martedì 13 marzo 2018

Martedì dopo la IV domenica di Quaresima a Roma


Santa Messa privata.
Celebrante don Giorgio Lenzi IBP, presso la chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini, Roma.
Martedì dopo la IV domenica di Quaresima.

(photo by Alessandro Franzoni)




VANGELO

In illo témpore: Iam die festo mediánte, ascendit Iesus in templum, et docébat. Et mirabántur Iudæi, dicéntes: Quómodo hic lítteras scit, cum non didícerit? Respóndit eis Iesus et dixit: Mea doctrína non est mea, sed eius, qui misit me. Si quis volúerit voluntátem eius fácere, cognóscet de doctrína, utrum ex Deo sit, an ego a meípso loquar. Qui a semetípso lóquitur, glóriam própriam quærit. Qui autem quærit glóriam eius, qui misit eum, hic verax est, et iniustítia in illo non est. Nonne Móyses dedit vobis legem: et nemo ex vobis facit legem? quid me quæritis interfícere ? Respóndit turba, et dixit: Dæmónium habes: quis te quærit interfícere ? Respóndit Iesus et dixit eis: Unum opus feci, et omnes mirámini. Proptérea Móyses dedit vobis circumcisiónem -non quia ex Móyse est, sed ex pátribus: - et in sábbato circumcíditis hóminem. Si circumcisiónem accipit homo in sábbato, ut non solvátur lex Móysi: mihi indignámini, quia totum hóminem sanum feci in sábbato? Nolíte iudicáre secúndum fáciem, sed iustum iudícium iudicáte. Dicébant ergo quidam ex Ierosólymis: Nonne hic est, quem quærunt interfícere ? Et ecce, palam lóquitur, et nihil ei dicunt. Numquid vere cognovérunt príncipes, quia hic est Christus? Sed hunc scimus, unde sit: Christus autem, cum vénerit, nemo scit, unde sit. Clamábat ergo Iesus in templo docens, et dicens: Et me scitis et, unde sim, scitis, et a meípso non veni, sed est verus, qui misit me, quem vos nescítis. Ego scio eum, quia ab ipso sum, et ipse me misit. Quærébant ergo eum apprehéndere: et nemo misit in illum manus, quia nondum vénerat hora eius. De turba autem multi credidérunt in eum.

(Vangelo secondo Giovanni 7, 14 - 31)

Traduzione:

In quel tempo: nel bel mezzo della festa Gesù salì al tempio e si mise a insegnare. E i Giudei dicevano meravigliati: «Come sa di lettere senza averle mai studiate?». E Gesù rispose loro: «La mia dottrina non è mia, ma di chi mi ha mandato. Chi vuol fare la volontà di Lui conoscerà se la dottrina sia da Dio o se parlo da me stesso. Chi parla di sua autorità cerca la propria gloria; ma chi cerca la gloria di chi l'ha mandato, è verace, e non c'è in lui ingiustizia. Mosè non diede a voi la legge? Eppure nessuno di voi l'osserva. Perché cercate di uccidermi?». Rispose la gente: «Tu sei indemoniato; chi cerca di ucciderti?». E Gesù replicò: «Un'opera sola ho fatto e tutti ne siete meravigliati. Inoltre Mosè vi diede la circoncisione, non che essa venga da Mosè, ma bensì dai patriarchi: e voi circoncidete un uomo anche di sabato. Se circoncidendo un uomo di sabato, la legge di Mosè non è violata, vi adirate contro di me perché di sabato ho guarito un uomo tutto intero? Non giudicate secondo l'apparenza, ma giudicate con retto giudizio». Dicevano intanto alcuni di Gerusalemme: «Non è lui che cercan d'uccidere? Ed ecco, parla pubblicamente e non gli dicon nulla. Avrebbero forse i capi riconosciuto in lui il Cristo? Noi però sappiamo di dove è costui; ma il Cristo quando verrà, nessuno saprà donde sia». Allora Gesù, che insegnava nel tempio, disse ad alta voce: «Dunque conoscete me e conoscete donde sia; eppure io non sono venuto da me; ma Uno che è la stessa verità mi ha mandato, e voi non lo conoscete. Ma io lo conosco, perché sono da Lui ed egli mi ha mandato». Cercavano pertanto di prenderlo, ma nessuno gli mise le mani addosso, perché non era ancora venuta l'ora sua. Però molti della folla credettero in lui.

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