sabato 30 novembre 2024
30 novembre: sant'Andrea
martedì 26 novembre 2024
26 novembre: san Silvestro Guzzolini OSB
lunedì 25 novembre 2024
25 novembre: santa Caterina d'Alessandria
sabato 23 novembre 2024
Un'altra finestra sul (buio?) Medioevo.. (n.44)
venerdì 22 novembre 2024
22 novembre: santa Cecilia
giovedì 21 novembre 2024
21 novembre: Madonna della Salute (Venezia)
mercoledì 20 novembre 2024
20 novembre: san Felice di Valois
Incontratosi con San Giovanni de Matha (feste, 8 febbraio e 17 dicembre), fondò con lui e fondato con lui quello che poi sarebbe diventato l'Ordine Trinitario; è, assieme a lui, Patrono dei prigionieri e degli schiavi.
lunedì 18 novembre 2024
18 novembre: Dedicazione delle Basiliche dei SS Pietro e Paolo
domenica 17 novembre 2024
Domenica mobile (Sesta dopo l'Epifania) a Ferrara
Celebrante don Davide Benini.
sabato 16 novembre 2024
16 novembre: santa Gertrude
Dotata di grande ingegno,
di forte volontà e di una penetrazione straordinaria, Gertrude fece
presto presagire grandi cose di sè; la lingua latina le divenne
familiare, la teologia mistica, i libri ispirati erano il suo
pascolo, sì che sovente i più abili dottori ebbero a stupire della
sua vasta erudizione.
Ma questa sua grande passione per gli studi
le impedì alquanto la vita di raccoglimento e di
preghiera.
Nell'Avvento dell'anno 1281 ebbe una violenta crisi
spirituale che determinò la sua conversione, come la chiamò ella
stessa. Gertrude si sentiva come isolata nel monastero, senza
un'anima cui poter confidare le sue tristezze, senza un appoggio che
la sostenesse; perciò si rivolse tutta verso Dio e si sentì
attirata da Lui.
Il 27 gennaio dell'anno seguente, la calma
ritornò in lei in seguito ad una visione. Le apparve Nostro Signore
e le disse: « Presto verrà la tua salvezza », e vidi, dice la
santa nelle sue Rivelazioni, quella mano divina prendere la mia in
segno di solenne ratifica di quella promessa. Poi Gesù aggiunse: «
Tu hai lambito la terra coi miei nemici e hai succhiato il miele
aderente alle spine; ritorna a me ed io ti farò buona accoglienza
inebriandoti al torrente delle mie gioie divine ».
In una vigilia
dell'Annunziata Santa Geltrude cantando in coro l'Ave Maria vide
scaturire improvvisamente dal Cuore del Padre, del Figlio e dello
Spirito Santo, come tre zampilli che penetrati nel Cuore di Maria
Santissima risalivano alla loro sorgente: ed udii una voce che le
disse: Dopo la Potenza del Padre, la Sapienza del Figlio, la
Tenerezza misericordiosa dello Spirito Santo, nulla è paragonabile
alla Potenza, Sapienza e Tenerezza misericordiosa di Maria. La
Santa conobbe pure che questa effusione del cuore della Trinità nel
cuor di Maria, si compie ogni volta che un'anima devotamente recita
l'Ave Maria; effusione che per il ministero della vergine si spande
come rugiada benefica sugli Angeli e Santi. Inoltre in ogni anima che
dice l'Ave Maria si accrescono i tesori spirituali di cui
l'Incarnazione del Figlio di Dio l'ha già arricchita.
E Gertrude
fu veramente inebriata al torrente delle gioie divine. Ella fu la
prima propagatrice della devozione al Sacro Cuore di Gesù. È vero
che Santa Margherita Alacoque ricevette da Gesù la missione di far
conoscere al mondo l'amore del suo Cuore nel 1674; ma Gertrude aveva
ricevuto da Gesù l'ordine di scrivere il libro che rivelava tutto il
suo Cuore quattro secoli prima. E il giorno in cui Gertrude finiva
quel libro, il Signore apparendole le disse: « Questo libro è mio e
lo tengo impresso in fondo al mio Cuore: ivi ciascuna lettera si è
imbevuta della mia divinità e chiunque, a mia gloria, lo leggerà
con umile divozione, ne ritrarrà frutto per la salute eterna
dell'anima sua ».
Nel giorno della festa di S. Martino, 11
novembre, Gesù in visione le disse: « Presto ti toglierò da questa
vita ». Il mercoledì di Pasqua dell'anno dopo si sentì chiamare: «
Vieni, mia eletta, ed io farò di te il mio trono »; era l'avviso di
prepararsi alla morte che avvenne dolcemente poco dopo.
La Santa
fu canonizzata nel 1667.
venerdì 15 novembre 2024
15 novembre: sant'Alberto Magno
giovedì 14 novembre 2024
14 novembre: san Giosafat
In illo témpore: Dixit Iesus pharisaeis: Ego sum pastor bonus. Bonus pastor ánimam suam dat pro óvibus suis. Mercennárius autem, et qui non est pastor, cuius non sunt oves própriæ, videt lupum veniéntem, et dimíttit oves et fugit: et lupus rapit et dispérgit oves; mercennárius autem fugit, quia mercennárius est et non pértinet ad eum de óvibus. Ego sum pastor bonus: et cognósco meas et cognóscunt me meæ. Sicut novit me Pater, et ego agnósco Patrem, et ánimam meam pono pro óvibus meis. Et alias oves hábeo, quæ non sunt ex hoc ovíli: et illas opórtet me addúcere, et vocem meam áudient, et fiet unum ovíle et unus pastor.
Vangelo di Giovanni 10, 11 - 16
Traduzione:
San Giosafat Kuncewycz, Vescovo e martire. Nasce a Wolodymyr in Volynia (Ucraina) nel 1580 e viene ricordato come il simbolo di una Russia ferita dalle lotte tra ortodossi e uniati. La diocesi di Polock si trovava in Rutenia, regione che dalla Russia era passata in parte sotto il dominio del Re di Polonia, Sigismondo III. La fede dei Polacchi era quella cattolica romana; in Rutenia invece, come nel resto della Russia, i fedeli aderivano alla Chiesa greco-ortodossa. Si tentò allora un'unione della Chiesa greca con quella latina. Si mantennero cioè i riti e i sacerdoti ortodossi, ma si ristabilì la comunione con Roma. Questa Chiesa, detta «uniate», incontrò l'approvazione del Re di Polonia e del Papa Clemente VIII. Gli ortodossi, però, accusavano di tradimento gli uniati, che non erano ben accetti nemmeno dai cattolici di rito latino. Giovanni Kuncevitz, che prese il nome di Giosafat, fu il grande difensore della Chiesa uniate. A vent'anni era entrato tra i monaci basiliani.
Monaco, priore, abate e finalmente arcivescovo di Polock, intraprese una riforma dei costumi monastici della regione rutena, migliorando così la Chiesa uniate. Ma a causa del suo operato nel 1623 un gruppo di ortodossi lo assalì e lo uccise a colpi di spada e di moschetto.