mercoledì 31 maggio 2023

Mercoledì delle Quattro Tempora di Pentecoste


(photo by Alessandro Franzoni)




VANGELO

In illo témpore: Dixit Iesus turbis Iudæórum: Nemo potest veníre ad me, nisi Pater, qui misit me, tráxerit eum: et ego resuscitábo eum in novíssimo die. Est scriptum in Prophétis: Et erunt omnes docíbiles Dei. Omnis, qui audívit a Patre et dídicit, venit ad me. Non quia Patrem vidit quisquam, nisi is, qui est a Deo, hic vidit Patrem. Amen, amen, dico vobis: qui credit in me, habet vitam ætérnam. Ego sum panis vitæ. Patres vestri manducavérunt manna in desérto, et mórtui sunt. Hic est panis de cœlo descéndens: ut, si quis ex ipso manducáverit, non moriátur. Ego sum panis vivus, qui de cœlo descéndi. Si quis manducáverit ex hoc pane, vivet in ætérnum: et panis, quem ego dabo, caro mea est pro mundi vita.

Vangelo di Giovanni 6, 44 - 52

Traduzione:

In quel tempo disse Gesù alle turbe dei Giudei: «Nessuno può venire a me se non lo attira il Padre, che mi ha mandato; ed io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “Saran tutti ammaestrati da Dio”. Chiunque pertanto ha ascoltato il Padre e ricevuto il suo insegnamento viene a me. Non già che alcuno abbia veduto il Padre, eccetto colui che è presso Dio: questi ha veduto il Padre. In verità, in verità vi dico: chi crede in me ha la vita eterna. Io sono il pane della vita. I padri vostri mangiarono nel deserto la manna e morirono. Questo è il pane disceso dal cielo, e chi ne mangia non muore. Io sono il pane vivo disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vive in eterno e il pane, che io darò, è la mia carne per la vita del mondo».


Cosa sono le Quattro Tempora?

Quattro serie di tre giorni di digiuno e di astinenza, istituite dalla Chiesa al principio delle quattro stagioni dell'anno. Secondo S. Leone Magno questo digiuno è di origine ebraica; altri autori vi scorgono la continuazione delle ferie romane di carattere agricolo (feriae messis, vindemiae, sementiciae). Il Liber Pontificalis ne attribuisce l'istituzione al papa Callisto I (222). Da principio si avevano solamente tre tempora (ieiunium mensis IV, VII, X); nel sec. VI S. Gregorio Magno le fissò definitivamente al mercoledì, venerdì e sabato che precedono le domeniche 2ª di quaresima, 1ª dopo la pentecoste, 3ª di settembre e 3ª dell'avvento. Nel sabato delle tempora fu stabilito il tempo normale delle sacre ordinazioni.

Bibl.: L. Fischer Die kirchlichen Quatember. Ihre Entstehung, Entwicklung, ecc., Monaco 1914.

(da Enciclopedia Treccani online)

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