martedì 29 ottobre 2019

Santa Messa privata a Roma


Santa Messa privata presso l'Altare di San Michele nella Basilica di San Pietro in Vaticano, Roma.
Celebrante don F.Rigger.

(photo by Alessandro Franzoni)






VANGELO

In illo témpore: Erat quidam régulus, cuius fílius infirmabátur Caphárnaum. Hic cum audísset, quia Iesus adveníret a Iudǽa in Galilǽam, ábiit ad eum, et rogábat eum, ut descénderet et sanáret fílium eius: incipiébat enim mori. Dixit ergo Iesus ad eum: Nisi signa et prodígia vidéritis, non créditis. Dicit ad eum régulus: Dómine, descénde, priúsquam moriátur fílius meus. Dicit ei Iesus: Vade, fílius tuus vivit. Crédidit homo sermóni, quem dixit ei Iesus, et ibat. Iam autem eo descendénte, servi occurrérunt ei et nuntiavérunt, dicéntes, quia fílius eius víveret. Interrogábat ergo horam ab eis, in qua mélius habúerit. Et dixérunt ei: Quia heri hora séptima relíquit eum febris. Cognóvit ergo pater, quia illa hora erat, in qua dixit ei Iesus: Fílius tuus vivit: et crédidit ipse et domus eius tota.

(Vangelo secondo Giovanni 4, 46 - 53)

Traduzione:

In quel tempo: Vi era a Cafàrnao un certo regolo, il cui figlio era malato. Avendo udito che Gesú dalla Giudea veniva in Galilea, andò da lui e lo pregò perché andasse a sanare suo figlio, che stava per morire. Gesú gli disse: Se non vedete miracoli e prodigi non credete. Gli rispose il regolo: Vieni, Signore, prima che mio figlio muoia. Gesú gli disse: Va, tuo figlio vive. Quell’uomo prestò fede alle parole di Gesú e partí. E mentre era già per strada, gli corsero incontro i servi e gli annunziarono che suo figlio viveva. Allora domandò loro in che ora avesse incominciato a star meglio, e quelli risposero: Ieri, all’ora settima, lo lasciò la febbre. Il padre allora riconobbe che quella era l’ora stessa in cui Gesú gli aveva detto: Tuo figlio vive. E credette lui e tutta la sua casa.


lunedì 28 ottobre 2019

SS Simone e Giuda a Roma


Santa Messa letta seguita dalla recita del Santo Rosario.
Presso la chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini, Roma.
Celebrante don Cyrille Sow FSSP.

(photo by Alessandro Franzoni)


https://www.instagram.com/p/B4LIpF2I2jM/


VANGELO

In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis: Hæc mando vobis, ut diligátis ínvicem. Si mundus vos odit: scitóte, quia me priórem vobis odio hábuit. Si de mundo fuissétis, mundus quod suum erat dilígeret; quia vero de mundo non estis, sed ego elegi vos de mundo, proptérea odit vos mundus. Mementóte sermónis mei, quem ego dixi vobis: Non est servus maior dómino suo. Si me persecúti sunt, et vos persequántur: si sermónem meum servavérunt, et vestrum servábunt. Sed hæc ómnia fácient vobis propter nomen meum: quia nésciunt eum, qui misit me. Si non veníssent et locútus fuíssem eis, peccátum non háberent: nunc autem excusatiónem non habent de peccáto suo. Qui me odit: et Patrem meum odit. Si ópera non fecíssem in eis, quæ nemo álius fecit, peccátum non háberent: nunc autem et vidérunt et odérunt et me et Patrem meum. Sed ut adimpleátur sermo, qui in lege eórum scriptus est: Quia ódio habuérunt me gratis.

(Vangelo secondo Giovanni 15, 17 - 25)

Traduzione:

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Questo io vi ordino: di amarvi scambievolmente. Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se voi foste del mondo, esso amerebbe ciò che è suo; invece, perché non gli appartenete, avendovi io tratti di mezzo al mondo. per questo esso vi odia. Ricordatevi di quella parola che vi dissi: non si dà servo più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi, se hanno osservata la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma tutto questo ve lo faranno per causa del mio nome; perché non conoscono colui che mi ha mandato. Se non fossi venuto e non avessi parlato loro, non avrebbero colpa; ora poi non hanno scusa del loro peccato. Chi odia me, odia anche il Padre mio. Se non avessi compiuto tra loro opere tali che nessun altro mai fece, sarebbero senza colpa; ora però hanno veduto e hanno odiato me e il Padre mio. Ma deve adempiersi la parola scritta nella loro legge: “Mi odiarono senza motivo"».

domenica 27 ottobre 2019

Domenica di Cristo Re a Roma


Santa Messa letta alle ore 17:00 presso la chiesa di Sant'Anna al Laterano in via Merulana a Roma, preceduta dalla recita del Santo Rosario alle ore 16:30.
Celebrante odierno mons M.Agostini.

(photo by Alessandro Franzoni)


https://www.instagram.com/p/B4ISo0mFzIy/




VANGELO

In illo témpore: Dixit Pilátus ad Iesum: Tu es Rex Iudæórum? Respóndit Iesus: A temetípso hoc dicis, an álii dixérunt tibi de me? Respóndit Pilátus: Numquid ego Iudǽus sum? Gens tua et pontífices tradidérunt te mihi: quid fecísti? Respóndit Iesus: Regnum meum non est de hoc mundo. Si ex hoc mundo esset regnum meum, minístri mei útique decertárent, ut non tráderer Iudǽis: nunc autem regnum meum non est hinc. Dixit ítaque ei Pilátus: Ergo Rex es tu? Respóndit Iesus: Tu dicis, quia Rex sum ego. Ego in hoc natus sum et ad hoc veni in mundum, ut testimónium perhíbeam veritáti: omnis, qui est ex veritáte, audit vocem meam.

(Vangelo secondo Giovanni 18, 33 - 37)

Traduzione:

In quel tempo: Pilato disse a Gesú: Sei tu il Re dei Giudei? Gesú gli rispose: Lo dici da te, o altri te l’hanno detto di me? Rispose Pilato: Sono forse Giudeo? La tua gente e i sommi sacerdoti ti hanno messo nelle mie mani. Che cosa hai fatto? Rispose Gesú: Il mio regno non è di questo mondo; se fosse di questo mondo, i miei ministri certo si adopererebbero perché non fossi dato in potere ai Giudei: dunque il mio regno non è di quaggiú. Allora Pilato gli disse: Dunque tu sei Re? Rispose Gesú: È come dici, io sono re. Per questo sono nato e per questo sono venuto al mondo, a rendere testimonianza alla verità. Chiunque sta per la verità, ascolta la mia voce.


sabato 26 ottobre 2019

Pellegrinaggio "Populus Summorum Pontificum" ad Petri Sedem: seconda giornata


Santa Messa pontificale all'Altare della Cattedra presso la Basilica di San Pietro in Vaticano, Roma.
Celebrante mons D.Rey.
Santa Messa votiva di San Pietro Apostolo.
Sono intervenuti "Cantores Romani" diretti dal m. Aurelio Porfiri, che hanno eseguito brani di Da Palestrina e del maestro stesso.
All'Ordinario è stata cantata la "Missa Papae Marcelli" di Lorenzo Perosi.

(photo and video by Alessandro Franzoni)


https://www.instagram.com/p/B4Fn-cuo2vN/


Introito (Mihi autem):



Graduale - Alleluja (A.Porfiri):





Ave Verum (A.Porfiri):



Tu es Petrus (Da Palestrina):



Si ringrazia il m. Aurelio Porfiri e il Coro dei Cantori Romani da lui diretti per la gentile concessione della diffusione della sua musica.


Santa Maria in Sabbato a Roma


Santa Messa privata presso l’altare di San Michele Arcangelo nella Basilica di San Pietro in Vaticano, Roma.
Celebrante mons M.Agostini.

(photo by Alessandro Franzoni)


https://www.instagram.com/p/B4Egc6NlTct/




VANGELO

In illo témpore: Loquénte Iesu ad turbas, extóllens vocem quædam múlier de turba, dixit illi: Beátus venter, qui te portávit, et úbera, quæ suxísti. At ille dixit: Quinímmo beáti, qui áudiunt verbum Dei, et custódiunt illud.

(Vangelo secondo Luca 11, 27 - 28)

Traduzione:

In quel tempo, mentre Gesù parlava alla folla, avvenne che una donna, tra la folla, alzò la voce e disse: «Beato il seno che ti ha portato e il petto che ti ha nutrito». Ma egli disse: «Beati, piuttosto, coloro che ascoltano la parola di Dio, e la custodiscono».

venerdì 25 ottobre 2019

Pellegrinaggio "Populus Summorum Pontificum" ad Petri Sedem: prima giornata


Via Crucis presso la chiesa di san Luigi dei Francesi.

(photo by Alessandro Franzoni)






A seguire, Santa Messa solenne votiva della Santa Croce presso la Basilica di Santa Maria ad Martyres (Pantheon).





giovedì 24 ottobre 2019

San Raffaele Arcangelo a Roma


 Santa Messa privata presso l’altare di San Michele Arcangelo nella Basilica di San Pietro in Vaticano, Roma.
Celebrante mons M.Agostini.

(photo by Alessandro Franzoni)


https://www.instagram.com/p/B3_Xum6ImGC/




VANGELO

In illo témpore: Erat dies festus Iudæórum, et ascéndit Iesus Ierosólymam. Est autem Ierosólymis Probática piscína, quæ cognominátur hebráice Bethsaida, quinque pórticus habens. In his iacébat multitúdo magna languéntium, cæcórum, claudórum, aridórum exspectántium aquæ motum. Angelus autem Dómini descendébat secúndum tempus in piscínam, et movebátur aqua. Et, qui prior descendísset in piscínam post motiónem aquæ, sanus fiebat, a quacúmque detinebátur infirmitáte.

(Vangelo secondo Giovanni 5, 1 - 4)

Traduzione:

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Vegliate adunque perché non sapete a che ora verrà il vostro Signore. Abbiate però presente questo: che se il capo di famiglia sapesse a che ora il ladro ha da venire, veglierebbe certamente e non lascerebbe spogliare la sua casa. Quindi anche voi state preparati, perché nell'ora che non pensate il Figlio dell'uomo verrà. Chi è dunque quel servo fedele e prudente, preposto dal padrone ai suoi domestici per dar loro il cibo a suo tempo? Beato quel servo che il suo padrone quando viene, troverà a fare cosi. In verità vi dico che lo metterà a capo di tutte le sue sostanze».




Preghiera a San Raffaele Arcangelo

Celeste Medico, San Raffaele che hai guidato il giovane Tobia in un lungo viaggio e lo hai riportato sano e salvo da suo padre al quale hai reso la vista che aveva perso da molto tempo, permetti che ti chieda umilmente di guarirmi dai mali del corpo e dell’anima e di non abbandonarmi mai nel mio pellegrinaggio sulla terra, affinchè, sul tuo esempio possa essere fedele al mio Dio fino all’ultimo respiro.
Amen.



San Girolamo e l'Angelo, Guido Reni, Detroit Istitute of Arts.

(foto dal Web)

mercoledì 23 ottobre 2019

Sant'Antonio Maria Claret a Roma


Santa Messa letta presso la chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini, Roma.
Celebrante don Cyrille Sow FSSP.

(photo by Alessandro Franzoni)




VANGELO

In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis: Vigiláte ergo, quia nescítis qua hora Dóminus vester ventúrus sit. Illud autem scitóte, quóniam si sciret paterfamílias qua hora fur ventúrus esset, vigiláret útique, et non síneret pérfodi domum suam. Ideo et vos estóte paráti: quia qua nescítis hora Fílius hóminis ventúrus est. Quis, putas, est fidélis servus, et prudens, quem constítuit dóminus suus super famíliam suam ut det illis cibum in témpore? Beátus ille servus, quem cum vénerit dóminus eius, invénerit sic faciéntem. Amen dico vobis, quóniam super ómnia bona sua constítuet eum.

(Vangelo secondo Matteo 24, 42 - 47)

Traduzione:

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Vegliate adunque perché non sapete a che ora verrà il vostro Signore. Abbiate però presente questo: che se il capo di famiglia sapesse a che ora il ladro ha da venire, veglierebbe certamente e non lascerebbe spogliare la sua casa. Quindi anche voi state preparati, perché nell'ora che non pensate il Figlio dell'uomo verrà. Chi è dunque quel servo fedele e prudente, preposto dal padrone ai suoi domestici per dar loro il cibo a suo tempo? Beato quel servo che il suo padrone quando viene, troverà a fare cosi. In verità vi dico che lo metterà a capo di tutte le sue sostanze».

lunedì 21 ottobre 2019

Sant’Ilarione abate e Sant’Ursula e compagne Martiri a Roma


 Santa Messa privata presso l’altare di San Michele Arcangelo nella Basilica di San Pietro in Vaticano, Roma.
Ricorrenza liturgica di Sant’Ilarione abate e Sant’Ursula e compagne Martiri.
Celebrante mons M.Agostini.

(photo by Alessandro Franzoni)






VANGELO

In illo témpore: Loquebátur Iesus princípibus sacerdótum et pharisǽis in parábolis, dicens: Símile factum est regnum cœlórum hómini regi, qui fecit núptias fílio suo. Et misit servos suos vocáre invitátos ad nuptias, et nolébant veníre. Iterum misit álios servos, dicens: Dícite invitátis: Ecce, prándium meum parávi, tauri mei et altília occísa sunt, et ómnia paráta: veníte ad núptias. Illi autem neglexérunt: et abiérunt, álius in villam suam, álius vero ad negotiatiónem suam: réliqui vero tenuérunt servos eius, et contuméliis afféctos occidérunt. Rex autem cum audísset, iratus est: et, missis exercítibus suis, pérdidit homicídas illos et civitátem illórum succéndit. Tunc ait servis suis: Núptiæ quidem parátæ sunt, sed, qui invitáti erant, non fuérunt digni. Ite ergo ad exitus viárum et, quoscúmque invenéritis, vocáte ad núptias. Et egréssi servi eius in vias, congregavérunt omnes, quos invenérunt, malos et bonos: et implétæ sunt núptiæ discumbéntium. Intrávit autem rex, ut vidéret discumbéntes, et vidit ibi hóminem non vestítum veste nuptiáli. Et ait illi: Amíce, quómodo huc intrásti non habens vestem nuptiálem? At ille obmútuit. Tunc dixit rex minístris: Ligátis mánibus et pédibus eius, míttite eum in ténebras exterióres: ibi erit fletus et stridor déntium. Multi enim sunt vocáti, pauci vero elécti.

Vangelo di Matteo 22, 1 - 14

Traduzione:

In quel tempo: Gesú parlava ai príncipi dei sacerdoti e ai Farisei con parabole, dicendo: Il regno dei cieli è simile a un re, il quale celebrò le nozze del suo figlio: egli mandò i suoi servitori a chiamare gli invitati alle nozze; ma questi non volevano andare. Mandò di nuovo altri servitori a dire agli invitati: Il mio pranzo è già pronto: sono stati uccisi i miei tori e gli animali grassi, e tutto è pronto: venite alle nozze. Ma quelli non se ne curarono, e se ne andarono chi alla sua villa, chi al suo negozio. Altri poi, presi i servi di lui, li trattarono a contumelie e li uccisero. Udito ciò, il re si sdegnò: e mandate le sue milizie sterminò quegli omicidi e dette alle fiamme la loro città. Allora disse ai suoi servi: Le nozze sono pronte, ma quelli che erano stati invitati non furono degni. Andate, dunque agli angoli delle strade e quanti incontrerete chiamateli alle nozze. E andati i servi di lui per le strade, radunarono quanti trovarono, buoni e cattivi, sí che la sala del banchetto fu piena di convitati. Entrato il re per vedere i convitati, vide un uomo che non era in abito da nozze. E gli disse: Amico, come sei entrato qua, non avendo la veste nuziale? Ma quegli ammutolí. Allora il re disse ai suoi ministri: Legatelo mani e piedi, e gettatelo nelle tenebre esteriori: ivi sarà pianto e stridore di denti. Poiché molti sono i chiamati, e pochi gli eletti.


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domenica 20 ottobre 2019

Diciannovesima domenica dopo Pentecoste a Roma


Santa Messa letta alle ore 17:00 presso la chiesa di Sant'Anna al Laterano in via Merulana a Roma, preceduta dalla recita del Santo Rosario alle ore 16:30.
Celebrante odierno mons M.Agostini.

(photo by Alessandro Franzoni)


https://www.instagram.com/p/B32JbIYoXS0/




VANGELO

In illo témpore: Loquebátur Iesus princípibus sacerdótum et pharisǽis in parábolis, dicens: Símile factum est regnum cœlórum hómini regi, qui fecit núptias fílio suo. Et misit servos suos vocáre invitátos ad nuptias, et nolébant veníre. Iterum misit álios servos, dicens: Dícite invitátis: Ecce, prándium meum parávi, tauri mei et altília occísa sunt, et ómnia paráta: veníte ad núptias. Illi autem neglexérunt: et abiérunt, álius in villam suam, álius vero ad negotiatiónem suam: réliqui vero tenuérunt servos eius, et contuméliis afféctos occidérunt. Rex autem cum audísset, iratus est: et, missis exercítibus suis, pérdidit homicídas illos et civitátem illórum succéndit. Tunc ait servis suis: Núptiæ quidem parátæ sunt, sed, qui invitáti erant, non fuérunt digni. Ite ergo ad exitus viárum et, quoscúmque invenéritis, vocáte ad núptias. Et egréssi servi eius in vias, congregavérunt omnes, quos invenérunt, malos et bonos: et implétæ sunt núptiæ discumbéntium. Intrávit autem rex, ut vidéret discumbéntes, et vidit ibi hóminem non vestítum veste nuptiáli. Et ait illi: Amíce, quómodo huc intrásti non habens vestem nuptiálem? At ille obmútuit. Tunc dixit rex minístris: Ligátis mánibus et pédibus eius, míttite eum in ténebras exterióres: ibi erit fletus et stridor déntium. Multi enim sunt vocáti, pauci vero elécti.

(Vangelo secondo Matteo 22, 1 - 14)

Traduzione:

In quel tempo: Gesú parlava ai príncipi dei sacerdoti e ai Farisei con parabole, dicendo: Il regno dei cieli è simile a un re, il quale celebrò le nozze del suo figlio: egli mandò i suoi servitori a chiamare gli invitati alle nozze; ma questi non volevano andare. Mandò di nuovo altri servitori a dire agli invitati: Il mio pranzo è già pronto: sono stati uccisi i miei tori e gli animali grassi, e tutto è pronto: venite alle nozze. Ma quelli non se ne curarono, e se ne andarono chi alla sua villa, chi al suo negozio. Altri poi, presi i servi di lui, li trattarono a contumelie e li uccisero. Udito ciò, il re si sdegnò: e mandate le sue milizie sterminò quegli omicidi e dette alle fiamme la loro città. Allora disse ai suoi servi: Le nozze sono pronte, ma quelli che erano stati invitati non furono degni. Andate, dunque agli angoli delle strade e quanti incontrerete chiamateli alle nozze. E andati i servi di lui per le strade, radunarono quanti trovarono, buoni e cattivi, sí che la sala del banchetto fu piena di convitati. Entrato il re per vedere i convitati, vide un uomo che non era in abito da nozze. E gli disse: Amico, come sei entrato qua, non avendo la veste nuziale? Ma quegli ammutolí. Allora il re disse ai suoi ministri: Legatelo mani e piedi, e gettatelo nelle tenebre esteriori: ivi sarà pianto e stridore di denti. Poiché molti sono i chiamati, e pochi gli eletti.

sabato 19 ottobre 2019

San Pietro d'Alcantara a Roma


Santa Messa letta seguita dalla recita del Santo Rosario. 
Presso la chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini, Roma.

(photo by Alessandro Franzoni)


https://www.instagram.com/p/B31xnAdFPbe/


VANGELO

In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis: Nolíte timére, pusíllus grex, quia complácuit Patri vestro dare vobis regnum. Véndite quæ possidétis, et date eleemósynam. Fácite vobis sácculos, qui non veteráscunt, thesáurum non deficiéntem in cœlis: quo fur non apprópiat, neque tínea corrúmpit. Ubi enim thesáurus vester est, ibi et cor vestrum erit.

(Vangelo secondo Luca 12, 32 - 34)

Traduzione:

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Non temere, piccolo gregge, perché è piaciuto al Padre vostro di dare a voi il regno. Vendete i vostri beni e dateli in elemosina. Fatevi delle borse che non invecchiano, un tesoro che mai vien meno nei cieli, dove il ladro non giunge e la tignuola non consuma; dove è il vostro tesoro ci sarà pure il vostro cuore».


venerdì 18 ottobre 2019

San Luca a Roma


Santa Messa privata presso l'altare di San Michele Arcangelo alla Basilica di San Pietro in Vaticano.
Ricorrenza liturgica di San Luca Evangelista.
Celebrante mons M.Agostini.

(photo by Alessandro Franzoni)






VANGELO

In illo témpore: Designávit Dóminus et álios septuagínta duos: et misit illos binos ante faciem suam in omnem civitátem et locum, quo erat ipse ventúrus. Et dicebat illis: Messis quidem multa, operárii autem pauci. Rogáte ergo Dóminum messis, ut mittat operários in messem suam. Ite: ecce, ego mitto vos sicut agnos inter lupos. Nolite portáre sǽculum neque peram neque calceaménta; et néminem per viam salutavéritis. In quamcúmque domum intravéritis, primum dícite: Pax huic dómui: et si ibi fúerit fílius pacis, requiéscet super illum pax vestra: sin autem, ad vos revertétur. In eádem autem domo manéte, edentes et bibéntes quæ apud illos sunt: dignus est enim operárius mercéde sua. Nolíte transíre de domo in domum. Et in quamcúmque civitátem intravéritis, et suscéperint vos, manducáte quæ apponúntur vobis: et curáte infírmos, qui in illa sunt, et dícite illis: Appropinquávit in vos regnum Dei.

(Vangelo secondo Luca 10, 1 - 9)

Traduzione:

In quel tempo: Il Signore scelse anche altri settantadue discepoli e li mandò a due a due innanzi a sé in, ogni città e luogo dove egli era per andare. E diceva loro: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai per la sua mietitura. Andate! Ecco, io vi mando come agnelli in mezzo a lupi. Non portate né borsa, né sacca, né sandali; e per la strada non salutate nessuno. In qualunque casa entrerete, dite prima di tutto: “Pace a questa casa”. E se ci sarà un figlio di pace riposerà su di lui la pace vostra, altrimenti ritornerà a voi. E nella stessa casa restate, mangiando e bevendo di quel che vi dànno; perché l'operaio è degno della sua mercede. Non girate di casa in casa. E in qualunque città entrerete, se vi accolgono, mangiate di quel che vi sarà messo davanti e guarite gli infermi che ci sono, e dite loro: “Sta per venire a voi il Regno di Dio"».


mercoledì 16 ottobre 2019

Sant'Edvige a Roma


Santa Messa letta seguita dalla recita del Santo Rosario.
Presso la chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini, Roma.

(photo by Alessandro Franzoni)


https://www.instagram.com/p/B3uXJXYlB7r/


VANGELO

In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis parábolam hanc: Símile est regnum cœlórum thesáuro abscóndito in agro: quem qui invénit homo, abscóndit, et præ gáudio illíus vadit, et vendit univérsa, quæ habet, et emit agrum illum. Iterum símile est regnum cœlórum homini negotiatóri, quærénti bonas margarítas. Invénta autem una pretiósa margaríta, ábiit, et véndidit ómnia, quæ hábuit, et emit eam. Iterum símile est regnum cœlórum sagénæ, missæ in mare et ex omni génere píscium cóngreganti. Quam, cum impléta esset educéntes, et secus litus sedéntes, elegérunt bonos in vasa, malos autem foras misérunt. Sic erit in consummatióne sǽculi: exíbunt Angeli, et separábunt malos de médio iustórum, et mittent eos in camínum ignis: ibi erit fletus et stridor déntium. Intellexístis hæc ómnia? Dicunt ei: Etiam. Ait illis: Ideo omnis scriba doctus in regno cœlórum símilis est hómini patrifamílias, qui profert de thesáuro suo nova et vétera.

(Vangelo secondo Matteo 13, 44 - 52)

Traduzione:

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «È simile il regno dei cieli ad un tesoro nascosto in un campo, che un uomo trovatolo, tiene celato, e, tutto giulivo dell'accaduto, va a vendere quel che ha e compra quel campo. Ancora: Il regno dei cieli è simile ad un mercante che va in cerca di belle perle; trovatane una di gran pregio, va a vendere quanto ha e la compra. Il regno dei cieli inoltre è simile ad una rete gettata in mare, che ha preso ogni sorta di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, e sedutisi, ripongono in ceste i buoni, e buttan via i cattivi. Così avverrà alla fine del mondo: Verranno gli Angeli e toglieranno i cattivi di mezzo ai giusti e li getteranno nella fornace ardente: ivi sarà pianto e stridor di denti. Avete intese tutte queste cose?». Gli dicono: «Sì ». Ed Egli a loro: «Per questo ogni scriba istruito nel regno dei cieli, è simile ad un padre di famiglia che trae fuori dalla sua dispensa cose nuove e cose vecchie».




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martedì 15 ottobre 2019

Santa Teresa d'Avila a Roma


Santa Messa letta seguita dalla recita del Santo Rosario.
Presso la chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini, Roma.

(photo by Alessandro Franzoni)




VANGELO

In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis parábolam hanc: Simile erit regnum cœlórum decem virgínibus: quæ, accipiéntes lámpades suas, exiérunt óbviam sponso et sponsæ. Quinque autem ex eis erant fátuæ, et quinque prudéntes: sed quinque fátuæ, accéptis lampádibus, non sumpsérunt óleum secum: prudéntes vero accepérunt óleum in vasis suis cum lampádibus. Moram autem faciénte sponso, dormitavérunt omnes et dormiérunt. Média autem nocte clamor factus est: Ecce, sponsus venit, exíte óbviam ei. Tunc surrexérunt omnes vírgines illæ, et ornavérunt lámpades suas. Fátuæ autem sapiéntibus dixérunt: Date nobis de óleo vestro: quia lámpades nostræ exstinguúntur. Respondérunt prudéntes, dicéntes: Ne forte non suffíciat nobis et vobis, ite pótius ad vendéntes, et émite vobis. Dum autem irent émere, venit sponsus: et quæ parátæ erant, intravérunt cum eo ad núptias, et clausa est iánua. Novíssime vero véniunt et réliquæ vírgines, dicéntes: Dómine, Dómine, aperi nobis. At ille respóndens, ait: Amen, dico vobis, néscio vos. Vigiláte ítaque, quia néscitis diem neque horam.

(Vangelo secondo Matteo 25, 1 - 13)

Traduzione:

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo e alla sposa. Ma cinque di esse erano stolte e cinque prudenti. Le cinque stolte, nel prendere le lampade, non presero l'olio con sé; le prudenti, invece, insieme con le lampade presero anche l'olio, nei loro vasi. Tardando a venire lo sposo, si assopirono tutte e si addormentarono. Ma a mezzanotte si udì un clamore: “Ecco viene lo sposo: uscitegli incontro”. Allora tutte le vergini si alzarono e prepararono le loro lampade. E dissero le stolte alle prudenti: “Dateci un po' del vostro olio, poiché le nostre lampade stanno per spegnersi”. Risposero le prudenti dicendo: “Non basterebbe né a noi, né a voi: andate piuttosto dai rivenditori e compratevene”. Mentre esse andavano, giunse lo Sposo; e quelle che erano pronte entrarono con lui alla festa nuziale, e la porta fu chiusa. All'ultimo momento, giunsero anche le altre vergini e dicevano: O Signore, Signore, aprici!". Ma egli rispose: “In verità vi dico: non vi conosco”. Vigilate, dunque, poiché non sapete né il giorno né l'ora».

lunedì 14 ottobre 2019

San Callisto Papa e compagni Martiri a Roma


Santa Messa privata presso l'altare di San Michele Arcangelo nella Basilica Papale di San Pietro in Vaticano.
Ricorrenza liturgica dei SS Callisto Papa e compagni Martiri.
Celebrante mons M.Agostini.

(photo by Alessandro Franzoni)




VANGELO

In illo témpore: Venit Iesus in partes Cæsaréæ Philíppi, et interrogábat discípulos suos, dicens: Quem dicunt hómines esse Fílium hóminis? At illi dixérunt: Alii Ioánnem Baptístam, alii autem Elíam, alii vero Ieremíam aut unum ex prophétis. Dicit illis Iesus: Vos autem quem me esse dícitis? Respóndens Simon Petrus, dixit: Tu es Christus, Fílius Dei vivi. Respóndens autem Iesus, dixit ei: Beátus es, Simon Bar Iona: quia caro et sanguis non revelávit tibi, sed Pater meus, qui in cœlis est. Et ego dico tibi, quia tu es Petrus, et super hanc petram ædificábo Ecclésiam meam, et portæ ínferi non prævalébunt advérsus eam. Et tibi dabo claves regni cœlórum. Et quodcúmque ligáveris super terram, erit ligátum et in cœlis: et quodcúmque sólveris super terram, erit solútum et in cœlis.

(Vangelo secondo Matteo 16, 13 - 19)

Traduzione:

In quel tempo, Gesù, venuto nella zona di Cesarea di Filippo, interrogava i suoi discepoli: «Chi dicono che sia il Figlio dell'uomo?». Ed essi risposero: «Alcuni Giovanni il. Battista, altri Elia, altri ancora Geremia, o uno dei profeti». Disse loro Gesù: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù, in risposta, gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, poiché non la carne e il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io dico a te che tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. E ti darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che avrai legato sulla terra sarà legato anche nei cieli, e tutto ciò che avrai sciolto sulla terra sarà sciolto anche nei cieli».