Santa Messa letta alle ore 11:00 presso la chiesa di San Simon Piccolo (fronte stazione ferroviaria) a Venezia.
Celebrante don Joseph Kramer FSSP.
(photo by Alessandro Franzoni)
VANGELO
In illo témpore: Dicébat Iesus turbis hanc similitúdinem: Arbórem fici habébat quidam plantátam in vínea sua, et venit quærens fructum in illa, et non invénit. Dixit autem ad cultórem víneæ: Ecce, anni tres sunt, ex quo vénio quærens fructum in ficúlnea hac, et non invénio: succíde ergo illam: ut quid étiam terram óccupat? At ille respóndens, dicit illi: Dómine, dimítte illam et hoc anno, usque dum fódiam circa illam et mittam stércora: et si quidem fécerit fructum: sin autem, in futúrum succídes eam. Erat autem docens in synagóga eórum sábbatis. Et ecce múlier, quæ habébat spíritum infirmitátis annis decem et octo: et erat inclináta, nec omníno póterat sursum respícere. Quam cum vidéret Iesus, vocávit eam ad se, et ait illi: Múlier, dimíssa es ab infirmitáte tua. Et impósuit illi manus, et conféstim erécta est, et glorificábat Deum. Respóndens autem archisynagógus, indígnans quia sábbato curásset Iesus, dicébat turbæ: Sex dies sunt, in quibus opórtet operári: in his ergo veníte, et curámini, et non in die sábbati. Respóndens autem ad illum Dóminus, dixit: Hypócritæ, unusquísque vestrum sábbato non solvit bovem suum aut ásinum a præsépio, et ducit adaquáre? Hanc autem fíliam Abrahæ, quam alligávit sátanas, ecce decem et octo annis, non opórtuit solvi a vínculo isto die sábbati? Et cum hæc díceret, erubescébant omnes adversárii eius: et omnis pópulus gaudébat in univérsis, quæ glorióse fiébant ab eo.
Vangelo di Luca 13, 6 - 17
Traduzione:
In quel tempo Gesù disse questa parabola: «Un uomo aveva un albero di fico piantato nella sua vigna, e andò per cercarvi frutto e non ne trovò. Allora disse al vignaiuolo: “Ecco, da tre anni vengo a cercar frutto da questo fico e non ne trovo: taglialo: a che occupa inutilmente terreno?". Ma quegli gli rispose: "Signore, lascialo ancora quest'anno, finché abbia scalzata la terra e vi abbia messo del concime: e se darà frutto, bene: se no, allora lo farai tagliare”». Era di sabato mentre stava ammaestrando in una sinagoga, ed ecco una donna, che da diciotto anni era inferma e così rattrappita da non poter punto guardar in su. Gesù, vistala, la chiamò a sé, e le disse: «Donna, tu sei liberata dalla tua infermità». E pose le mani su lei e in quell'atto si raddrizzò e glorificava Dio. Ma il capo della sinagoga, sdegnato che Gesù l'avesse guarita di sabato prese a dire al popolo: «Ci sono sei giorni per lavorare, in quelli dunque e non di sabato venite a farvi guarire». Ma il Signore riprese dicendo: «Ipocriti, ognuno di voi non scioglie di sabato il suo bue o asino dalla mangiatoia, e lo conduce a bere? E questa figliuola d'Abramo, tenuta già legata da satana per diciotto anni, non doveva esser sciolta da questo legame in giorno di sabato?». E mentre diceva queste cose arrossivano tutti i suoi avversari: e tutto il popolo godeva di tutte le opere gloriose che si facevano da lui.
Cosa sono le Quattro Tempora?
Quattro serie di tre giorni di digiuno e di astinenza, istituite dalla Chiesa al principio delle quattro stagioni dell'anno. Secondo S. Leone Magno questo digiuno è di origine ebraica; altri autori vi scorgono la continuazione delle ferie romane di carattere agricolo (feriae messis, vindemiae, sementiciae). Il Liber Pontificalis ne attribuisce l'istituzione al papa Callisto I (222). Da principio si avevano solamente tre tempora (ieiunium mensis IV, VII, X); nel sec. VI S. Gregorio Magno le fissò definitivamente al mercoledì, venerdì e sabato che precedono le domeniche 2ª di quaresima, 1ª dopo la pentecoste, 3ª di settembre e 3ª dell'avvento. Nel sabato delle tempora fu stabilito il tempo normale delle sacre ordinazioni.
Bibl.: L. Fischer Die kirchlichen Quatember. Ihre Entstehung, Entwicklung, ecc., Monaco 1914.
(da Enciclopedia Treccani online)
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