domenica 19 maggio 2013

Pentecoste a Venezia


Giotto, affresco dalla Cappella degli Scrovegni a Padova, 1303 - 1305.

(photo by Wikipedia)


Santa Messa presso la chiesa di san Simon Piccolo a Venezia (fronte stazione).
Celebrante don Konrad Zu Loewenstein FSSP.



VANGELO

In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis: Si quis díligit me, sermónem meum servábit, et Pater meus díliget eum, et ad eum veniémus et mansiónem apud eum faciémus: qui non díligit me, sermónes meos non servat. Et sermónem quem audístis, non est meus: sed eius, qui misit me, Patris. Hæc locútus sum vobis, apud vos manens. Paráclitus autem Spíritus Sanctus, quem mittet Pater in nómine meo, ille vos docébit ómnia et súggeret vobis ómnia, quæcúmque díxero vobis. Pacem relínquo vobis, pacem meam do vobis: non quómodo mundus dat, ego do vobis. Non turbétur cor vestrum neque formídet. Audístis, quia ego dixi vobis: Vado et vénio ad vos. Si diligerétis me, gauderétis útique, quia vado ad Patrem: quia Pater maior me est. Et nunc dixi vobis, priúsquam fiat: ut, cum factum fúerit, credátis. Iam non multa loquar vobíscum. Venit enim princeps mundi huius, et in me non habet quidquam. Sed ut cognóscat mundus, quia díligo Patrem, et sicut mandátum dedit mihi Pater, sic fácio.

(Vangelo secondo Giovanni 14, 23 - 31)

Traduzione:

In quel tempo: Gesú disse ai suoi discepoli: Chiunque mi ama osserverà la mia parola, e il Padre mio lo amerà, e verremo da lui, e faremo dimora presso di lui. Chi non mi ama non osserva le mie parole. E la parola che udiste non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Queste cose vi ho detto mentre vivevo con voi. Il Paràclito, poi, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel nome mio, insegnerà a voi ogni cosa, e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto. Vi lascio la pace, vi dò la mia pace: ve la dò non come la dà il mondo. Non si turbi il vostro cuore, né si impaurisca. Avete udito che vi ho detto: Vado e vengo a voi. Se voi mi amaste, vi rallegrereste certamente che io vado al Padre, perché il Padre è maggiore di me. Ve l’ho detto adesso, prima che succeda: affinché quando ciò sia avvenuto crediate. Non parlerò ancora molto con voi. Viene il príncipe di questo mondo e non ha alcun potere su di me; ma bisogna che il mondo sappia che amo il Padre e agisco conformemente al mandato che il Padre mi ha dato.


Omelia:

Talvolta, carissimi amici, qualcuno dirà: "Comunque la Chiesa è molto cambiata" e pensiamo subito al suo insegnamento, o alla sua liturgia. Oggi voglio parlarvi dell'insegnamento, nel testo del ciclo di prediche che sto facendo sulla Fede.In quale senso, dunque, è cambiato l'insegnamento?
Fino, forse, a cinquant'anni fa, gli uomini della Chiesa presentavano una visione della realtà, a cui ho accennato domenica scorsa, di Dio Uno e Trino, assolutamente trascendente e soprannaturale, nel senso che è al di sopra di tutto il Creato, che elargisce sugli uomini la grazia soprannaturale, così creando l'ordine sovrannaturale illuminando la loro conoscenza con la fede e accendendo la loro volontà con la carità, affinchè l'uomo si possa elevare ed unire a Lui quaggiù e nel Cielo, per questo scopo crea la Chiesa a cui affida la grazia dei Sacramenti e tutte le verità soprannaturali sulla fede e la morale, soprattutto i Dieci Comandamenti di cui l'uomo avrà bisogno per attraversare questo mondo. Coloro che seguono questa strada, apparecchiata per loro da Dio, raggiungeranno il Cielo, coloro che non la seguiranno finiranno nell'Inferno; la strada che conduce al Cielo è stretta e richiede ascesi e mortificazione, anche se porta con se la pace e la più profonda felicità possibile in questo mondo; la strada che conduce all'Inferno è larga invece, non richiede sforzi e porta con se piaceri, ma piaceri passeggeri che cedono poi alla tristezza e spesso alla disperazione.
Da circa cinquant'anni, dunque, molti uomini nella Chiesa presentano un'altra visione della realtà, la grazia e l'ordine soprannaturale non sono più menzionati, la fede cattolica sarebbe secondo loro un sistema di credenze sullo stesso livello di quello dei protestanti, o di qualsiasi altra confessione cristiana o di quelle di tutte le altre religioni; il "Credo" non sarebbe più necessario, per raggiungere il Cielo.
La fede come vediamo, per esempio, nella trascuratezza della dottrina del Limbo, non sarebbe più necessario a questo fine neanche il Battesimo, nè l'appartenenza alla Chiesa Cattolica, il Battesimo diverrebbe così una convenzione e la Chiesa solo un raggruppamento di persone con le stesse credenze; non sarebbe necessaria neppure la Carità dell'amore soprannaturale, ma basterebbe l'amore in senso assai vago e indefinito, relativo solo alle necessità umane dell'uomo, quell'amore che secondo molti è l'essenza dell'Ecumenismo, mentre la prima finalità del Matrimonio (che è uno dei Sette Sacramenti) sarebbe la chiave della vita eterna.
Questo amore e la gioia a cui conduce, costituiscono un vangelo positivo opposto ad un Vangelo negativo che si occupa di mortificazione, di peccato e dell'Inferno. Questa visione rappresenta un allontanamento dall'oggettivo, dalla realtà, dalla verità oggettiva, l'ordine soprannaturale, l'autorità, le leggi, la giustizia verso il soggettivo, l'amore, la comunione e la vera gioia.
L'insegnamento è cambiato, dunque, la nostra domanda perciò è: "quale insegnamento è giusto, quello tradizionale o quello moderno? O forse l'insegnamento tradizionale era giusto, e allora adesso, l'insegnamento moderno è giusto?"
Diamo un esempio: la fede e la carità sono necessarie alla salvezza, o non lo sono? Oppure, erano necessarie nel passato, ed ora non lo sono più?
Carissimi amici, la risposta è chiara come la luce: l'insegnamento tradizionale è giusto e quello moderno è falso! La fede e la carità sono necessarie per la salvezza e lo saranno sempre!
Perchè è giusto l'insegnamento tradizionale?
Perchè l'insegnamento tradizionale è l' insegnamento della verità oggettiva che la Chiesa ha ricevuto da Dio stesso, secondo le parole del Signore nel Vangelo di oggi: "quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera", l'insegnamento tradizionale è insegnamento di verità oggettive, dunque, che come tali sono immutabili, immutabili come le verità della matematica: se due più due fanno quattro, oggi, lo faranno anche domani!
Questo insegnamento tradizionale della Chiesa, dunque, non è cambiato, non cambierà e non può cambiare, come la Chiesa stessa non è cambiata a questo riguardo e non cambierà, non può cambiare!
Come sappiamo che l'insegnamento tradizionale sulla necessità della fede e della carità e sulla salvezza, o sulla Santissima Trinità, sulle realtà della Beata Vergine Maria, sull'Incarnazione, sulla morte e risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo + è vero?
Perchè la Chiesa col sostegno dello Spirito di Verità, che è lo Spirito Santo, l'ha definito come tale, la Chiesa l'ha definito come dogma, come divinamente rivelato e da credere come tale per ogni membro della Chiesa Cattolica, così che, chi la nega, anche solo un solo articolo, sarà escluso dalla comunione della Chiesa.
Coloro che insegnano dottrine opposte non possono cambiare l'insegnamento Cattolico, dunque, non ne hanno il potere perchè quell'insegnamento è immutabile, non hanno l'autorità, la competenza, perchè hanno l'autorità e la competenza solo per insegnare il Depositum Fidei, i dogmi della fede, per insegnare i quali hanno ricevuto il "munus docendi" l'ufficio per insegnare, perciò non possono cambiare l'insegnamento.
Sono loro come i professori incaricati ad insegnare la matematica, i quali insegnano infatti, che due più due fa quattro e non che due più due fa tre, non possono cambiare la matematica perchè le sue verità sono immutabili e non hanno neanche l'autorità poichè hanno ricevuto solo l'autorità e la competenza di insegnare la matematica.
Ora, i così detti modernisti, pretendono che il fondamento teologico per il cambiamento dell'insegnamento risiede nel fatto che l'oggetto della fede è l'esperienza religiosa, il senso religioso, di cui l'espressione cambia e si sviluppa attraverso i tempi.
La Chiesa Cattolica, invece, ha condannato queste due dottrine.
Ha condannato la prima dottrina, che la fede si riduce all'esperienza religiosa, nel Decreto Lamentabili e Pascendi di san Pio X e ha condannato la seconda dottrina, che il dogma cambia e si sviluppa, nell'Enciclica Humani generis di Pio XII, la Chiesa insegna che il dogma secondo il suo contenuto è di origine veramente divina, che è l'espressione della verità oggettiva e che il suo contenuto è immutabile, non c'è dunque cambiamento ne sviluppo nel contenuto del dogma, l'unico tipo di sviluppo che attinge al dogma è lo sviluppo della sua espressione che nel corso dei secoli diviene più chiara e più profonda, come è nelle parole di san Vincenzo Lerino citate nella Costituzione Dei Filius del Concilio Vaticano Primo: "solo nello stesso dogma, nello stesso senso e nello stesso modo di intendere" - in eodem dogmate, eodem sensu, eademque sententia -.
In una parola, i dogmi della Chiesa, le sue verità oggettive, che ha ricevute da Dio stesso con l'incarico di insegnarle le corso dei secoli, non cambiano e non possono cambiare, solo la loro espressione può cambiare ma divenendo più chiara, più profonda, come la luce del sole che cresce fin dall'aurora e a mezzogiorno rimane la stessa luce, nelle parole di san Vincenzo Lerino.
La ragione ultima, carissimi fedeli, per la quale l'oggetto della fede non può cambiare è che il suo Oggetto nell'ultima analisi è Dio stesso, Lui stesso è quel sole, quel sole increato che noi percepiamo nel corso del nostro passaggio attraverso il deserto di questo mondo, che percepiamo in modo debole come all'aurora, e in modo forte come a mezzogiorno, Lui stesso è quel sole che manda i suoi raggi, che emette la Sua luce e la Sua Verità per illuminare le nostre menti con la fede, così che possiamo dire col Salmista:"Nella Tua luce vedremo la luce"; Lui stesso è quel sole che in questo mondo non possiamo guardare direttamente con gli occhi a causa dell'eccesso della Sua Divina gloria, ma che vedremo nel prossimo mondo, quando la luce della grazia si trasformerà nella luce di gloria, quando Lo vedremo faccia a faccia e quando, nelle parole dell'Apocalisse: "non vi sarà più notte e non avremmo più bisogno di luce di lampada perchè il Signore Dio ci illuminerà e regneremo con Lui nei secoli, dei secoli, Amen".

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