domenica 31 dicembre 2023

Domenica fra l'Ottava del Santo Natale a Venezia


Santa Messa cantata alle ore 11:00 presso la chiesa di San Simon Piccolo (fronte stazione ferroviaria).
Al termine, canto del Te Deum di ringraziamento per la chiusura dell'Anno civile.
Celebrante don Joseph Kramer FSSP.

(photo and video by Alessandro Franzoni)






VANGELO

In illo témpore: Erat Ioseph et María Mater Iesu, mirántes super his quæ dicebántur de illo. Et benedíxit illis Símeon, et dixit ad Maríam Matrem eius: Ecce, pósitus est hic in ruínam et in resurrectiónem multórum in Israël: et in signum, cui contradicétur: et tuam ipsíus ánimam pertransíbit gládius, ut reveléntur ex multis córdibus cogitatiónes. Et erat Anna prophetíssa, fília Phánuel, de tribu Aser: hæc procésserat in diébus multis, et víxerat cum viro suo annis septem a virginitáte sua. Et hæc vídua usque ad annos octogínta quátuor: quæ non discedébat de templo, ieiúniis et obsecratiónibus sérviens nocte ac die. Et hæc, ipsa hora supervéniens, confitebátur Dómino, et loquebátur de illo ómnibus, qui exspectábant redemptiónem Israël. Et ut perfecérunt ómnia secúndum legem Dómini, revérsi sunt in Galilǽam in civitátem suam Názareth. Puer autem crescébat, et confortabátur, plenus sapiéntia: et grátia Dei erat in illo.

Vangelo di Luca 2, 33 - 40

Traduzione:

In quel tempo: Giuseppe e Maria, madre di Gesù, restavano meravigliati delle cose che si dicevano di lui. E Simeone li benedisse, e disse a Maria, sua madre: Ecco egli è posto per la rovina e per la resurrezione di molti in Israele, e sarà bersaglio di contraddizioni, e una spada trapasserà la tua stessa anima, affinché restino svelati i pensieri di molti cuori. C’era inoltre una profetessa, Anna, figlia di Fanuel, della tribù di Aser, molto avanti negli anni, vissuta per sette anni con suo marito. Rimasta vedova fino a ottantaquattro anni, non usciva dal tempio, servendo Dio notte e giorno con preghiere e digiuni. E nello stesso tempo ella sopraggiunse, e dava gloria al Signore, parlando di lui a quanti aspettavano la redenzione di Israele. E quando ebbero compiuto tutto secondo la legge del Signore, se ne tornarono in Galilea, nella loro città di Nazaret. E il fanciullo cresceva e si irrobustiva, pieno di sapienza: e la grazia di Dio era con lui.




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lunedì 25 dicembre 2023

Santo Natale di NSGC: Messa del Giorno a Venezia


Santa Messa cantata alle ore 11:00 presso la chiesa di San Simon Piccolo a Venezia (fronte stazione ferroviaria).
Celebrante don Joseph Kramer FSSP.

(photo by Alessandro Franzoni)







VANGELO

In princípio erat Verbum, et Verbum erat apud Deum, et Deus erat Verbum. Hoc erat in princípio apud Deum. Omnia per ipsum facta sunt: et sine ipso factum est nihil, quod factum est: in ipso vita erat, et vita erat lux hóminum: et lux in ténebris lucet, et ténebræ eam non comprehendérunt. Fuit homo missus a Deo, cui nomen erat Ioánnes. Hic venit in testimónium, ut testimónium perhibéret de lúmine, ut omnes créderent per illum. Non erat ille lux, sed ut testimónium perhibéret de lúmine. Erat lux vera, quæ illúminat omnem hóminem veniéntem in hunc mundum. In mundo erat, et mundus per ipsum factus est, et mundus eum non cognóvit. In própria venit, et sui eum non recepérunt. Quotquot autem recepérunt eum, dedit eis potestátem fílios Dei fíeri, his, qui credunt in nómine eius: qui non ex sanguínibus, neque ex voluntáte carnis, neque ex voluntáte viri, sed ex Deo nati sunt. Et Verbum caro factum est, et habitávit in nobis: et vídimus glóriam eius, glóriam quasi Unigéniti a Patre, plenum grátiæ et veritátis.

Vangelo di Giovanni 1, 1 - 14

Traduzione:

In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio. Tutto è stato fatto per mezzo di Lui, e senza di Lui nulla è stato fatto di ciò che è fatto. In Lui era la vita e la vita era la luce degli uomini. E la luce splende tra le tenebre e le tenebre non l’hanno accolta. Ci fu un uomo mandato da Dio, il cui nome era Giovanni. Questi venne come testimonio, per rendere testimonianza alla luce, affinché tutti credessero per mezzo di lui. Egli non era la luce, ma era per rendere testimonianza alla luce. Era la luce vera che illumina ogni uomo che viene in questo mondo. Era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di Lui, e il mondo non lo conobbe. Venne nella sua casa, e i suoi non lo accolsero. Ma a quanti lo accolsero diede il potere di diventare figli di Dio: a loro che credono nel suo nome: i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono nati. E il Verbo si fece carne, e abitò tra noi: e noi abbiamo visto la sua gloria, gloria come di Unigénito dal Padre, pieno di grazia e di verità.





Tiziano, Natività, ora alla National Gallery di Londra (UK).

(photo by Francesco Bianco)


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domenica 24 dicembre 2023

Santo Natale di NSGC: Messa della Notte a Venezia


Santa Messa cantata con interventi musicali alle ore 18:30 presso la chiesa di San Simon Piccolo a Venezia (fronte stazione ferroviaria).
Celebrante don Joseph Kramer FSSP.

(photo and video by Alessandro Franzoni)






Introito (Dominus dixit:



VANGELO

In illo témpore: Exiit edíctum a Cæsare Augústo, ut describerétur univérsus orbis. Hæc descríptio prima facta est a præside Sýriæ Cyríno: et ibant omnes ut profiteréntur sínguli in suam civitátem. Ascéndit autem et Ioseph a Galilæa de civitáte Názareth, in Iudæam in civitátem David, quæ vocatur Béthlehem: eo quod esset de domo et fámilia David, ut profiterétur cum María desponsáta sibi uxóre prægnánte. Factum est autem, cum essent ibi, impléti sunt dies, ut páreret. Et péperit fílium suum primogénitum, et pannis eum invólvit, et reclinávit eum in præsépio: quia non erat eis locus in diversório. Et pastóres erant in regióne eádem vigilántes, et custodiéntes vigílias noctis super gregem suum. Et ecce, Angelus Dómini stetit iuxta illos, et cláritas Dei circumfúlsit illos, et timuérunt timóre magno. Et dixit illis Angelus: Nolíte timére: ecce enim, evangelízo vobis gáudium magnum, quod erit omni pópulo: quia natus est vobis hódie Salvátor, qui est Christus Dóminus, in civitáte David. Et hoc vobis signum: Inveniétis infántem pannis involútum, et pósitum in præsépio. Et súbito facta est cum Angelo multitúdo milítiæ cœléstis, laudántium Deum et dicéntium: Glória in altíssimis Deo, et in terra pax hóminibus bonæ voluntátis.

Vangelo di Luca 2, 1 - 14

Traduzione:

In quel tempo: Uscì un editto di Cesare Augusto che ordinava di fare il censimento di tutto l’impero. Questo primo censimento fu fatto mentre Quirino era preside della Siria. Recandosi ognuno a dare il nome nella propria città, anche Giuseppe, appartenente al casato ed alla famiglia di Davide, andò da Nazareth di Galilea alla città di Davide chiamata Betlemme, in Giudea, per farsi iscrivere con Maria sua sposa, ch’era incinta. E avvenne che mentre si trovavano lì, si compì per lei il tempo del parto; e partorì il suo figlio primogenito, lo fasciò e lo pose in una mangiatoia, perché non avevano trovato posto nell’albergo. Nello stesso paese c’erano dei pastori che pernottavano all’aperto e facevano la guardia al loro gregge. Ed ecco apparire innanzi ad essi un Angelo del Signore e la gloria del Signore circondarli di luce, sicché sbigottirono per il gran timore. L’Angelo disse loro: Non temete, perché annuncio per voi e per tutto il popolo un grande gaudio: infatti oggi nella città di Davide è nato un Salvatore, che è il Cristo Signore. Questo sia per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, giacente in una mangiatoia. E d’un tratto si raccolse presso l’Angelo una schiera della Milizia celeste che lodava Iddio, dicendo: Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà.


Incensazioni all'Offertorio (da L.Pelli):






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Vigilia del Santo Natale a Venezia


Santa Messa letta alle ore 11:00 presso la chiesa di Sa Simon Piccolo a Venezia (fronte stazione ferroviaria).
Celebrante don Joseph Kramer FSSP.


(photo by Alessandro Franzoni)




VANGELO

Cum esset desponsáta Mater Iesu Maria Ioseph, ántequam convenírent, inventa est in útero habens de Spiritu Sancto. Ioseph autem, vir eius, cum esset iustus et nollet eam tradúcere, vóluit occúlte dimíttere eam. Hæc autem eo cogitánte, ecce, Angelus Dómini appáruit in somnis ei, dicens: Ioseph, fili David, noli timére accípere Maríam cóniugem tuam: quod enim in ea natum est, de Spíritu Sancto est. Páriet autem fílium, et vocábis nomen eius Iesum: ipse enim salvum fáciet pópulum suum a peccátis eórum.

Vangelo di Matteo 1, 18 - 21

Traduzione:

Quando Maria, Madre di Gesù, si sposò con Giuseppe, prima di abitare con lui fu trovata incinta per virtù dello Spirito Santo. Ora, Giuseppe, suo marito, essendo giusto e non volendo accusarla, pensò di rimandarla segretamente. Mentre pensava a questo, ecco apparirgli in sogno un Angelo del Signore, che gli disse: Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere Maria in sposa: poiché quel che è nato in lei è opera dello Spirito Santo. Ella partorirà un figlio che chiamerai Gesù: poiché egli libererà il suo popolo dai suoi peccati.




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giovedì 21 dicembre 2023

21 dicembre: san Tommaso Apostolo


L'incredulità di san Tommaso, Andrea Lilli, olio su tela, inizi del XVII sec, ora presso palazzo Bosdari, Pinacoteca Civica di Ancona.

(photo by Francesco Bianco)




VANGELO

In illo témpore: Thomas, unus ex duódecim, qui dícitur Dídymus, non erat cum eis, quando venit Iesus. Dixérunt ergo ei alii discípuli: Vídimus Dóminum. Ille autem dixit eis: Nisi videre in mánibus eius fixúram clavórum, et mittam dígitum meum in locum clavórum, et mittam manum meam in latus eius, non credam. Et post dies octo, íterum erant discípuli eius intus, et Thomas cum eis. Venit Iesus iánuis clausis, et stetit in médio, et dixit: Pax vobis. Deinde dicit Thomæ: Inter dígitum tuum huc, et vide manus meas, et affer manum tuam, et mitte in latus meum: et noli esse incrédulus, sed fidélis. Respóndit Thomas et dixit ei: Dóminus meus et Deus meus. Dixit ei Iesus: Quia vidisti me, Thoma, credidísti: beáti, qui non vidérunt, et credidérunt.

Vangelo di Giovanni 20, 24 - 29

Traduzione:

In quel tempo, uno dei dodici, Tommaso, detto Didimo, non era con i discepoli quando venne Gesù. Allora gli altri discepoli gli dissero: «Abbiamo visto il Signore». Ma egli rispose: «Se non vedo nelle sue mani la ferita dei chiodi, se non metto il mio dito nel posto dei chiodi e la mia mano nel suo costato, non crederò». Otto giorni dopo, i discepoli erano di nuovo in casa, e con loro anche Tommaso. Entrò Gesù, a porte chiuse, e stette in mezzo a loro e disse: «La pace sia con voi». Poi, rivolto a Tommaso: «Metti qua il tuo dito, guarda le mie mani: avvicinati con la mano e mettila nel mio costato, e non essere incredulo, ma credente». Gli rispose Tommaso: «Signore mio e Dio mio!». E Gesù: «Tu hai creduto, Tommaso, perché mi hai veduto; beati coloro che non hanno visto, eppure hanno creduto».


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domenica 17 dicembre 2023

Terza domenica di Avvento a Venezia


Santa Messa cantata alle ore 11:00 presso la chiesa di San Simon Piccolo a Venezia (fronte stazione ferroviaria).
Celebrante don Joseph Kramer FSSP.

(photo by Alessandro Franzoni9



VANGELO

In illo tempore: Misérunt Iudǽi ab Ierosólymis sacerdótes et levítas ad Ioánnem, ut interrogárent eum: Tu quis es? Et conféssus est, et non negávit: et conféssus est: Quia non sum ego Christus. Et interrogavérunt eum: Quid ergo? Elías es tu? Et dixit: Non sum. Prophéta es tu? Et respondit: Non. Dixérunt ergo ei: Quis es, ut respónsum demus his, qui misérunt nos? Quid dicis de te ipso? Ait: Ego vox clamántis in desérto: Dirígite viam Dómini, sicut dixit Isaías Prophéta. Et qui missi fúerant, erant ex pharisǽis. Et interrogavérunt eum, et dixérunt ei: Quid ergo baptízas, si tu non es Christus, neque Elías, neque Prophéta? Respóndit eis Ioánnes, dicens: Ego baptízo in aqua: médius autem vestrum stetit, quem vos nescítis. Ipse est, qui post me ventúrus est, qui ante me factus est: cuius ego non sum dignus ut solvam eius corrígiam calceaménti. Hæc in Bethánia facta sunt trans Iordánem, ubi erat Ioánnes baptízans. 

Vangelo di Giovanni 1, 19 - 28

Traduzione:

In quel tempo: Da Gerusalemme mandarono a Giovanni sacerdoti e leviti per domandargli: Chi sei? Ed egli riconobbe, e non negò, e confessò: Non sono il Cristo. Allora gli chiesero: Chi sei dunque? Elia? E disse: Non lo sono. Sei il profeta? E rispose: No. E allora gli dissero: Chi sei, così che possiamo riferire a chi ci ha mandati? Cosa dici di te stesso? Disse: Sono una voce che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, come disse il profeta Isaia. E quelli che erano stati inviati erano dei Farisei, e lo interrogarono dicendo: Come dunque battezzi se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta? Giovanni rispose loro dicendo: Io battezzo con acqua, ma in mezzo a voi sta uno che non conoscete, che verrà dopo di me, ma che esisteva già prima di me, cui non sono degno di sciogliere il legaccio dei calzari. Ciò avvenne in Betània oltre il Giordano, dove Giovanni stava a battezzare.


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sabato 16 dicembre 2023

AVVISO SACRO: Santa Messa a Punta Marina (Ravenna)


(foto dal web)

Volentieri trasmettiamo che ogni terza domenica del mese e quindi anche domani domenica 17 dicembre 2023 sarà celebrata la Santa Messa in Rito Romano Antico alle ore 18:00 presso la chiesa di San Massimiano (piazza san Massimiano n.8) a Punta Marina (Ravenna).
Celebrante don P.Pasini.


Per maggiori info:


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venerdì 15 dicembre 2023

15 dicembre: san Valeriano di Roma (san Valeriano martire)


Affresco di F.Francia dall'Oratorio di Santa Cecilia, Bologna.

(foto da Wikipedia)




In breve:

Nato nel 177 a Roma, Valeriano era un nobile patrizio cui venne data in sposa santa Cecilia. Cecilia era però votata al Signore e nella prima notte di nozze chiese allo sposo di non essere toccata, perché protetta da un angelo del Signore. Se avesse rispettato questo, lui stesso sarebbe stato amato da Dio. Valeriano chiese alla moglie una prova di quello che diceva, così poté vedere accanto a Cecilia un angelo con due corone: una di rose per lei e una di gigli per lui. Valeriano fu battezzato da papa Urbano e convertì alla fede anche suo fratello Tiburzio. Insieme a Cecilia e Tiburzio fu sorpreso mentre dava sepoltura ai cristiani. Fu arrestato e frustato e quindi condannato alla morte per decapitazione. Riportato in carcere, riuscì a convertire anche Massimo, il funzionario addetto alla loro sorveglianza. Valeriano, Tiburzio e Massimo furono martirizzati insieme, il 14 aprile 229, e fu la stessa santa Cecilia a dar loro segreta sepoltura prima di venire martirizzata a sua volta. La loro tomba sulla via Appia fu molto popolare nel Medioevo. E' raffigurato con l'angelo e gli strumenti del suo martirio ed è invocato contro le tempeste.


Dal Martirologio: 

Sancti Valeriani Episcopi, qui, cum esset annorum plus octoginta, in persecutione Wandalica, sub Rege Ariano Genserico, conventus ab eo ut traderet Ecclesiae utensilia, idque constanter renuisset, extra civitatem singularis jussus est pelli; cumque praeceptum esset ut nullus eum neque in domo neque in agro dimitteret habitare, multo tempore in strata publica nudo sub aëre jacuit, et, in confessione et defensione catholicae veritatis, cursum beatae vitae complevit.


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giovedì 14 dicembre 2023

AVVISO SACRO: Messa in Latino a Vicenza (città)


(foto da Wikepedia)


Da domenica prossima 17 dicembre le celebrazioni della Santa Messa in Vetus Ordo nella diocesi di Vicenza si sposteranno nella chiesa di San Rocco in Contrà Mura di San Rocco n.28 alle ore 10:00, ogni domenica e festa di precetto.
Precedentemente era celebrata nella chiesa di San Pancrazio ad Ancignano di Sandrigo.
La cappellania è affidata alla FSSP (Fraternità Sacerdotale San Pietro).


Per info e altro:


Per vedere l'ubicazione della chiesa su Google Maps:

Articolo sul Blog MessainLatino


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venerdì 8 dicembre 2023

Immacolata Concezione della BVM


Luca Giordano, 1680, Immacolata Concezione, Palazzo Zevallos Stigliano a Napoli.

(photo by Francesco Bianco)




VANGELO

In illo témpore: Missus est Angelus Gábriël a Deo in civitátem Galilææ, cui nomen Názareth, ad Vírginem desponsátam viro, cui nomen erat Ioseph, de domo David, et nomen Vírginis María. Et ingréssus Angelus ad eam, dixit: Ave, grátia plena; Dóminus tecum: benedícta tu in muliéribus.

Vangelo di Luca 1, 26 - 28

Traduzione:

In quel tempo: Fu mandato da Dio l’Àngelo Gabriele in una città della Galilea chiamata Nàzaret, ad una Vergine sposata ad un uomo della casa di David, di nome Giuseppe, e la Vergine si chiamava Maria. Ed entrato da lei, l’Àngelo disse: Ave, piena di grazia: il Signore è con te: Benedetta tu fra le donne.


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giovedì 7 dicembre 2023

7 dicembre: sant'Ambrogio

Gonfalone della Città di Milano, presso Museo delle Arti Decorative.

(foto dal web)




Gonfalone di Sant'Ambrogio, 1565-1566, su disegno di Giuseppe Arciboldi e Giuseppe Meda, ricamatori Scipione Delfinione, Giovanni Pusterla, Civiche raccolte di Arte Applicata del Castello Sforzesco, Milano. 
Il gonfalone fu commissionato dalla Magnifica Comunità della Città di Milano nel 1565, ai pittori Arciboldi e Meda che ne realizzarono il disegno e le parti dipinte a tempera, mentre i ricamatori Pusterla e Delfinione realizzarono le parti ricamate con la tecnica del riporto di tessuti preziosi e varie altre tecniche di ricamo, includendo tra l'altro molte pietre preziose.
Il gonfalone fu inaugurato l'otto di settembre del 1566, giorno della festa del Duomo (Santa Maria Nascente) e benedetto dal Cardinal Arcivescovo San Carlo Borromeo.
Il pregiato e prezioso Gonfalone misura 5 metri di altezza e tre metri e mezzo di larghezza. Per il suo uso ha subito vari restauri a causa D dell'usura e sostituito da una copia, mentre l'originale fu consegnato in deposito permanente al museo del castello Sforzesco.  


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domenica 26 novembre 2023

Ventiquattresima (ed ultima) domenica dopo Pentecoste ad Altivole (Treviso)


(photo by Alessandro Franzoni)






VANGELO

In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis: Cum vidéritis abominatiónem desolatiónis, quæ dicta est a Daniéle Prophéta, stantem in loco sancto: qui legit, intélligat: tunc qui in Iudǽa sunt, fúgiant ad montes: et qui in tecto, non descéndat tóllere áliquid de domo sua: et qui in agro, non revertátur tóllere túnicam suam. Væ autem prægnántibus et nutriéntibus in illis diébus. Oráte autem, ut non fiat fuga vestra in híeme vel sábbato. Erit enim tunc tribulátio magna, qualis non fuit ab inítio mundi usque modo, neque fiet. Et nisi breviáti fuíssent dies illi, non fíeret salva omnis caro: sed propter eléctos breviabúntur dies illi. Tunc si quis vobis díxerit: Ecce, hic est Christus, aut illic: nolíte crédere. Surgent enim pseudochrísti et pseudoprophétæ, et dabunt signa magna et prodígia, ita ut in errórem inducántur - si fíeri potest - étiam elécti. Ecce, prædíxi vobis. Si ergo díxerint vobis: Ecce, in desérto est, nolíte exíre: ecce, in penetrálibus, nolíte crédere. Sicut enim fulgur exit ab Oriénte et paret usque in Occidéntem: ita erit et advéntus Fílii hóminis. Ubicúmque fúerit corpus, illic congregabúntur et áquilæ. Statim autem post tribulatiónem diérum illórum sol obscurábitur, et luna non dabit lumen suum, et stellæ cadent de cælo, et virtútes cœlórum commovebúntur: et tunc parébit signum Fílii hóminis in cœlo: et tunc plangent omnes tribus terræ: et vidébunt Fílium hóminis veniéntem in núbibus cæli cum virtúte multa et maiestáte. Et mittet Angelos suos cum tuba et voce magna: et congregábunt eléctos eius a quátuor ventis, a summis cœlórum usque ad términos eórum. Ab árbore autem fici díscite parábolam: Cum iam ramus eius tener fúerit et fólia nata, scitis, quia prope est æstas: ita et vos cum vidéritis hæc ómnia, scitóte, quia prope est in iánuis. Amen, dico vobis, quia non præteríbit generátio hæc, donec ómnia hæc fiant. Cœlum et terra transíbunt, verba autem mea non præteríbunt.

Vangelo di Matteo 24, 15 - 35

Traduzione:

In quel tempo: Gesú disse ai suoi discepoli: Quando vedrete l’abominazione della desolazione, predetta dal profeta Daniele, posta nel luogo santo: chi legge comprenda, allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano ai monti, e chi si trova sulla terrazza non scenda per prendere qualcosa in casa sua, e chi sta al campo non torni a pigliare la sua veste. Guai poi alle donne gravide e a quelle che in quei giorni allattano. Pregate che non abbiate a fuggire d’inverno, o in giorno di sabato, poiché allora sarà grande la tribolazione, quale non fu dal principio del mondo sino ad oggi, né sarà mai. E se quei giorni non fossero accorciati, nessun uomo si salverebbe, ma quei giorni saranno accorciati in grazia degli eletti. Allora, se alcuno vi dirà: Ecco qui o ecco là il Cristo: non credete. Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti: e faranno grandi miracoli e prodigi, da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti. Ecco, io ve l’ho predetto. Se quindi vi diranno: Ecco è nel deserto, non uscite; ecco è nella parte piú riposta della casa, non credete. Infatti, come il lampo parte da Oriente e brilla fino ad Occidente: cosí sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Dovunque sarà il corpo, lí si aduneranno gli avvoltoi. Ma subito dopo quei giorni di tribolazione si oscurerà il sole, e la luna non darà piú la sua luce, e le stelle cadranno dal cielo, e le potestà dei cieli saranno sconvolte. Allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo: piangeranno tutte le tribú della terra e vedranno il Figlio dell’uomo scendere sulle nubi del cielo con grande potestà e maestà. Egli manderà i suoi Ángeli con la tromba e con voce magna a radunare i suoi eletti dai quattro venti, da un’estremità all’altra dei cieli. Imparate questa similitudine dall’albero del fico: quando il suo ramo intenerisce e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina: cosí, quando vedrete tutte queste cose sappiate che Egli è alle porte. In verità vi dico, non passerà questa generazione che non siano adempiute tutte queste cose. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole no.


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venerdì 24 novembre 2023

24 novembre: san Giovanni della Croce


Pietro Papaleo, Gruppo scultoreo di san Giovanni della Croce ai piedi del Crocifisso con putti (1726), presso la chiesa di Santa Maria della Scala, Roma.

(photo by Alessandro Franzoni)




VANGELO

In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis: Vos estis sal terræ. Quod si sal evanúerit, in quo saliétur? Ad níhilum valet ultra, nisi ut mittátur foras, et conculcétur ab homínibus. Vos estis lux mundi. Non potest cívitas abscóndi supra montem pósita. Neque accéndunt lucérnam, et ponunt eam sub módio, sed super candelábrum, ut lúceat ómnibus qui in domo sunt. Sic lúceat lux vestra coram homínibus, ut vídeant ópera vestra bona, et gloríficent Patrem vestrum, qui in cœlis est. Nolíte putáre, quóniam veni sólvere legem aut prophétas: non veni sólvere, sed adimplére. Amen, quippe dico vobis, donec tránseat cœlum et terra, iota unum aut unus apex non præteríbit a lege, donec ómnia fiant. Qui ergo solvent unum de mandátis istis mínimis, et docúerit sic hómines, mínimus vocábitur in regno cœlórum: qui autem fécerit et docúerit, hic magnus vocábitur in regno cœlórum.

Vangelo di Matteo 5, 13 - 19

Traduzione:

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra. E se il sale perde la sua virtù, come lo si riattiverà? Non è più buono che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo. Non può rimanere nascosta una città posta sopra un monte. Né si accende la lucerna per riporla sotto il moggio, ma sul candeliere, perché faccia lume a quanti sono in casa. Così risplenda la vostra luce dinanzi agli uomini, affinché vedano le vostre opere buone e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli. Non crediate che io sia venuto ad abrogare la Legge o i Profeti, ma a completare. In verità vi dico che finché non passi il cielo e la terra non passerà un solo iota o un apice solo della Legge, che tutto non sia compiuto. Chi pertanto violerà uno dei minimi di questi comandamenti e insegnerà così agli uomini, sarà tenuto minimo nel regno dei cieli; ma colui che avrà operato ed insegnato, sarà tenuto grande nel regno dei cieli».


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giovedì 23 novembre 2023

23 novembre: san Clemente papa e martire


Brunori Federico, fine sec. XVI, San Clemente Papa con i SS Filippo e Giacomo, olio su tela.
Da Gubbio (Umbria).

(foto dal web)




In breve

Risuonava ancora al suo orecchio la predicazione degli Apostoli. Così nel II secolo sant’Ireneo parla di Clemente, terzo successore di Pietro dopo Lino e Anacleto, e forse in gioventù collaboratore di Paolo. Ma di lui una sola cosa è certa: la profonda conoscenza (rivelata negli scritti) della Scrittura e anche dei testi ebraici e non canonici. Si ritiene perciò che sia venuto al cristianesimo dall’ebraismo. Sappiamo che il suo pontificato dura nove anni, sotto gli imperatori Domiziano, Nerva e Traiano. Ma il suo posto è grande nella vita della Chiesa, che lo venera come uno dei “Padri apostolici”, per la lettera alla comunità di Corinto, dove i pastori sono stati destituiti da giovani cristiani turbolenti.
Clemente non interviene finché dura la persecuzione ordinata da Domiziano nell’Impero. Tornata la pace, al tempo di Nerva, eccolo inviare a Corinto una lettera scritta da lui ma presentata come voce della Chiesa di Roma, cosciente della sua autorità e responsabilità. Essa ricorda l’origine divina dell’autorità ecclesiastica e le norme per la successione apostolica; condanna l’espulsione dei presbiteri di Corinto e disegna un’immagine dell’intera comunità cristiana come modello di fraternità. Infine, sebbene Clemente scriva dopo la persecuzione, rammenta con serenità il dovere dell’obbedienza ai prìncipi nelle cose terrene.
La lettera, detta poi Prima Clementis, afferma dopo i testi degli Apostoli l’autorità dei vescovi sui fedeli e il primato della Chiesa di Roma sulle altre. Sarà infatti definita “Epifania (cioè manifestazione) del primato romano”. Un documento che si diffonde in tutta la cristianità antica, e che resta valido in ogni tempo. La voce di Clemente parla "con una gravità saggia, paterna, cosciente delle proprie responsabilità, ferma nelle esigenze e al tempo stesso indulgente nei suoi rimproveri" (G. Lebreton). Ancora 70 anni dopo, a Corinto, il documento viene letto pubblicamente nelle riunioni eucaristiche domenicali, insieme alle Scritture.
Poco si sa degli ultimi anni di Clemente. Secondo una tradizione del IV secolo, sarebbe stato affogato con un’ancora al collo in Crimea, suo luogo d’esilio, per ordine di Nerva. Ma gli Atti relativi sono giudicati leggendari. D’altra parte lo storico Eusebio di Cesarea e san Girolamo concordemente dicono che Clemente muore nel 101, e non parlano affatto di esilio e di martirio.
Nel IV secolo gli viene dedicata sul colle Celio a Roma una basilica, che sarà poi devastata da un incendio nel 1084. E sui suoi resti, dopo il 1100, sorgerà la basilica nuova a tre navate, ampiamente restaurata poi nel secolo XVIII. Sotto la sua abside gli scavi ottocenteschi hanno fatto scoprire parti della basilica originale, con dipinti murali anteriori al 1084.


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mercoledì 8 novembre 2023

8 novembre: SS Quattro Coronati


Jacopo Ligozzi, Martirio dei Santi Quattro Coronati, 1596, olio su tavola, Museo d'Arte della città di Ravenna.

(foto dal web)




Dal Martirologio Romano:

Commemorazione dei Santi Simproniano, Claudio, Nicostrato, Castorio e Simplicio, martiri, che, come si tramanda, erano scalpellini a Srijem in Pannonia, nell’odierna Croazia; essendosi rifiutati, in nome di Gesù Cristo, di scolpire una statua del dio Esculapio, furono precipitati nel fiume per ordine dell’imperatore Diocleziano e coronati da Dio con la grazia del martirio. Il loro culto fiorì a Roma fin dall’antichità nella basilica sul monte Celio chiamata con il titolo dei Quattro Coronati.


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