Santa Messa cantata presso la chiesa di San Simon Piccolo a Venezia (fronte stazione),
seguita da un'ora di Adorazione eucaristica.
Celebrante don Konrad Zu Loewenstein FSSP.
(photo by Ilir Avrami)
VANGELO
In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis: Cum vénerit Paráclitus, quem ego mittam vobis a Patre, Spíritum veritátis, qui a Patre procédit, ille testimónium perhibébit de me: et vos testimónium perhibébitis, quia ab inítio mecum estis. Hæc locútus sum vobis, ut non scandalizémini. Absque synagógis fácient vos: sed venit hora, ut omnis, qui intérficit vos, arbitrétur obséquium se præstáre Deo. Et hæc fácient vobis, quia non novérunt Patrem neque me. Sed hæc locútus sum vobis: ut, cum vénerit hora eórum, reminiscámini, quia ego dixi vobis.
Vangelo di Giovanni 15, 26 - 27 e 16, 1 - 4
Traduzione:
In quel tempo: Disse Gesù ai suoi discepoli: Quando verrà il Paraclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità, che procede dal Padre, Egli renderà testimonianza di me: e anche voi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin da principio. ho detto a voi queste cose, affinché non siate scandalizzati. Vi cacceranno dalle sinagoghe: anzi, verrà tempo che chi vi ucciderà crederà di rendere onore a Dio. E vi tratteranno così, perché non hanno conosciuto né il Padre, né me. Ma vi ho dette queste cose, affinché, venuto quel tempo, vi ricordiate che ve le ho predette.
Omelia:
La Colletta di questa Santa Messa parla del Lume di Verità e ci dà l'occasione per meditare sulla Fede come Luce, come conoscenza, in questo ciclo di prediche sulla Fede.
Il fine ultimo dell'uomo è di unirsi con Dio nel Cielo, nella visione beatifica per la gloria di Dio e la beatitudine eterna dell'uomo. Sappiate però che l'uomo è un essere naturale appartenendo alla natura, alla creazione, mentre Dio è soprannaturale, nel senso di essere al di sopra della natura e di tutta la creazione; soprannaturale è assolutamente trascendentale.
L'uomo è naturale, Dio è soprannaturale, senza un aiuto speciale di Dio, dunque, l'uomo non potrebbe mai unirsi con Lui, tentare di unirsi con Dio con le proprie forze puramente naturali, sarebbe come tentare di costruire una torre di Babele con l'idea di salire su di essa per incontrarLo al di là delle nuvole. Comunque, se le nostre forze naturali non possono condurci al nostro fine ultimo possono già prepararci, perchè per mezzo delle forze naturali dell'uomo, più precisamente della sua intelligenza, e della sua volontà, le due facoltà principali dell'anima, l'uomo può in maniera naturale conoscere ed amare Dio.
Per mezzo della sua intelligenza, cioè tramite la luce della ragione, può conoscere Dio, può dimostrare di fatti, secondo la parola di san Pio X nel Giuramento Antimodernista, con certezza che Dio esiste, che Dio è l'inizio e il fine di tutte le cose, l'inizio nel senso che è il Creatore, il fine nel senso che è il Giudice e il fine ultimo dell'uomo, l'inizio e il fine, Alfa ed Omega, è poichè l'uomo può conoscere Dio come tale, può anche amarLo come tale, cioè come Creatore e fine ultimo e come Colui in cui esiste tutto ciò che è di vero, di buono e di bello.
Ma per conoscere Dio come E' di per se stesso, per amare Dio come E' di per se stesso nella Sua intima natura, per elevare l'intelligenza umana e la volontà umana ad un livello soprannaturale bisogna avere un aiuto speciale di Dio, cioè la Grazia.
La Grazia è soprannaturale, è al di sopra della natura, un dono gratuito di Dio dato nei Sacramenti, principalmente nel Battesimo, restituito nella Confessione, aumentato negli altri Sacramenti come la Santa Comunione. E' una qualità dell'anima che permette all'intelligenza di conoscere Dio in modo soprannaturale, cioè alla luce della fede e permette alla volontà di amare Dio, il prossimo in Dio in modo soprannaturale, cioè con la Carità.
Vediamo che ci sono due ordini di conoscenza, due luci: la luce della ragione e la luce della fede; la luce della ragione che è una luce naturale e la luce della fede che è una luce sovrannaturale.
Vediamo anche che ci sono due oggetti di conoscenza: l'oggetto della ragione che consiste nelle conclusioni a cui ci può condurre il ragionamento, e l'oggetto della fede che consiste dei misteri in Dio nascosti, nelle parole del Concilio Vaticano Primo "che non possono essere noti se non divinamente rivelati".
La ragione e la fede sono compatibili, il Vaticano Primo, nella Costituizione Dei Filius dice: "benchè la fede sia sopra la ragione, non è in nessun senso contrario ad essa, e non può darsi mai qualsiasi reale disaccordo tra la fede e la ragione, poiché il Dio che rivela i misteri della fede e la infonde in noi è lo stesso che ha infuso il lume della ragione nell’animo umano; Dio non può quindi negare se stesso, né la verità contraddire la verità".
Dunque, la ragione e la fede sono due tipi di luce, il primo naturale, il secondo sovrannaturale, esse ci prestano aiuto per attraversare, per così dire, la notte scura di questo mondo, non sono incompatibili, sono solo diverse, e i loro oggetti sono anche diversi sono due tipi di verità: il primo naturale, il secondo sovrannaturale, anche loro non sono incompatibili, ma sono diverse, perchè questi due tipi di verità appartengono alla stessa realtà, all'una, unica realtà costituendone due dimensioni diverse.
Diamo l'esempio di un cammino attraverso un bosco durante la notte:
la luna ci mostra il bosco e la torcia ci mostra il cammino dentro al bosco, due luci compatibili ma diverse che ci mostrano entrambe una unica realtà.
La fede non è un insieme di credenze come nelle altre religioni, non è un'esperienza o sentimento che viene da dentro dell'uomo, come pretendono i modernisti, ma è una Luce, una conoscenza data da Dio.
L'Oggetto della fede non è una fabbricazione dell'uomo o del Demonio, come nell'Induismo per esempio; non è una fabbricazione mescolata con la Verità, come l'Islam per esempio; non è una verità parziale come il giudaismo o il protestantesimo, ma è la Verità tutta intera che, nell'analisi finale, è Dio stesso.
La luce della fede ci rivela il suo Oggetto in modo oscuro in questo mondo, ma nell'altro mondo questa luce di fede si trasformerà nella luce della gloria che ci rivelerà il suo Oggetto chiaramente, dentro dei limiti del Soggetto finito che siamo: "adesso vediamo come nello specchio e ora faccia a faccia" (1Cor. 13,12), "Dio come è" sicut est, la visione per la quale siamo stati creati, per la quale siamo stati elargiti dell'anima della conoscenza e della fede.
Proviamo a santificarci, dunque, in questa notte scura della vita terrena, per l'intercessione della Santissima Vergine Maria, Sede Sapientiae, Mater Boni Consilii, per godere pienamente e perfettamente della luce Divina in cielo, alla Gloria del Santissimo Nome di Dio. Amen.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.