lunedì 10 febbraio 2025

10 febbraio: santa Scolastica


Dal monastero del Sacro Speco a Subiaco.

(foto dal web)




In breve

È sera ormai, quel 7 febbraio dell'anno 547, quando san Benedetto da Norcia si alza per concludere il suo annuale incontro con la sorella, santa Scolastica, in quella casetta sotto Montecassino, a metà strada tra i monasteri dei due fratelli. Ma la donna desidera che il suo colloquio spirituale con il fratello si prolunghi e scoppia in pianto: un temporale improvviso realizzerà il suo desiderio, che, come nota Gregorio Magno nei suoi "Dialoghi" nasceva da un amore profondo. Un amore per il Vangelo e per l'esempio del fratello: Scolastica, infatti, nata a Norcia nel 480, aveva camminato assieme a Benedetto verso la vita religiosa monastica. E nella sua vita è racchiuso il contributo del mondo femminile alla nascita del monachesimo occidentale. Morì tre giorni dopo l'ultimo colloquio con il fratello. Scolastica ci è nota dai “Dialoghi” di san Gregorio Magno. Vergine Saggia, antepose la carità e la pura contemplazione alle semplici regole e istituzioni umane, come manifestò nell’ultimo colloquio con il suo fratello s. Benedetto, quando con la forza della preghiera “poté di più, perché amò di più”.


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domenica 9 febbraio 2025

Quinta domenica dopo l'Epifania


(photo by Alessandro Franzoni)




VANGELO

In illo témpore: Dixit Iesus turbis parábolam hanc: Símile factum est regnum cœlórum hómini, qui seminávit bonum semen in agro suo. Cum autem dormírent hómines, venit inimícus eius, et superseminávit zizánia in médio trítici, et ábiit. Cum autem crevísset herba et fructum fecísset, tunc apparuérunt et zizánia. Accedéntes autem servi patrisfamílias, dixérunt ei: Dómine, nonne bonum semen seminásti in agro tuo? Unde ergo habet zizánia? Et ait illis: Inimícus homo hoc fecit. Servi autem dixérunt ei: Vis, imus, et collígimus ea? Et ait: Non: ne forte colligéntes zizánia eradicétis simul cum eis et tríticum. Sínite utráque créscere usque ad messem, et in témpore messis dicam messóribus: Collígite primum zizáania, et alligáte ea in fascículos ad comburéndum, tríticum autem congregáta in hórreum meum.

Vangelo di Matteo 13, 24 - 30

Traduzione:


In quel tempo: Gesù disse alle turbe questa parabola: Il regno dei cieli è simile a un uomo che seminò buon seme nel suo campo. Ma nel tempo che gli uomini dormivano, il suo nemico andò e seminò della zizzania in mezzo al grano, e partì. Cresciuta poi l’erba, e venuta a frutto, comparve anche la zizzania. E i servi del padre di famiglia, accostatisi, gli dissero: Signore, non hai seminato buon seme nel tuo campo? Donde dunque è venuta la zizzania? Ed egli rispose loro: Qualche nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi che andiamo a coglierla? Ed egli rispose: No, perché cogliendo la zizzania non strappiate con essa anche il grano. Lasciate che l’uno e l’altra crescano sino alla messe, e al tempo della messe dirò ai mietitori: Strappate per prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla, e il grano raccoglietelo nel mio granaio.


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venerdì 7 febbraio 2025

7 febbraio: san Romualdo


Scultura lignea raffigurante il Santo, presso la chiesa di Ognissanti a Venezia.

(Precedentemente al monastero di San Clemente in Isola, metà del XVII secolo, 
su disegno di Frate Felice)

(photo by Alessandro Franzoni)




VANGELO

In illo témpore: Dixit Petrus ad Iesum: Ecce, nos relíquimus ómnia, et secúti sumus te: quid ergo erit nobis? Iesus autem dixit illis: Amen, dico vobis, quod vos, qui secuti estis me, in regeneratióne, cum séderit Fílius hóminis in sede maiestátis suæ, sedébitis et vos super sedes duódecim, iudicántes duódecim tribus Israël. Et omnis, qui relíquerit domum, vel fratres, aut soróres, aut patrem, aut matrem, aut uxórem, aut fílios, aut agros, propter nomen meum, céntuplum accípiet, et vitam ætérnam possidébit.

Vangelo di Matteo 19, 27 - 29

Traduzione:

In quel tempo Pietro disse a Gesù: «Ecco noi abbiamo lasciato ogni cosa e ti abbiamo seguito; che cosa adunque avremo noi?». E Gesù disse loro: «In verità vi dico: Voi che mi avete seguito, nella rigenerazione, quando il Figlio dell'uomo sederà sul trono della sua gloria, sederete anche voi sopra dodici troni a giudicare le dodici tribù di Israele. E chiunque avrà lasciato casa, fratelli o sorelle, o padre o madre, o moglie o figli, o campi per amore del nome mio, riceverà il centuplo e possederà la vita eterna».


Dal Martirologio:

San Romualdo, anacoreta e padre dei monaci Camaldolesi, che, originario di Ravenna, desideroso di abbracciare la vita e la disciplina eremitica, girò l’Italia per molti anni, costruendo piccoli monasteri e promovendo ovunque assiduamente tra i monaci la vita evangelica, finché nel monastero di Val di Castro nelle Marche mise felicemente fine alle sue fatiche.


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giovedì 6 febbraio 2025

6 febbraio: san Tito


(photo by Alessandro Franzoni)




VANGELO

In illo témpore: Designávit Dóminus et álios septuagínta duos: et misit illos binos ante fáciem suam in omnem civitátem et locum, quo erat ipse ventúrus. Et dicebat illis: Messis quidem multa, operárii autem pauci. Rogáte ergo Dóminum messis, ut mittat operários in messem suam. Ite: ecce, ego mitto vos sicut agnos inter lupos. Nolíte portáre sácculum neque peram neque calceaménta; et néminem per viam salutavéritis. In quamcúmque domum intravéritis, primum dícite: Pax huic dómui: et si ibi fúerit fílius pacis, requiéscet super illum pax vestra: sin autem, ad vos revertátur. In eádem autem domo manéte, edéntes et bibéntes quæ apud illos sunt: dignus est enim operárius mercéde sua. Nolíte transíre de domo in domum. Et in quamcúmque civitátem intravéritis, et suscéperint vos, manducáte quæ apponúntur vobis: et curáte infírmos, qui in illa sunt, et dícite illis: Appropinquávit in vos regnum Dei.

Vangelo di Luca 10, 1 - 9

Traduzione:

In quel tempo: Il Signore scelse anche altri settantadue discepoli e li mandò a due a due innanzi a sé in ogni città e luogo dove egli era per andare. E diceva loro: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai per la sua mietitura. Andate! Ecco, io vi mando come agnelli in mezzo a lupi. Non portate né borsa, né sacca, né sandali; e per la strada non salutate nessuno. In qualunque casa entrerete, dite prima di tutto: “Pace a questa casa”. E se ci sarà un figlio di pace riposerà su di lui la pace vostra, altrimenti ritornerà a voi. E nella stessa casa restate, mangiando e bevendo di quel che vi dànno; perché l'operaio è degno della sua mercede. Non girate di casa in casa. E in qualunque città entrerete, se vi accolgono, mangiate di quel che vi sarà messo davanti e guarite gli infermi che ci sono, e dite loro: “Sta per venire a voi il Regno di Dio”».


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mercoledì 5 febbraio 2025

5 febbraio: sant'Agata


(photo by Gianni Dell'Utri)




VANGELO

In illo témpore: Accessérunt ad Iesum pharisaei, tentántes eum et dicéntes: Si licet hómini dimíttere uxórem suam quacúmque ex causa? Qui respóndens, ait eis: Non legístis, quia, qui fecit hóminem ab inítio, másculum et féminam fecit eos? et dixit: Propter hoc dimíttet homo patrem, et matrem, et adhærébit uxóri suæ, et erunt duo in carne una. Itaque iam non sunt duo, sed una caro. Quod ergo Deus coniúnxit, homo non séparet. Dicunt illi: Quid ergo Móyses mandávit dare libéllum repúdii, et dimíttere? Ait illis: Quóniam Móyses ad durítiam cordis vestri permísit vobis dimíttere uxóres vestras: ab inítio autem non fuit sic. Dico autem vobis, quia, quicúmque dimíserit uxórem suam, nisi ob fornicatiónem, et áliam dúxerit, moechátur: et qui dimíssam duxerit, moechátur. Dicunt ei discípuli eius: Si ita est causa hóminis cum uxore, non expedit nubere. Qui dixit illis: Non omnes cápiunt verbum istud, sed quibus datum est. Sunt enim eunúchi, qui de matris útero sic nati sunt; et sunt eunúchi, qui facti sunt ab homínibus; et sunt eunúchi, qui seípsos castravérunt propter regnum coelórum. Qui potest cápere, cápiat.

Vangelo di Matteo 19, 3  12

Traduzione:

In quel tempo si accostarono a Gesù dei Farisei per tentarlo, e gli dissero: «È lecito all'uomo ripudiare, per un motivo qualsiasi, la propria moglie?». Ed egli rispose loro: «Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina; e disse: “Per questo l'uomo lascerà il padre e la madre e si unirà con la moglie e i due saranno una sola carne"? Dunque, non son più due, ma una sola carne. Ciò che Dio ha congiunto l'uomo dunque non lo divida». Allora gli replicarono : «Ma perché Mosè comandò di dare il libello di divorzio e di mandarla via?». E Gesù: «Per la durezza del vostro cuore, Mosè vi permise di ripudiare le vostre mogli; ma da principio non fu così. Io poi vi dico: chi rimanda la propria donna, se non è concubinato, e ne prende un'altra, è adultero; e chi sposa la ripudiata è adultero». Gli dicono i suoi discepoli: «Se tale è la condizione dell'uomo rispetto alla moglie, non conviene ammogliarsi». Ed egli disse loro: «Non tutti capiscono questo, ma soltanto quelli a cui è stato concesso. Ci sono infatti degli eunuchi, usciti tali dal seno della madre, e ci sono degli eunuchi fatti tali dagli uomini, e ci sono di quelli che si san fatti eunuchi da sé in vista del regno dei cieli. Comprenda chi può».


La nota del Liturgo 

"Oggi, nell'epistola, san Paolo (I Cor. I, 26-31) fa rilevare il mistero profondo della grazia, che eleva gli strumenti più deboli e disadatti a compiere i prodigi più meravigliosi. Che cosa infatti vi può essere di più debole d'una giovanetta? Eppure, sotto l'azione dello Spirito Santo, Agata santa affronta impavida la crudeltà e l'oscena malizia dei persecutori, e, cinta della duplice corona di verginità e di martirio, vola allo Sposo celeste, per divenire la protettrice della sua città natale, anzi di tutta la Chiesa! E' noto infatti che sant'Agata, non solo viene invocala a Catania contro le eruzioni dell'Etna, ma che l'antichità Cristiana le ha attribuito una singolare efficacia d'intercessione contro i terremoti. Per questo in tutte le parti d'Italia, nelle città e nelle campagne, si vedono ancor oggi numerose cappelle intitolate alla Martire Catanese.
(...) Nella lezione evangelica, (Matt. XIX, 3-12) per quanto ora sembri che male si accordi colla riservatezza cristiana, - Gesù parlava a dei grossolani Semiti - si fanno gli elogi della verginità. Questa però non è una legge universale, ma una vocazione speciale, a cui Dio chiama solo alcune anime prescelte. Come vi sono degli evirati a motivo di malattia o di mutilazione, cosi vi sono delle anime generose, che colla spada spirituale della mortificazione s'impongono volontariamente la castità perfetta, onde esser sacre a Dio e col corpo e col cuore.

(...) Non sono già le forze del Martire, ma è la grazia che lo rende superiore ai tormenti; onde gli Angeli ne esultano, non già precisamente per i soli patimenti, ma perché per mezzo di essi Dio viene glorificato, e l'innocente vittima, posta al bando quaggiù, acquista diritto di cittadinanza nella Gerusalemme superna."

(S.E.R. Cardinale A. I. Schuster OSB, Liber Sacramentorum, vol. VI, pp. 221-223)



Il martirio di Sant'Agata, affresco del XV secolo, 
chiesa di Saint-Croix a Ris, Puy de Dome.

(foto dal web)


INNO A SANT'AGATA

Martyris ecce dies Agathae,
Virginis emicat eximiae,
Christus eam sibi qua sociat,
Et diadema duplex decorat.

Stirpe decens, elegans specie,
Sed magis actibus atque fide,
Terrea prospera nil reputans,
Iussa Dei sibi corde ligans.

Fortior haec trucibusque viris,
Exposuit sua membra flagris,
Pectore quam fuerit valida
Torta mamilla docet patulo.

Deliciae cui carcer erat,
Pastor ovem Petrus hanc recreat ;
Inde gavisa magisque flagrans,
Cuncta flagella cucurrit ovans.

Ethnica turba rogum fugiens,
Huius et ipsa meretur opem ;
Quos fidei titulus decorat
His Venerem magis ipsa premat.



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martedì 4 febbraio 2025

4 febbraio: sant'Andrea Corsini


Guido Reni, Sant'Andrea Corsini in preghiera, Galleria degli Uffizi, Firenze.

(foto dal web)




VANGELO

In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis parábolam hanc: Homo péregre proficíscens vocávit servos suos, et trádidit illis bona sua. Et uni dedit quinque talénta, álii autem duo, álii vero unum, unicuíque secúndum própriam virtútem, et proféctus est statim. Abiit autem, qui quinque talénta accéperat, et operátus est in eis, et lucrátus est ália quinque. Simíliter et, qui duo accéperat, lucrátus est ália duo. Qui autem unum accéperat, ábiens fodit in terram, et abscóndit pecúniam dómini sui. Post multum vero témporis venit dóminus servórum illórum, et pósuit ratiónem cum eis. Et accédens qui quinque talénta accéperat, óbtulit ália quinque talénta,dicens: Dómine, quinque talénta tradidísti mihi, ecce, ália quinque superlucrátus sum. Ait illi dóminus eius: Euge, serve bone et fidélis, quia super pauca fuísti fidélis, super multa te constítuam: intra in gáudium dómini tui. Accéssit autem et qui duo talénta accéperat, et ait: Dómine, duo talénta tradidísti mihi, ecce, ália duo lucrátus sum. Ait illi dóminus eius: Euge, serve bone et fidélis, quia super pauca fuísti fidélis, super multa te constítuam: intra in gáudium dómini tui.

Vangelo di Matteo 25, 12 - 23

Traduzione:

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Un uomo, in procinto di partire, chiamati i servi consegnò loro i suoi beni: a chi diede cinque talenti, a chi due, a chi uno: a ciascuno secondo la sua capacità, e subito partì. Tosto colui, che aveva ricevuto cinque talenti, andò a negoziarli e ne guadagnò altri cinque. Similmente quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Ma colui che ne aveva ricevuto uno andò a fare una buca nella terra e vi nascose il danaro del suo padrone. Or molto tempo dopo ritornò il padrone di quei servi, e li chiamò a render conto. E venuto quello che aveva ricevuto cinque talenti, ne presentò altri cinque dicendo: “Signore, me ne desti cinque, ecco ne ho guadagnati altri cinque”. E il padrone a lui: “Bene, servo buono e fedele, perché sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; entra nella gioia del tuo Signore". E presentatosi l'altro che aveva ricevuto due talenti, disse: “Signore, me ne hai affidati due; eccone guadagnati altri due". E il padrone a lui: “Bene, servo buono e fedele, perché sei stato fedele, nel poco, ti darò potere su molto: entra nella gioia del tuo Signore"».


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lunedì 3 febbraio 2025

3 febbraio: san Biagio


Raffigurazione musiva del Santo, dalla Cappella Palatina a Palermo; al di sopra del capitello, scena del Sacrificio d Isacco.

(photo by Francesco Bianco)




Agiografia

San Biagio nacque a Sebaste nell'Armenia. Passò la giovinezza fra gli studi, dedicandosi in modo particolare alla medicina. Al letto dei sofferenti curava le infermità del corpo, e con la buona parola e l'esempio cristiano cercava pure di risanare le infermità spirituali. Geloso della sua purezza ed amantissimo della vita religiosa, pensava di entrare in un monastero, quando, morto il vescovo di Sebaste, venne eletto a succedergli. Da quell'istante la sua vita fu tutta spesa pel bene dei suoi fedeli. In quel tempo la persecuzione scatenata da Diocleziano e continuata da Licinio infuriava nell'Armenia per opera dei presidi Lisia ed Agricola. Quest'ultimo, appena prese possesso della sua sede, Sebaste, si pose con febbrile attività in cerca di Biagio, il vescovo di cui sentiva continuamente magnificare lo zelo. Ma il sagace pastore, per non lasciare i fedeli senza guida, ai primordi della procella, si era eclissato in una caverna del monte Argeo. 
Per moltissimo tempo rimase celato in quella solitudine, vivendo in continua preghiera e continuando sempre il governo della Chiesa con messaggi segreti. Un giorno però un drappello di soldati mandati alla caccia delle belve per i giochi dell'anfiteatro, seguendo le orme delle fiere, giunsero alla sua grotta. Saputo che egli era precisamente il vescovo Biagio, lo arrestarono subito e lo condussero al preside. 
Il tragitto dal monte alla città fu un vero trionfo, perchè il popolo, nonostante il pericolo che correva, venne in folla a salutare colui che aveva in somma venerazione. Fra tanta gente corse anche una povera donna che, tenendo il suo povero bambino moribondo sulle sue braccia, scongiurava con molte lacrime il Santo a chiedere a Dio la guarigione del figlio. Una spina di pesce gli si era fermata in gola e pareva lo volesse soffocare da un momento all'altro. Biagio, mosso a compassione di quel bambino, sollevò gli occhi al cielo e fece sul sofferente il segno della croce.



Affresco medievale raffigurante il Santo dalla chiesa omonima a Zugliano (Vicenza).




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domenica 2 febbraio 2025

Purificazione della BVM (Candelora) a Ferrara


Santa Messa letta alle ore 18:00 preceduta dall’Adorazione Eucaristica alle ore 17:00.
Presso la chiesa di Santa Chiara in Corso Giovecca 179, Ferrara.
Celebrante don Davide Benini.

(photo by Alessandro Franzoni)






VANGELO

In illo témpore: Postquam impleti sunt dies purgatiónis Maríæ, secúndum legem Moysi, tulérunt Iesum in Ierúsalem, ut sísterent eum Dómino, sicut scriptum est in lege Dómini: Quia omne masculínum adapériens vulvam sanctum Dómino vocábitur. Et ut darent hóstiam, secúndum quod dictum est in lege Dómini, par túrturum aut duos pullos columbárum. Et ecce, homo erat in Ierúsalem, cui nomen Símeon, et homo iste iustus et timorátus, exspéctans consolatiónem Israël, et Spíritus Sanctus erat in eo. Et respónsum accéperat a Spíritu Sancto, non visúrum se mortem, nisi prius vidéret Christum Dómini. Et venit in spíritu in templum. Et cum indúcerent púerum Iesum parentes eius, ut fácerent secúndum consuetúdinem legis pro eo: et ipse accépit eum in ulnas suas, et benedíxit Deum, et dixit: Nunc dimíttis servum tuum, Dómine, secúndum verbum tuum in pace: Quia vidérunt óculi mei salutáre tuum: Quod parásti ante fáciem ómnium populórum: Lumen ad revelatiónem géntium et glóriam plebis tuæ Israël.

Vangelo di Luca 2, 22 - 32

Traduzione:

In quel tempo: Compiutisi i giorni della purificazione di Maria, secondo la legge di Mosè, portarono Gesú a Gerusalemme per presentarlo al Signore, come è scritto nella legge di Dio: Ogni maschio primogénito sarà consacrato al Signore; e per fare l’offerta, come è scritto nella legge di Dio: un paio di tortore o due piccoli colombi. Vi era allora in Gerusalemme un uomo chiamato Simone, e quest’uomo giusto e timorato aspettava la consolazione di Israele, e lo Spirito Santo era in lui. E lo Spirito Santo gli aveva rivelato che non sarebbe morto prima di vedere l’Unto del Signore. Condotto dallo Spirito andò al tempio. E quando i parenti vi recarono il bambino Gesú per adempiere per lui alla consuetudine della legge: questi lo prese in braccio e benedisse Dio, dicendo: Adesso lascia, o Signore, che il tuo servo se ne vada in pace, secondo la tua parola: Perché gli occhi miei hanno veduta la salvezza che hai preparato per tutti i popoli: Luce per illuminare le nazioni e gloria del popolo tuo Israele.





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sabato 1 febbraio 2025

1 febbraio: sant'Ignazio vescovo


Francesco Solimena, sant'Ignazio vescovo, XVIII secolo.

(photo by Giuliano Zoroddu)




VANGELO

In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis: Amen, amen, dico vobis, nisi granum fruménti cadens in terram, mórtuum fúerit, ipsum solum manet: si autem mórtuum fúerit, multum fructum affért. Qui amat ánimam suam, perdet eam: et qui odit ánimam suam in hoc mundo, in vitam ætérnam custódit eam. Si quis mihi mínistrat, me sequátur: et ubi sum ego, illic et miníster meus erit. Si quis mihi ministráverit, honorificábit eum Pater meus.

Vangelo di Giovanni 12, 24 - 25

Traduzione:

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità, in verità vi dico: se il chicco di frumento gettato in terra non muore, rimane infecondo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo, la salverà per la vita eterna. Se uno mi vuol servire mi segua; e dove sono io, ci sarà pure il mio Servo. Se uno mi serve lo onorerà il Padre mio».


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venerdì 31 gennaio 2025

31 gennaio: San Giovanni Bosco


Giuseppe Rollini, San Giovanni Bosco, dipinto.

(foto dal web)




VANGELO

In illo témpore: Accessérunt discípuli ad Iesum dicéntes: Quis, putas, maior est in regno cælórum? Et ad vocans Iesus párvulum, státuit eum in médio eórum, et dixit: Amen dico vobis, nisi convérsi fueritis, et efficiámini sicut párvuli, non intrábitis in regnum coelórum. Quicúmque ergo humiliáverit se sicut párvulus iste, hic est maior in regno coelórum. Et qui suscéperit unum párvulum talem in nómine meo, me súscipit.

Vangelo di Matteo 18, 1 - 5

Traduzione:

In quel tempo, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli chiesero: «Chi- è dunque il più grande nel regno dei cieli?». E Gesù, chiamato a sé un fanciullo, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come fanciulli, non entrerete nel regno dei cieli. Chi dunque si farà piccolo come questo fanciullo, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglie nel mio nome un fanciullo come questo, accoglie me».


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giovedì 30 gennaio 2025

30 gennaio: santa Martina


Reliquiario del capo di Santa Martina esposta sull'altare della Santa nella chiesa dei SS Luca e Martina a Roma.

(photo by Giuliano Zoroddu)




VANGELO

In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis parábolam hanc: Simile erit regnum coelórum decem virgínibus: quæ, accipiéntes lámpades suas, exiérunt óbviam sponso et sponsæ. Quinque autem ex eis erant fátuæ, et quinque prudéntes: sed quinque fátuæ, accéptis lampádibus, non sumpsérunt óleum secum: prudéntes vero accepérunt óleum in vasis suis cum lampádibus. Horam autem faciénte sponso, dormitavérunt omnes et dormiérunt. Média autem nocte clamor factus est: Ecce, sponsus venit, exíte óbviam ei. Tunc surrexérunt omnes vírgines illae, et ornavérunt lámpades suas. Fátuæ autem sapiéntibus dixérunt: Date nobis de óleo vestro: quia lámpades nostræ exstinguúntur. Respondérunt prudéntes, dicéntes: Ne forte non suffíciat nobis et vobis, ite pótius ad vendéntes, et émite vobis. Dum autem irent émere, venit sponsus: et quæ parátæ erant, intravérunt cum eo ad núptias, et clausa est iánua. Novíssime vero véniunt et réliquæ vírgines, dicéntes: Dómine, Dómine, áperi nobis. At ille respóndens, ait: Amen, dico vobis, néscio vos. Vigiláte ítaque, quia nescítis diem neque horam.

Vangelo di Matteo 25, 1 - 13

Traduzione:

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo e alla sposa. Ma cinque di esse erano stolte e cinque prudenti. Le cinque stolte, nel prendere le lampade, non presero l'olio con sé; le prudenti, invece, insieme con le lampade presero anche l'olio, nei loro vasi. Tardando a venire lo sposo, si assopirono tutte e si addormentarono. Ma a mezzanotte si udì un clamore: “Ecco viene lo sposo: uscitegli incontro”. Allora tutte le vergini si alzarono e prepararono le loro lampade. E dissero le stolte alle prudenti: “Dateci un po' del vostro olio, poiché le nostre lampade stanno per spegnersi”. Risposero le prudenti dicendo: “Non basterebbe né a noi, né a voi: andate piuttosto dai rivenditori e compratevene”. Mentre esse andavano, giunse lo Sposo; e quelle che erano pronte entrarono con lui alla festa nuziale, e la porta fu chiusa. All'ultimo momento, giunsero anche le altre vergini e dicevano: O Signore, Signore, aprici!". Ma egli rispose: “In verità vi dico: non vi conosco”. Vigilate, dunque, poiché non sapete né il giorno né l'ora».


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mercoledì 29 gennaio 2025

29 gennaio: san Francesco di Sales


Prefazio proprio di San Francesco di Sales, da un Messale edito nel Regno delle Due Sicilie.



VANGELO

In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis: Vos estis sal terræ. Quod si sal evanúerit, in quo saliétur? Ad níhilum valet ultra, nisi ut mittátur foras, et conculcétur ab homínibus. Vos estis lux mundi. Non potest cívitas abscóndi supra montem pósita. Neque accéndunt lucérnam, et ponunt eam sub módio, sed super candelábrum, ut lúceat ómnibus qui in domo sunt. Sic lúceat lux vestra coram homínibus, ut vídeant ópera vestra bona, et gloríficent Patrem vestrum, qui in cœlis est. Nolíte putáre, quóniam veni sólvere legem aut prophétas: non veni sólvere, sed adimplére. Amen, quippe dico vobis, donec tránseat cœlum et terra, iota unum aut unus apex non præteríbit a lege, donec ómnia fiant. Qui ergo solvet unum de mandátis istis mínimis, et docúerit sic hómines, mínimus vocábitur in regno cœlórum: qui autem fécerit et docúerit, hic magnus vocábitur in regno cœlórum.

Vangelo di Matteo 5, 13 - 19

Traduzione:

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra. E se il sale perde la sua virtù, come lo si riattiverà? Non è più buono che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo. Non può rimanere nascosta una città posta sopra un monte. Né si accende la lucerna per riporla sotto il moggio, ma sul candeliere, perché faccia lume a quanti sono in casa. Così risplenda la vostra luce dinanzi agli uomini, affinché vedano le vostre opere buone e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli. Non crediate che io sia venuto ad abrogare la Legge o i Profeti, ma a completare. In verità vi dico che finché non passi il cielo e la terra non passerà un solo iota o un apice solo della Legge, che tutto non sia compiuto. Chi pertanto violerà uno dei minimi di questi comandamenti e insegnerà così agli uomini, sarà tenuto minimo nel regno dei cieli; ma colui che avrà operato ed insegnato, sarà tenuto grande nel regno dei cieli».





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martedì 28 gennaio 2025

28 gennaio: San Pietro da Nola


(photo by Alessandro Franzoni)




VANGELO

In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis: Nolíte timére, pusíllus grex, quia complácuit Patri vestro dare vobis regnum. Véndite quæ possidétis, et date eleemósynam. Fácite vobis sácculos, qui non veteráscunt, thesáurum non deficiéntem in cœlis: quo fur non apprópiat, neque tínea corrúmpit. Ubi enim thesáurus vester est, ibi et cor vestrum erit.

Vangelo di Luca 12. 32 - 34

Traduzione:

At that time, Jesus said to His disciples, Do not be afraid, little flock, for it has pleased your Father to give you the kingdom. Sell what you have and give alms. Make for yourselves purses that do not grow old, a treasure unfailing in heaven, where neither thief draws near nor moth destroys. For where your treasure is, there also will your heart be.


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lunedì 27 gennaio 2025

27 gennaio: san Giovanni Crisostomo


Sebastiano del Piombo, Pala di San Giovanni Crisostomo, olio su tela, chiesa di San Giovanni Crisostomo a Venezia.

(photo by Wikipedia)




VANGELO

In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis: Vos estis sal terræ. Quod si sal evanúerit, in quo saliétur? Ad níhilum valet ultra, nisi ut mittátur foras, et conculcétur ab homínibus. Vos estis lux mundi. Non potest cívitas abscóndi supra montem pósita. Neque accéndunt lucérnam, et ponunt eam sub módio, sed super candelábrum, ut lúceat ómnibus qui in domo sunt. Sic lúceat lux vestra coram homínibus, ut vídeant ópera vestra bona, et gloríficent Patrem vestrum, qui in cœlis est. Nolíte putáre, quóniam veni sólvere legem aut prophétas: non veni sólvere, sed adimplére. Amen, quippe dico vobis, donec tránseat cœlum et terra, iota unum aut unus apex non præteríbit a lege, donec ómnia fiant. Qui ergo sólverit unum de mandátis istis mínimis, et docúerit sic hómines, mínimus vocábitur in regno cœlórum: qui autem fécerit et docúerit, hic magnus vocábitur in regno cœlórum.

Vangelo di Matteo 5, 13 - 19

Traduzione:

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra. E se il sale perde la sua virtù, come lo si riattiverà? Non è più buono che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo. Non può rimanere nascosta una città posta sopra un monte. Né si accende la lucerna per riporla sotto il moggio, ma sul candeliere, perché faccia lume a quanti sono in casa. Così risplenda la vostra luce dinanzi agli uomini, affinché vedano le vostre opere buone e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli. Non crediate che io sia venuto ad abrogare la Legge o i Profeti, ma a completare. In verità vi dico che finché non passi il cielo e la terra non passerà un solo iota o un apice solo della Legge, che tutto non sia compiuto. Chi pertanto violerà uno dei minimi di questi comandamenti e insegnerà così agli uomini, sarà tenuto minimo nel regno dei cieli; ma colui che avrà operato ed insegnato, sarà tenuto grande nel regno dei cieli».


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domenica 26 gennaio 2025

Terza domenica dopo l’Epifania a Roma


Santa Messa letta alle ore 16:00 presso la chiesa di sant'Anna in Laterano in via Merulana a Roma, preceduta dalla recita del Santo Rosario alle ore 15:30.
Celebrante mons M.Agostini.

(photo by Alessandro Franzoni)




VANGELO

In illo témpore: Cum descendísset Iesus de monte, secútæ sunt eum turbæ multæ: et ecce, leprósus véniens adorábat eum, dicens: Dómine, si vis, potes me mundáre. Et exténdens Iesus manum, tétigit eum, dicens: Volo. Mundáre. Et conféstim mundáta est lepra eius. Et ait illi Iesus: Vide, némini díxeris: sed vade, osténde te sacerdóti, et offer munus, quod præcépit Móyses, in testimónium illis. Cum autem introísset Caphárnaum, accéssit ad eum centúrio, rogans eum et dicens: Dómine, puer meus iacet in domo paralýticus, et male torquetur. Et ait illi Iesus: Ego véniam, et curábo eum. Et respóndens centúrio, ait: Dómine, non sum dignus, ut intres sub tectum meum: sed tantum dic verbo, et sanábitur puer meus. Nam et ego homo sum sub potestáte constitútus, habens sub me mílites, et dico huic: Vade, et vadit; et alii: Veni, et venit; et servo meo: Fac hoc, et facit. Audiens autem Iesus, mirátus est, et sequéntibus se dixit: Amen, dico vobis, non inveni tantam fidem in Israël. Dico autem vobis, quod multi ab Oriénte et Occidénte vénient, et recúmbent cum Abraham et Isaac et Iacob in regno cœlórum: fílii autem regni eiiciéntur in ténebras exterióres: ibi erit fletus et stridor déntium. Et dixit Iesus centurióni: Vade et, sicut credidísti, fiat tibi. Et sanátus est puer in illa hora.

Vangelo di Matteo 8, 1 - 13

Traduzione:

In quel tempo: Essendo Gesù disceso dal monte, lo seguirono molte turbe: ed ecco un lebbroso che, accostatosi, lo adorava, dicendo: Signore, se vuoi, puoi mondarmi. Gesù, stesa la mano, lo toccò, dicendo: Lo voglio. Sii Mondato. E tosto la sua lebbra fu guarita. E Gesù gli disse: Guarda di non dirlo ad alcuno: ma va, mòstrati ai sacerdoti, e offri quanto prescritto da Mosè, onde serva a loro di testimonianza. Entrato poi in Cafàrnao, andò a trovarlo un centurione, raccomandandosi e dicendo: Signore, il mio servo giace in casa, paralitico, ed è malamente tormentato. E Gesù gli rispose: Verrò, e lo guarirò. E il centurione disse: Signore, non son degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ solo una parola e il mio servo sarà guarito. Perché anch’io, sebbene soggetto ad altri, ho sotto di me dei soldati, e dico a uno: Va, ed egli va; e all’altro: Vieni, ed egli viene; e al mio servo: Fai questo, ed egli lo fa. Gesù, udite queste parole, ne restò ammirato, e a coloro che lo seguivano, disse: Non ho trovato fede così grande in Israele. Vi dico perciò che molti verranno da Oriente e da Occidente e siederanno con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, ma i figli del regno saranno gettati nelle tenebre esteriori: ove sarà pianto e stridore di denti. Allora Gesù disse al centurione: Va, e ti sia fatto come hai creduto. E in quel momento il servo fu guarito.


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