Martirio del Santo, dal Tempietto di Sant'Emidio "Rosso" ad Ascoli Piceno.
(photo by Alessandro Franzoni)
In breve
Emidio nacque a Treviri nel 273 da una
nobile famiglia pagana. Si convertì al Cristianesimo intorno al 290,
diventò catecumeno, fu battezzato e si dedicò allo studio dei Libri
Sacri. Entrato in conflitto con la famiglia che voleva ricondurlo al
paganesimo, partì per l’Italia e a Milano fu consacrato intorno al
296 sacerdote. In seguito alla persecuzione di Diocleziano dovette
fuggire a Roma dove trovò rifugio presso un certo Graziano. Qui gli
vennero attribuite molte guarigioni miracolose (tra cui la figlia
paralitica dello stesso Graziano). Papa Marcellino ordinò Emidio
vescovo di Ascoli e gli affidò la missione di divulgare in questo
centro il cristianesimo. Giunse ad Ascoli intorno al 300. Qui era
prefetto Polimio, autore di crudeli repressioni contro i cristiani,
che intimò il giovane vescovo a desistere dal suo intento. Ma Emidio
irremovibile nella sua fede si prodigò instancabilmente
nell’evangelizzazione e nella guarigione dei malati. Polimio a
questo punto credette di trovarsi di fronte alla reincarnazione del
dio Esculapio, e gli chiese di offrire sacrifici agli dei,
promettendogli in matrimonio sua figlia, Polisia.
Il Santo perseguì nella sua strada e
convertì la stessa Polisia alla fede cristiana. Ed è così che
Polimio ordinò l’arresto di Emidio e lo condannò alla pena
capitale. Il vescovo fu decapitato intorno al 303 o 309, mentre
Polisia fuggì sul monte Ascensione e scomparve in un crepaccio.
La tradizione popolare e cattolica
attribuisce a Sant’Emidio, oltre alla capacità di guarigione, una
serie di miracoli, di cui sicuramente il più famoso è il miracolo
del terremoto di cui esistono diverse versioni, di cui ne riportiamo
qualcuna.
Nella città di Treviri, Emidio fu
condotto con la forza, dalla sua famiglia, all’interno di un tempio
pagano per rinnegare la sua fede cristiana, ma un improvviso
terremoto distrusse l’edificio; secondo un’altra versione questo
fatalità avvenne ad Ascoli, quando Polimio volle costringere Emidio
a sacrificare agli dei; una terza tesi invece sostiene che Emidio
arrivato ad Ascoli, toccasse le mura della città e subito tutti e
soli i templi pagani crollassero in conseguenza di un violentissimo
terremoto; ultima ipotesi è quella datata 1703 quando un violento
terremoto sconvolse le Marche, ma non colpì la città di Ascoli
protetta dal suo patrono. In seguito a questo avvenimento la città
di Ascoli eresse nel 1717 una chiesa dedicata al Santo e al cui
interno trovasi la grotta dove Emidio morì e dove, secondo una
leggenda, il sepolcro fu trovato ricoperto da un manto di basilico
profumato.
Dalla chiesa di Sant'Emidio alle Grotte (Ascoli Piceno):
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