibébitis, quia ab inítio mecum estis. Hæc locútus sum vobis, ut non scandalizémini. Absque synagógis fácient vos: sed venit hora, ut omnis, qui intérficit vos, arbitrétur obséquium se præstáre Deo. Et hæc fácient vobis, quia non novérunt Patrem neque me. Sed hæc locútus sum vobis: ut, cum vénerit hora eórum, reminiscámini, quia ego dixi vobis.
Vangelo di Giovanni 15, 26-27 e 16, 1-4
Traduzione:
In quel tempo: Disse Gesù ai suoi discepoli: Quando verrà il Paraclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità, che procede dal Padre, Egli renderà testimonianza di me: e anche voi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin da principio. ho detto a voi queste cose, affinché non siate scandalizzati. Vi cacceranno dalle sinagoghe: anzi, verrà tempo che chi vi ucciderà crederà di rendere onore a Dio. E vi tratteranno così, perché non hanno conosciuto né il Padre, né me. Ma vi ho dette queste cose, affinché, venuto quel tempo, vi ricordiate che ve le ho predette.
Santi Vittore e Corona di Damasco (+
168/170/171 circa ?), Martiri e Patroni di Osimo, Compatroni di
Ancona.
Nonostante la passata diffusione del loro
culto, si sa poco di loro; Vittore era un legionario, della Cilicia,
della Siria o del Lazio, che non rinnegava la sua fede cristiana, e
che per questo fu condannato ad un lungo e penoso martirio.
Davanti
a quelle sofferenze eroicamente sopportate, Corona, giovane moglie di
un commilitone di Vittore, si proclamò anch'essa cristiana, venendo
subito arrestata e squartata; Vittore fu infine decapitato, e dal
loro corpo sgorgò miracolosamente sangue misto a latte, e questo
prodigio ispirò la conversione di molti spettatori pagani.
Uccisi
in Siria, a Damasco, le loro reliquie, a causa della popolarità del
loro culto, che ne fece due dei santi più venerati della
Cristianità, vennero traslate in molte città italiane, tra le quali
si segnala Feltre; sono i Patroni di Osimo e Castelfidardo, città
che li onora con pubbliche feste patronali (che prevedevano, ad
Osimo, una popolare fiera e un torneo cavalleresco).
In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis: Amen, amen, dico vobis: si quid petiéritis Patrem in nómine meo, dabit vobis. Usque modo non petístis quidquam in nómine meo: Pétite, et accipiétis, ut gáudium vestrum sit plenum. Hæc in provérbiis locútus sum vobis. Venit hora, cum iam non in provérbiis loquar vobis, sed palam de Patre annuntiábo vobis. In illo die in nómine meo petétis: et non dico vobis, quia ego rogábo Patrem de vobis: ipse enim Pater amat vos, quia vos me amástis, et credidístis quia ego a Deo exívi. Exívi a Patre et veni in mundum: íterum relínquo mundum et vado ad Patrem. Dicunt ei discípuli eius: Ecce, nunc palam loquéris et provérbium nullum dicis. Nunc scimus, quia scis ómnia et non opus est tibi, ut quis te intérroget: in hoc crédimus, quia a Deo exísti.
Vangelo di Giovanni 16, 23 - 30
Traduzione:
In quel tempo: Gesú disse ai suoi discepoli: In verità, in verità vi dico: qualunque cosa domanderete al Padre nel mio nome, ve la concederà. Fino adesso non avete chiesto nulla nel mio nome: chiedete, e otterrete, affinché il vostro gaudio sia completo. Vi ho detto queste cose per mezzo di parabole. Ma viene il tempo che non vi parlerò più per mezzo di parabole, ma vi parlerò apertamente del Padre. In quel giorno chiederete nel mio nome, e non vi dico che io pregherò il Padre per voi: poiché lo stesso Padre vi ama perché avete amato me e avete creduto che sono uscito da Dio. Uscii dal Padre e venni nel mondo: ed ora lascio il mondo e torno al Padre. Gli dicono i suoi discepoli: Ecco che ora parli chiaramente e senza parabole. Adesso conosciamo che tu sai tutto, e non hai bisogno che alcuno ti interroghi: per questo crediamo che tu sei venuto da Dio.
In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis: Vado ad eum, qui misit me: et nemo ex vobis intérrogat me: Quo vadis? Sed quia hæc locútus sum vobis, tristítia implévit cor vestrum. Sed ego veritátem dico vobis: expédit vobis, ut ego vadam: si enim non abíero, Paráclitus non véniet ad vos: si autem abíero, mittam eum ad vos. Et cum vénerit ille. árguet mundum de peccáto et de iustítia et de iudício. De peccáto quidem, quia non credidérunt in me: de iustítia vero, quia ad Patrem vado, et iam non vidébitis me: de iudício autem, quia princeps huius mundi iam iudicátus est. Adhuc multa hábeo vobis dícere: sed non potéstis portáre modo. Cum autem vénerit ille Spíritus veritátis, docébit vos omnem veritátem. Non enim loquétur a semetípso: sed quæcúmque áudiet, loquétur, et quæ ventúra sunt, annuntiábit vobis. Ille me clarificábit: quia de meo accípiet et annuntiábit vobis.
Vangelo di Giovanni 16, 5 - 14
Traduzione:
In quel tempo: Gesú disse ai suoi discepoli: Vado a Colui che mi ha mandato, e nessuno di voi mi domanda: Dove vai? Ma perché vi ho dette queste cose, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ma io vi dico il vero: è necessario per voi che io me ne vada, perché se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito, ma quando me ne sarò andato ve lo manderò. E venendo, Egli convincerà il mondo riguardo al peccato, riguardo alla giustizia e riguardo al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché io vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il príncipe di questo mondo è già condannato. Molte cose ho ancora da dirvi: ma adesso non ne siete capaci. Venuto però lo Spirito di verità, vi insegnerà tutte le verità. Egli infatti non vi parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito: vi annunzierà quello che ha da venire, e mi glorificherà, perché vi annunzierà ciò che riceverà da me.