venerdì 25 maggio 2018

Venerdì delle Quattro Tempora di Pentecoste a Roma


Santa Messa letta presso la chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini, Roma.
Celebrante don Cyrille Sow FSSP.

(photo by Alessandro Franzoni)


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VANGELO

In illo témpore: Factum est in una diérum, et Iesus sedébat docens. Et erant pharisǽi sedéntes, et legis doctóres, qui vénerant ex omni castéllo Galilǽæ et Iudǽæ et Ierúsalem: et virtus Dómini erat ad sanándum eos. Et ecce, viri portántes in lecto hóminem, qui erat paralýticus: et quærébant eum inférre, et pónere ante eum. Et non inveniéntes, qua parte illum inférrent præ turba, ascendérunt supra tectum, et per tégulas summisérunt eum cum lecto in médium ante Iesum. Quorum fidem ut vidit, dixit: Homo, remittúntur tibi peccáta tua. Et cœpérunt cogitáre scribæ et pharisǽi, dicéntes: Quis est hic, qui lóquitur blasphémias ? Quis potest dimíttere peccáta nisi solus Deus? Ut cognóvit autem Iesus cogitatiónes eórum, respóndens dixit ad illos: Quid cogitátis in córdibus vestris? Quid est facílius dícere: Dimittúntur tibi peccáta, an dícere: Surge et ámbula? Ut autem sciátis, quia Fílius hóminis habet potestátem in terra dimitténdi peccáta: Tibi dico, surge, tolle lectum tuum et vade in domum tuam. Et conféstim consúrgens coram illis, tulit lectum, in quo iacébat: et ábiit in domum suam, magníficans Deum. Et stupor apprehéndit omnes et magnificábant Deum. Et repléti sunt timóre, dicéntes: Quia vídimus mirabília hódie.

Vangelo di Luca 5, 17 - 26

Traduzione:

In quel tempo: Gesù stava un giorno insegnando; e là attorno c’erano dei Farisei e dottori della legge, venuti da ogni paese della Galilea e della Giudea e da Gerusalemme; e la potenza del Signore lo guidava ad operare guarigioni. Ed ecco degli uomini portar sopra un letticciuolo un paralitico, e cercavano di introdurlo per posarglielo davanti. Ma non avendo trovato come introdurlo a motivo della calca, salirono sul tetto, e, di fra i tegoli, lo calarono giù col letticciuolo, in mezzo, davanti a Gesù. Egli, veduta la loro fede , disse: «Uomo, ti son rimessi i tuoi peccati». Allora gli Scribi e i Farisei cominciarono a pensare e dire: «hi è costui che dice bestemmie? Chi può rimettere i peccati se non Dio solo?». Ma Gesù, conosciuti i loro pensieri disse loro: «Che andate pensando nei vostri cuori? Cos'è più facile dire: “Ti son rimessi i peccati"”, o dire: "Levati. su e cammina?". Ebbene, affinché sappiate che il Figlio dell'uomo ha sulla terra il potere di rimettere i peccati, rivolgendosi al paralitico: "A te lo dico: levati, prendi il tuo lettuccio e vattene a casa tua!". E quello, subito rizzatosi in presenza di essi, prese il suo giaciglio e se ne andò a casa, glorificando Dio. E tutti, colmi di meraviglia, lodavano Iddio e, invasi da spavento, dicevano: «Oggi abbiamo visto delle cose meravigliose».


Cosa sono le Quattro Tempora?

Quattro serie di tre giorni di digiuno e di astinenza, istituite dalla Chiesa al principio delle quattro stagioni dell'anno. Secondo S. Leone Magno questo digiuno è di origine ebraica; altri autori vi scorgono la continuazione delle ferie romane di carattere agricolo (feriae messis, vindemiae, sementiciae). Il Liber Pontificalis ne attribuisce l'istituzione al papa Callisto I (222). Da principio si avevano solamente tre tempora (ieiunium mensis IV, VII, X); nel sec. VI S. Gregorio Magno le fissò definitivamente al mercoledì, venerdì e sabato che precedono le domeniche 2ª di quaresima, 1ª dopo la pentecoste, 3ª di settembre e 3ª dell'avvento. Nel sabato delle tempora fu stabilito il tempo normale delle sacre ordinazioni.

Bibl.: L. Fischer Die kirchlichen Quatember. Ihre Entstehung, Entwicklung, ecc., Monaco 1914.

(da Enciclopedia Treccani online)

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