San Martino, maestro toscano del 1436, al Museo di Castelvecchio, Verona.
(photo by Alessandro Franzoni)
VANGELO
In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis: Nemo lucérnam accéndit, et in abscóndito ponit, neque sub módio: sed supra candelábrum, ut, qui ingrediúntur, lumen vídeant. Lucérna córporis tui est óculus tuus. Si óculus tuus fúerit simplex, totum corpus tuum lúcidum erit: si autem nequam fúerit, étiam corpus tuum tenebrósum erit. Vide ergo, ne lumen, quod in te est, ténebræ sint. Si ergo corpus tuum totum lúcidum fúerit, non habens áliquam partem tenebrárum, erit lúcidum totum, et sicut lucérna fulgóris illuminábit te.
Vangelo di Luca 11, 33 - 36
Traduzione:
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Nessuno accende la lampada per metterla in luogo nascosto o sotto il maggio; ma sul candeliere, affinché chi entra ci veda. La lampada del corpo è il tuo occhio. Se l'occhio tuo è puro, sarà illuminato anche tutto il tuo corpo; ma se è guasto, anche la tua persona sarà nelle tenebre. Bada dunque che la luce che è in te non sia tenebre. Se dunque la tua persona è tutta luminosa, senza punto oscuro, essa sarà tutta illuminata come quando il lume con il suo fulgore ti rischiara».
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