domenica 22 gennaio 2023

Terza domenica dopo l'Epifania a Venezia


Santa Messa cantata alle ore 11:00 presso la chiesa di San Simon Piccolo (fronte stazione ferroviaria) a Venezia.
Celebrante don Joseph Kramer FSSP.

(photo by Alessandro Franzoni)




VANGELO

In illo témpore: Cum descendísset Iesus de monte, secútæ sunt eum turbæ multæ: et ecce, leprósus véniens adorábat eum, dicens: Dómine, si vis, potes me mundáre. Et exténdens Iesus manum, tétigit eum, dicens: Volo. Mundáre. Et conféstim mundáta est lepra eius. Et ait illi Iesus: Vide, némini díxeris: sed vade, osténde te sacerdóti, et offer munus, quod præcépit Móyses, in testimónium illis. Cum autem introísset Caphárnaum, accéssit ad eum centúrio, rogans eum et dicens: Dómine, puer meus iacet in domo paralýticus, et male torquetur. Et ait illi Iesus: Ego véniam, et curábo eum. Et respóndens centúrio, ait: Dómine, non sum dignus, ut intres sub tectum meum: sed tantum dic verbo, et sanábitur puer meus. Nam et ego homo sum sub potestáte constitútus, habens sub me mílites, et dico huic: Vade, et vadit; et alii: Veni, et venit; et servo meo: Fac hoc, et facit. Audiens autem Iesus, mirátus est, et sequéntibus se dixit: Amen, dico vobis, non inveni tantam fidem in Israël. Dico autem vobis, quod multi ab Oriénte et Occidénte vénient, et recúmbent cum Abraham et Isaac et Iacob in regno cœlórum: fílii autem regni eiiciéntur in ténebras exterióres: ibi erit fletus et stridor déntium. Et dixit Iesus centurióni: Vade et, sicut credidísti, fiat tibi. Et sanátus est puer in illa hora.

Vangelo secondo Matteo 8, 1 - 13

Traduzione:

In quel tempo: Essendo Gesù disceso dal monte, lo seguirono molte turbe: ed ecco un lebbroso che, accostatosi, lo adorava, dicendo: Signore, se vuoi, puoi mondarmi. Gesù, stesa la mano, lo toccò, dicendo: Lo voglio. Sii Mondato. E tosto la sua lebbra fu guarita. E Gesù gli disse: Guarda di non dirlo ad alcuno: ma va, mòstrati ai sacerdoti, e offri quanto prescritto da Mosè, onde serva a loro di testimonianza. Entrato poi in Cafàrnao, andò a trovarlo un centurione, raccomandandosi e dicendo: Signore, il mio servo giace in casa, paralitico, ed è malamente tormentato. E Gesù gli rispose: Verrò, e lo guarirò. E il centurione disse: Signore, non son degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ solo una parola e il mio servo sarà guarito. Perché anch’io, sebbene soggetto ad altri, ho sotto di me dei soldati, e dico a uno: Va, ed egli va; e all’altro: Vieni, ed egli viene; e al mio servo: Fai questo, ed egli lo fa. Gesù, udite queste parole, ne restò ammirato, e a coloro che lo seguivano, disse: Non ho trovato fede così grande in Israele. Vi dico perciò che molti verranno da Oriente e da Occidente e siederanno con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, ma i figli del regno saranno gettati nelle tenebre esteriori: ove sarà pianto e stridore di denti. Allora Gesù disse al centurione: Va, e ti sia fatto come hai creduto. E in quel momento il servo fu guarito.


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domenica 15 gennaio 2023

Seconda domenica dopo l'Epifania a Venezia


Santa Messa letta alle ore 11:00 presso la chiesa di San Simon Piccolo (fronte stazione ferroviaria) a Venezia.
Celebrante don Joseph Kramer FSSP.

(photo by Alessandro Franzoni)






VANGELO

In illo témpore: Núptiæ factæ sunt in Cana Galilǽæ: et erat Mater Iesu ibi. Vocátus est autem et Iesus, et discípuli eius ad núptias. Et deficiénte vino, dicit Mater Iesu ad eum: Vinum non habent. Et dicit ei Iesus: Quid mihi et tibi est, mulier? nondum venit hora mea. Dicit Mater eius minístris: Quodcúmque díxerit vobis, fácite. Erant autem ibi lapídeæ hýdriæ sex pósitæ secúndum purificatiónem Iudæórum, capiéntes síngulæ metrétas binas vel ternas. Dicit eis Iesus: Implete hýdrias aqua. Et implevérunt eas usque ad summum. Et dicit eis Iesus: Hauríte nunc, et ferte architriclíno. Et tulérunt. Ut autem gustávit architriclínus aquam vinum fáctam, et non sciébat unde esset, minístri autem sciébant, qui háuserant aquam: vocat sponsum architriclínus, et dicit ei: Omnis homo primum bonum vinum ponit: et cum inebriáti fúerint, tunc id, quod detérius est. Tu autem servásti bonum vinum usque adhuc. Hoc fecit inítium signórum Iesus in Cana Galilǽæ: et manifestávit glóriam suam, et credidérunt in eum discípuli eius.

Vangelo secondo Giovanni 2, 1 - 11

Traduzione:

In quel tempo: Vi furono delle nozze in Cana di Galilea, e li vi era la Madre di Gesù. E alle nozze fu invitato anche Gesù con i suoi discepoli. Venuto a mancare il vino, la Madre di Gesù disse a Lui: Non hanno più vino. E Gesù rispose: Che ho a che fare con te, o donna? La mia ora non è ancora venuta. Disse sua Madre ai domestici: Fate tutto quello che vi dirà. Orbene, vi erano lì sei pile di pietra, preparate per la purificazione dei Giudei, ciascuna contenente due o tre metrete. Gesù disse loro: Empite d’acqua le pile. E le empirono fino all’orlo. Gesù disse: Adesso attingete e portate al maestro di tavola. E portarono. E il maestro di tavola, non appena ebbe assaggiato l’acqua mutata in vino, non sapeva donde l’avessero attinta, ma i domestici lo sapevano; chiamato lo sposo gli disse: Tutti servono da principio il vino migliore, e danno il meno buono quando sono brilli, ma tu hai conservato il vino migliore fino ad ora. Così Gesù, in Cana di Galilea dette inizio ai miracoli, e manifestò la sua gloria, e i suoi discepoli credettero in lui.


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martedì 10 gennaio 2023

10 gennaio: beato Gregorio X (Arezzo)


Zurbaran, Papa Gregorio rende omaggio a San Bonaventura, olio su tela, ora al Museo del Louvre, Parigi.

(foto dal Web)




In breve

Oggi 10 gennaio 2020, si festeggia ad Arézzo, nella Toscana, il beato Gregorio decimo, nativo di Piacènza, il quale, da Arcidiacono di Liégi eletto Sommo Pontefice, celebrò il secondo Concilio di Lione, ricevette i Greci nell'unità della fede, compose i dissidi dei cristiani, deliberò la riconquista della Terra Santa e si rese sommamente benemerito di tutta la Chiesa, che governò santissimamente.
Siamo agli inizi del 1271, e si fatica a trovare un successore di Papa Clemente IV, morto il 29 novembre 1268. Riuniti in conclave a Viterbo da oltre due anni, i cardinali non riescono ad accordarsi a causa dei veti incrociati posti dalle dinastie angioina (Francia) e sveva (Germania), allora intente a contendersi la nostra penisola. Vane si rivelarono le pressioni esercitate dai magistrati di Viterbo, tanto da rendersi necessaria una sorta di insurrezione popolare che portò a tagliare i viveri ai cardinali ed a scoperchiare il tetto del palazzo.
Nessuno dei cardinali papabili risultava gradito ad ambo le fazioni, ma un’idea del grande Dottore francescano, San Bonaventura, lasciò intravedere uno spiraglio: “Facciamo Papa uno che non sia cardinale”. Fu così che il 1° settembre 1271 venne eletto al soglio pontificio Tedaldo Visconti. Era nato a Piacenza nel 1210, non era neppure sacerdote, pur avendo la dignità di arcidiacono di Liegi ed essendo stato segretario di cardinali, nonché diplomatico esperto. Al momento dell’elezione si trovava in Palestina, cappellano dei crociati, dove lo raggiunsero i messaggeri onde comunicargli la sbalorditiva notizia; “Ti hanno fatto Papa, devi venire a Roma!”. Solo il 27 marzo seguente poté a Roma essere consacrato vescovo ed incoronato Papa, assumendo il nome di Gregorio X.
Anziché rimanere vittima delle lotte tra fazioni, suo ambizioso programma fu la liberazione della Terra Santa, impegnando in questa impresa i cristiani d’Oriente e Occidente, già lacerati da secolari divisioni. Onde ricomporre le divisioni tra i cristiani e raggiungere l’ambizioso obiettivo, convocò il secondo Concilio Ecumenico di Lione, cui presero parte anche i rappresentati Ortodossi. Papa Gregorio X scelse come suoi teologi San Tommaso d'Aquino, che morì prima di arrivare, e San Bonaventura da Bagnoregio, che invece morì a Lione.
Fu stabilita la riunificazione delle Chiese, che però non si concretizzò nei fatti. Si teorizzò una nuova crociata, ma non si giunse a liberare proprio nulla. Il papa avrebbe desiderato parteciparvi in prima persona, ma morì presso Arezzo nel viaggio di ritorno a Roma il 10 gennaio 1276, ormai stanco ed ammalato.
Uomo delle grandi imprese non adempiute, non manco però il fiorire di uno spontaneo culto popolare verso la sua figura a Liegi, Lione, Piacenza e Arezzo, meritandogli così la beatificazione da parte di Clemente XI nel 1713. Le sue reliquie riposano ancora oggi nella cattedrale di Arezzo.

venerdì 6 gennaio 2023

Epifania di NSGC a Venezia


Santa Messa alle ore 11:00 presso la chiesa di San Simon Piccolo a Venezia (fronte stazione ferroviaria).
Celebrante don Joseph Kramer FSSP.

(photo by Alessandro Franzoni)






VANGELO

Cum natus esset Iesus in Béthlehem Iuda in diébus Heródis regis, ecce, Magi ab Oriénte venerunt Ierosólymam, dicéntes: Ubi est, qui natus est rex Iudæórum? Vidimus enim stellam eius in Oriénte, et vénimus adoráre eum. Audiens autem Heródes rex, turbatus est, et omnis Ierosólyma cum illo. Et cóngregans omnes principes sacerdotum et scribas pópuli, sciscitabátur ab eis, ubi Christus nasceretur. At illi dixérunt ei: In Béthlehem Iudæ: sic enim scriptum est per Prophétam: Et tu, Béthlehem terra Iuda, nequaquam mínima es in princípibus Iuda; ex te enim éxiet dux, qui regat pópulum meum Israël. Tunc Heródes, clam vocátis Magis, diligénter dídicit ab eis tempus stellæ, quæ appáruit eis: et mittens illos in Béthlehem, dixit: Ite, et interrogáte diligénter de púero: et cum invenéritis, renuntiáte mihi, ut et ego véniens adórem eum. Qui cum audíssent regem, abiérunt. Et ecce, stella, quam víderant in Oriénte, antecedébat eos, usque dum véniens staret supra, ubi erat Puer. Vidéntes autem stellam, gavísi sunt gáudio magno valde. Et intrántes domum, invenérunt Púerum cum María Matre eius, et procidéntes adoravérunt eum. Et, apértis thesáuris suis, obtulérunt ei múnera, aurum, thus et myrrham. Et re sponso accépto in somnis, ne redírent ad Heródem, per aliam viam revérsi sunt in regiónem suam.

Vangelo di Matteo 2, 1 - 12

Traduzione:

Nato Gesú, in Betlemme di Giuda, al tempo del re Erode, ecco arrivare dei Magi dall’Oriente, dicendo: Dov’è nato il Re dei Giudei? Abbiamo visto la sua stella in Oriente e siamo venuti per adorarlo. Sentite tali cose, il re Erode si turbò, e con lui tutta Gerusalemme. E, adunati tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, voleva sapere da loro dove doveva nascere Cristo. E questi gli risposero: A Betlemme di Giuda, perché cosí è stato scritto dal Profeta: E tu Betlemme, terra di Giuda, non sei la minima tra i príncipi di Giuda: poiché da te uscirà il duce che reggerà il mio popolo Israele. Allora Erode, chiamati a sé di nascosto i Magi, si informò minutamente circa il tempo dell’apparizione della stella e, mandandoli a Betlemme, disse loro: Andate e cercate diligentemente il bambino, e quando l’avrete trovato fatemelo sapere, affinché io pure venga ad adorarlo. Quelli, udito il re, partirono: ed ecco che la stella che avevano già vista ad Oriente li precedeva, finché, arrivata sopra il luogo dov’era il bambino, si fermò. Veduta la stella, i Magi gioirono di grandissima gioia, ed entrati nella casa trovarono il bambino con Maria sua madre e prostratisi, lo adorarono. E aperti i loro tesori, gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti poi in sogno di non passare da Erode, tornarono al loro paese per un altra strada.


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