martedì 10 dicembre 2024

10 dicembre: Trasvolazione della Santa Casa di Loreto

 

(foto dal web)




In breve

La notte del 10 dicembre 1294 atterrò sulla costa marchigiana dalla Palestina, trasportata in volo dagli angeli, la Santa Casa di Nazareth dove la Vergine Maria ebbe l'Annunciazione dell'Arcangelo Gabriele.
Attraverso l'Adriatico dal luogo della sua prima sosta a Tersatto (1291-1294), in Dalmazia, essa si posò infine su di un colle presso un bosco di lauri da cui sarebbe derivato più tardi il nome di Laureto e quindi di Loreto.
All'interno della Santa Casa era venerata un'icona della Vergine dipinta su legno che, a causa del suo colore scuro, originò la tradizione del culto della Madonna nera.
L'enorme manifestazione di devozione di cui il santo sacello fu fatto oggetto da tutta la Cristianità fu instantanea e spinse i romani pontefici a sviluppare la costruzione di imponenti architetture capaci di testimoniare l'importanza del luogo e la magnificenza della Chiesa.
I grandi pontefici Giulio II, Leone X, Sisto V (che fu anche padre della patria dando l'indipendenza a Loreto dalla città madre di Recanati, di tanto superata in celebrità e potenza), Paolo V. I migliori architetti tra Umanesimo e Rinascimento cooperarono alla grande fabbrica, così che risulta oggi difficile attribuire a qualcuno in particolare il progetto generale, mentre appare più corretto specificare che ai diversi stati di avanzamento dell'opera ciascuno pose il suo genio e la sua inventiva laddove gli altri l'avevano lasciata. Ad ogni modo il progetto originale (1468-69) si attribuisce vuoi a Giuliano da Maiano vuoi a Baccio Pontelli - che certamente progettò il bel camminamento di ronda sulle absidi della basilica - (recentissime teorie fanno anche il nome di Francesco di Giorgio Martini). Nel maggio del 1500 Giuliano da Sangallo terminava di voltare la cupola (cronologicamente seconda al mondo dopo quella del Brunelleschi a Firenze) inglobando definitivamente la Santa Casa all'interno del Santuario. Nel 1571 Giovanni Boccalini eresse la prima metà della facciata della basilica, poi terminata nel 1587 da Lattanzio Ventura. Il bellissimo palazzo apostolico che cinge con i suoi portici la piazza della Basilica reca chiara l'impronta bramantesca sin dal progetto. La costruzione fu affidata nel 1512 ad Andrea Sansovino e, più tardi, ad Antonio da Sangallo il Giovane. Nel 1750 Luigi Vanvitelli eresse il campanile, geniale nella semplicità ideale dei corpi geometrici sovrapposti.
Sin dall'inizio delle opere architettoniche nel santuario, la pittura fece la sua comparsa a Loreto con nomi di eccezionale valore.
Tra le opere più antiche a noi pervenute sono: la bellissima volta della Sagrestia di san Marco affrescata tra il 1479 ed il 1480 da Melozzo da Forlì, primissimo e splendido esempio di pittura prospettica che pare sospendere gli angeli in volo; e quella di san Giovanni affrescata nel 1481 da Luca Signorelli nella quale pare di vedere, nel volto di alcuni angeli, l'impronta del di lui maestro Botticelli. E' persino attestata la presenza e l'opera a Loreto del grande Piero della Francesca, della quale si è inutilmente cercata traccia. Altissimo esempio della scuola manieristica italiana è invece l'affresco della sala del Tesoro, operato da Cristoforo Roncalli, detto il Pomarancio, che vinse l'appalto in gara con il Caravaggio: gli affreschi (1605-1610) narrano la vita di Maria. Di grande fascino sono i dipinti di Federico Zuccari nella cappella dei duchi di Urbino corredati dagli splendidi stucchi del Brandani. La cupola, precedentemente affrescata dal Pomarancio fu gravemente danneggiata dalle infiltrazioni d'acqua: grandi frammenti dei dipinti originari si trovano oggi nel museo della S.Casa.
Nel 1556 morì a Loreto oblato della santa Casa il grande pittore Lorenzo Lotto, lasciando al santuario tutte le sue opere che si possono oggi ammirare nella pinacoteca della Santa Casa, insieme ad alcuni splendidi affreschi di Pellegrino Tibaldi staccati dalle cappelle laterali della navata della basilica. Occorrerà attendere il XIX secolo perchè i migliori pittori del purismo - verismo otto-novecenteschi dessero nuovo impulso alla pittura: straordinario il ciclo degli affreschi della cupola di Cesare Maccari e quelli della cappella tedesca di Ludovico Seitz.


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