Santa Messa cantata di Requiem con Assoluzione al Tumulo per il riposo dell'anima di don Pierangelo Rigon (+17/02/2016) nel suo quarto anniversario presso la chiesa di San Pancrazio ad Ancignano di Sandrigo (Vicenza).
Celebrante don D.Saron CO.
E' intervenuta la Schola Cantorum "Laetificat juventutem meam" che ha proposto alcuni brani dal Requiem op.48 di G.Fauré e alcuni brani dal Proprio gregoriano.
Celebrante don D.Saron CO.
E' intervenuta la Schola Cantorum "Laetificat juventutem meam" che ha proposto alcuni brani dal Requiem op.48 di G.Fauré e alcuni brani dal Proprio gregoriano.
(photo by Alessandro Franzoni)
Il Requiem di Gabriel Fauré – compositore contemporaneo di Claude Debussy, Maurice Ravel e Camille Saint Saens, protagonista dell’arte francese all’alba del Novecento – è una musica di luminosità intensa, di serenità e leggerezza, che scavalca la sofferenza e la morte, le libera dal peso del terrore e dell’angoscia, e le guarda come dal Paradiso, da una prospettiva escatologica, senza pathos, senza fragore. Come se ci fossero soltanto la vita e poi la trasfigurazione. Come se Fauré avesse saltato il buio, il dramma dell’ultimo istante. E’ un Requiem senza paura, senza dolore. Una sorta di “berceuse”, dunque una ninna nanna, funebre. Com’è stato osservato in modo acuto dal musicologo Marco Bernabei, «il Requiem di Fauré è nostalgia della vita piuttosto che terrore della morte, quasi che fossero i morti a cantare per i vivi, e non viceversa». Quale migliore omaggio dunque per il nostro caro don Pierangelo!
(Dal foglietto "Placeat")
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